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William spinge i portoni della mensa. Mi ritrovo di fronte a una sala immensa, affollata di studenti alcuni che mangiano ai tavoli rotondi blu altri che  invece conversano tra di loro o chi più asociale sta ascoltando la musica.

- Berry, il bancone del cibo si trova lí- mi informa William voltando il suo sguardo verso il lato sinistro della mensa.

-bisogna dire che qui il cibo è una meraviglia, non abbuffarti, mi raccomando - mi dice con una faccia mista tra il divertimento e il disgusto.

- bene.... - e William mi lascia sola.

Dopo aver preso quello che dovrebbe essere un purè e uno striminzito pezzo di petto di pollo mi dirigo verso i tavoli. Supervisiono tutta la sala ma non vi è alcun tavolo libero. Non ho alcuna intenzione di sedermi al tavolo insieme a uno sconosciuto.

  Ah no, ce n'è uno in fondo a destra. Mi avvio prima che venga occupato anche quello.

Fisso il mio vassoio, non so con quale forza di volontà mangerò questa roba. C'era anche il dessert ma quel pezzo di torta aveva l'aspetto che non si lasciava desiderare. Chissà da quanto tempo stava lì.

Vengo distolta dai miei pensieri poco apprezzanti nei confronti del mio pranzo da una voce femminile che sta urlando il mio nome. Mi giro e vedo la ragazza di stamattina che si sta  praticamente sbracciando per farsi vedere da me. Ivy, no, Eve o era Eva.

Mi fa segno di sedermi al suo tavolo. Meraviglioso. Controvoglia faccio retromarcia e vado verso quel tavolo.

Solo una volta seduta mi accorgo degli altri. Di fianco a me c'è William ed Ivy,invece di fronte me ci sono altri due ragazzi.

- my lady Berry già ti manco- apre bocca William e rieccoci. Alzo lo sguardo al soffitto e lo ignoro.

- dai ammettilo che sono irresistibile - continua facendomi l'occhiolino. Quanta bellezza sprecata in questo ragazzo.

- Eve non ci presenti? Un po' maleducato da parte tua - ah ecco Eve si chiama. Dice uno dei ragazzi.

- Ci tocca fare da soli. Ciao, io sono Marcus, faccio parte della squadra di football, insieme ad Evans - mi informa allungando la mano per farsela stringere ma che ignoro.

- imbecille ci sono anche io nella squadra- interviene l'altro ragazzo che ha i capelli di un castano chiaro tendenti al biondo e ha gli occhi chiari. Devo dire che sono carini. Carini è un eufemismo. Sono dei bei manzi. Marcus è esattamente il contrario dell' altro ha gli occhi scuri e i capelli castani tirati indietro. Ha un fascino esotico.

- sì scusa, mi chiamo Ashton e sono nella squadra insieme a questi due e a Walker- continua il biondino. Infatti indossano tutti e tre la stessa giacca blu con le maniche blu. Walker chi?

- io mi chiamo Eira, Eira Hansen. - dico semplicemente.

Prendo coraggio a prendere un pezzo del pollo. Pessima idea sembra una ciccigomma non riesco nemmeno a ingoiarla, per cui cerco di farla andare giù con il purè. Ah, non male ... cioè... pensavo di peggio.

-Eira, dunque, dicci qualcosa di te - prende parola il biondino, Ashton.

- non c'è niente da sapere-

- non essere sciocca... sei di San Diego? - questa volta è Eve a parlare.

- oh no, non sono proprio americana. Mi sono appena trasferita qui dalla Norvegia- rispondo sperando di troncare qualsiasi loro desiderio di continuare a conversare. Ma non succede.

- sei norvegese! - esclama William. - Che cosa gran figa- continua altrettanto eccitato.

-ora si spiega perché sei così fredda.- continua con uno stupido sorrisetto e alzando le sopracciglia, ma mi limito di nuovo a girare gli occhi. - non si direbbe che tu sia norvegese, il tuo inglese è ottimo-

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