Parte 1 ~ Capitolo 4

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Driinn Driinn Driinn

-Basta, basta, lasciatemi dormire non ce la faccio, è troppo presto!

Come sempre in queste occasioni viene la mia coinquilina alla quale ho dato il permesso di buttarmi una tazza di acqua in faccia. E così fa. Ogni volta maledico il giorno in cui le ho dato il permesso di farmi questo. Un flash, mi ricorda che oggi ho l'esame di diritto civile. Nel panico mi alzo dal letto, vado in cucina verso un po' di latte in una tazza e prendo i cereali. Molto velocemente mischio il latte nella ciotola, e la bevo tutta. Vado in bagno e mi faccio una doccia molto veloce e mi cambio. Sento un clacson, è Bonny che mi aspetta per andare all'esame e esco di casa di corsa. Entro in macchina, facciamo una decina di metri e mi accorgo di non avere le scarpe allora faccio subito accostare, scelgo corro su quel marciapiede doloroso e entro in casa. Finalmente trovo le scarpe e torno indietro. Ripartiamo e Bonny rompe il ghiaccio dicendo: - Come va? Ieri sera eri proprio messa male. Sono molto preoccupata per te, sei sicura di riuscire a sostenere l'esame oggi? Sai che lo puoi fare fra un mese? Non succede nulla, anzi magari è anche meglio eviti una delusione in più.

Aspetto un attimo e dico " Riflettendoci non sarebbe male, ma ieri sera sono stata sveglia fino a tardi per studiare, non vorrei aver sprecato il mio prezioso tempo per il mio riposino. Quindi oggi farò l'esame."

- A tuo rischio e pericolo amica - dice Bonny guardandomi in modo un po' agitato. Ripensandoci forse non aveva molto torto avrei dovuto sostenere l'esame il mese prossimo, ma io voglio assolutamente farlo oggi, non voglio che i miei sforzi siano stati vani.

Dopo una ventina di minuti parcheggiamo e ci dirigiamo verso la nostra facoltà, entriamo e ci sediamo, per fortuna siamo arrivati in orario all'esame. Purtroppo però ci sono capitati i posti davanti. CHE ANSIA!

L'esame era difficilissimo, tantissime definizioni, ma tutto sommato penso sia andato abbastanza bene. La maggior parte delle cose me le ricordavo e le sapevo. "Quindi in teoria ho preso un voto alto" penso mentre tiro un respiro di sollievo. devo solo aspettare domani per i risultati.

-Ehi, andiamo al pub qui vicino? Ci prendiamo due hamburger? Magari anche un po' di patatine?

In effetti voglio mangiare un po' quindi accetto e vado con Lizzie in macchina. Giriamo a destra, poi a sinistra, alla rotonda la seconda uscita e dopo un'ultima volta a destra e siamo finalmente arrivate. Apro lo sportello della macchina e mi ritrovo l'insegna del mio pub preferito davanti. I miei occhi diventano dei piccoli cuoricini. Entriamo e come sempre sentiamo la solita campanella che avvisa il barista che sta entrando una persona.

Come la maggior parte delle volte che io Liz andiamo li troviamo Kurt, il mio barista e cameriere preferito. Ci dirigiamo come sempre verso il tavolo 26, ma stranamente lo troviamo occupato. Vedo in lontananza una testa con i capelli bruni e lisci. Sono pronta a cacciarla dal nostro tavolo, ma quando arriviamo notiamo che conoscevamo quella testa, era quella di Bonny. -Ciao Bonny, come stai? - dico mentre ci auto invitiamo al suo tavolo - comunque grazie tanto per l'altra sera... avevo bevuto un po' troppo. - Scoppiamo a ridere e Bonny controbatte - Eri poco poco ubriaca, ma tranquilla è successo almeno una volta nella vita.

Mi accorgo solo ora che non conosco molto bene Bonny, so solo il suo nome, ma nient'altro così le chiedo di raccontarmi qualcosa di lei. Mi dice che proviene da una famiglia di New York anche abbastanza ricca, vive in centro e adora fare shopping, d'altronte a chi non piace fare shopping, il suo colore preferito è il verde ed è nata il 23 novembre 1998! Subito allora io la interrompo dicendo molto entusiasta "Anche io sono nata il 23 novembre 1998 NON CI POSSO CREDERE."

Continuiamo a parlare per un po' fino a quando Lizzie si ricorda di dover andare dai suoi genitori perché era il compleanno dello zio Frank. Allora finiamo in fretta e furia di mangiare gli hamburger e le patatine ordinate in precedenza, salutiamo Bonny e corriamo verso la macchina. Liz mi lascia davanti il vialetto di casa e la saluto. Entro in casa e mi allungo sul letto.

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