Non sto capendo

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12 settembre 2015.

Alla fine mia madre ha deciso di iscrivermi a scuola, la mia vecchia scuola, mi toccherà recuperare l'anno. Che gioia.

Oggi è sabato, e lunedì mi tocca trascinarmi in quella prigione.

L'ultima videochiamata che ho avuto con Niall risale a una settimana fa, sabato 6 settembre, ed era appena arrivato a Ottawa la sera prima.

Se mi manca, cazzo se mi manca. Il fatto è che i suoi messaggini monorisposta a volte mi fanno male, ma in tutti i sensi, e a volte mi rimprovero da sola di pensarla negativamente, lui sta lavorando, però l'aveva promesso 'non sarò altalenante, non temere, non aver paura, non ti farò del male'. Il fatto è che mi manca, e tutte le volte he quel maledetto telefono cinguetta io spero sempre che sia lui che si è accorto che gli manco, ma non è mai lui. Io avrei tanto bisogno di lui, e lui non c'è, è dovunque, sul miomuro sul mio cellulare, sui libri, i giornali, per strada, é dovunqe ma mai con me.

...

NIALL'S POV

La sveglia del mio telefono suona, sono le 6 di mattina, Mark entra nella mia stanza e apre le tende, chissà cosa si aspettasse, sono le 6 di mattina, non splende mica il sole nell'alto dei cieli.

"Alzati lavativo" Non me lo faccio ripetere, mi alzo e mi vesto in fretta e furia e mentre mi spazzolo i denti, sputando dentifricio su tutto lo specchio del bagno, dico a Mark cosa deve ordinarmi per colazione.

Finito l'interminabile elenco accenna ad un sorriso "Sicuro di non volere altro? Non vorrei ti sciupassi"

alzo lo sguadro dal lavandino e mi sciacquo la bocca con dell'acqua, dopodichè mi dirigo verso di lui e con una mano mi accarezzo il ventre

"Preferisco stare leggero per il viaggio"

"Mmmn, capito... Allora, ti aspetta qualcuno a casa?"

"Mark, a casa ci sono mia madre, mio padre, mio fratello, mio nipote e mia cognata"

"Certo, e tu vuoi dirmi che in questi 10 giorni di pausa non andrai in giro per locali, non andrai in qualche bel posto.."

"Mark ma che problemi ti fai? Sei in ferie in quei giorni"

La nostra conversazione viene fortunatamente interrotta dal servizio in camera, io inizio a mangiare e Mark borbottante esce dalla stanza. L'ho scampata.

Finito di mangiare mi dirigo nella hall con in mano la mia valigia.

Mentre sto per uscire vengo fermato da una del management: "Prima che tu vada, sei stato invitato ad alcuni party, vuoi che chiami Mark per la scorta?"

"Non ce ne sarà bisogno, non ho intenzione di andare a nessuna festa"

Lei sbigottita "Perdonami, credo di non aver capito"

"Sono solo un po' stanco, sono eventi importanti?"

"No, cioè, c'è la festa di Barbara, anche Ellie..."

"Non abbiamo niente da masherare, ora come ora la mia presenza è superflua"

"Come preferisci, allora ci vediamo"

Maledetta Modest, sempre a farsi i cazzi miei.

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Il volo è stato piacevole, Mullingar è sempre la stessa, non cambia mai, l'estate non l'ha ancora abbandonata del tutto, e il cielo di un colore blu intenso circonda le piccole case.

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Ho trascorso a casa giusto 3 giorni, è sempre bello tornare da papà. Ma oggi riparto.

Oggi vado a Milano, vado da lei.

Where do broken hearts goDove le storie prendono vita. Scoprilo ora