p21

697 18 0
                                    


Le settimane erano passate anche abbastanza velocemente, con Giulia era rimasto tutto normale, a parte qualche bisticcio. Ma in questo periodo un problema più grande non mi aiutava di certo. Giulia cercava sempre di tranquillizzarmi non sapendo però il motivo del mio umore. 

pov Giulia

In questo periodo luca era davvero strano, tornava a casa sempre incazzato, sempre se ci tornava a casa. Io cercavo sempre si aiutarlo senza però ricevere risultati e neanche un minimo di sforzo da perte sua. Dovevo capirci di più. Chiamai ava e gli chiesi di incontraci per parlare. 

"ciao ava" dissi sedendomi al tavolino del bar non prima di averlo abbracciato

"oi gu, t'apposto?"

"si dai, anche se ti volevo parlare"

"certo dimmi tutto"

"allora in questo periodo Luca torna veramente poco a casa, e se torna è incazzato nero, è sempre scorbutico e distaccato, sai dirmi cosa succede?"

"allora, in questo periodo non riesce più a scrivere, non trova inspirazione, sta le ora davanti a un foglio o alle note del cellulare senza scrivere nulla, io vorrei aiutarlo ma non so come fare, forse staccare un po' gli servirebbe"

"ah non lo sapevo, però forse so come aiutarlo, è un problema se te lo porto via qualche giorno?"

"no, tanto in studio non fa nulla, ma cosa avresti in mente?"

"praticamente io sono bergamasca di origine, e la famiglia di mamma è molto numerosa e anche molto legata, infatti abbiamo una casa a Bergamo dove ci troviamo a fare i weekend o cose del genere. Potrei portarlo su stare qualche giorno staccati da tutto e poi ci raggiungete per il suo compleanno?che ne dici?"

"mi sembra un ottima idea, basta che non divento zio"

"ma sarai scemo" dissi ridendo e tirandogli una pacca sul petto

"comunque grazie, e sta sera gli parlo, se riesco lunedì partiamo, sta sera tu e lollo volete venire da noi? mangiamo qualcosa e guardiamo un film?"

"perfetto, chiamo io lollo, a dopo" disse il moro per poi salutarmi

Arrivai a casa, e con mio stupore trovai luca sul balcone intento a fumare

"lu sono a casa" dissi appoggiando le mie cose all'entrata

"ciao" urlò dal balcone

"senti lu io ti dovrei parlare"

"dimmi, mi devo preoccupare?" disse entrando in casa e raggiungendomi in salotto

"no tranquillo, siediti" fece come gli avevo detto e poi iniziai a parlare

"allora, prima sono uscita e mi sono trovata con ava, volevo capire cosa ti stesse succedendo" 

"perché non l'hai chiesto a me?" disse interrompendomi

"se mi fai continuare ti spiego tutto" mi fece un cenno col capo come segnale che potevo continuare

"quando cercavo di capire cosa stava succedendo tu mi rispondevi male, sempre, e non ti nego che ho pensato che fosse colpa mia. Quindi quando ava mi ha spiegato che non riuscivi più a scrivere ho pensato, sotto idea di ava, che staccare un po' non ti farebbe male, quindi lunedì partiamo e andiamo nella mia casa di famiglia a Bergamo, staremo solo noi due per circa una settimana poi ci raggiungono anche gli altri per il tuo compleanno, e tutti quelli che vuoi invitare. La casa è enorme e non farti problemi" dissi finendo il mio discorso

Lui non disse nulla, si alzò e se ne andò in camera per poi sentirlo finalmente parlare

"fa tanto freddo a Bergamo? dovrei cambiare outfit per la festa" sorrisi alle sue parole e corsi in camera trovandolo davanti all'armadio

così a casoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora