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Luca si sedette al tavolo con noi, salutò tutti e si mise a mangiare. Dopo avere chiacchierato un po' ci dividemmo nelle nostre stanze per sistemare tutto. Ci saremmo trovati mezzora dopo nell'atrio dell'albergo per poi salire in macchina e andare a trovare i genitori dei miei amici.

Ci misi veramente poco a sistemare tutto, diedi un'ultima ricontrollata e scesi per aspettare i miei amici. Mi misi su uno dei divanetti e misi le cuffiette, era tanto che non ascoltavo della musica, e mi mancava. Feci partire la mia playlist americana e la mia mente iniziò a vagare fra mille pensieri. Qualcuno mi toccò la spalla e mi fece spaventare, era lollo, che ora se la rideva alla grande mentre si beccava degli insulti da parte mia.

"che ascolti?"

Gli passai una cuffietta e mi guardò sbalordito prima di appoggiare la testa sulla mia spalla. Dopo poco arrivarono anche gli altri.

"Giuly vieni in macchina con me?" mi chiese luca

"no, scusa, lollo mi deve far ascoltare delle canzoni e me l'ha chiesto prima" lui di ricambio sforzò un sorriso e annuì col capo.

Mentre ci avvicinavamo alle macchine mi avvicinai al moro, gli abbracciai un braccio e gli dissi

"dopo vengo con te, ok?" 

"certo piccola" disse sorridendomi come un bambino. Gli lasciai un bacio sulla guancia e corsi da lollo che aveva già caricato la mia valigia.

"cosa gli ha detto per fagli venire quel sorriso? gli hai promesso una scopata?"

"LOLLO! se sei scemo, comunque no, gli ho semplicemente detto che dopo sarei andata in macchina con lui"

"peccato... comunque se basta così poco per renderlo felice vuol dire che è cotto"

"ma dai lollo, ci conosciamo da neanche una settimana"

"è vabbè non si sa mai, un colpo di fulmine, no?"

"boh, anche se non credo proprio"

Era da più di mezzora che ero in macchina con lollo a cantare canzoni, fin quando non si fermò sotto un palazzo. Eravamo in un quartiere pieno di palazzi tutti uguali che mi fece ripensare al paese in cui vivevo, da noi quelle erano case popolari ma qui non sapevo se definirle così.

"siamo a casa dei genitori di ava, saliamo, salutiamo, magari beviamo un caffè e poi andiamo dai miei" 

"ok" dissi un po' incerta

"ei giuli tranquilla, non essere nervosa, sei un bella ragazza, educata e gentile, ti adoreranno tutti i nostri genitori"

Annuì col capo, quando lui aprì la porta lo imitai. Salimmo le scale insieme agli altri, e arrivati davanti a un portone ava lo aprì con una chiave.

"ma siamo noi" urlò lui sulla soglia

"abbelli miei, se mi siete mancati, oh ciao, piacere elisa"

"piacere mio giulia" dissi stringendole la mano, per poi ricevere un caloroso abbraccio

La donna abbracciò anche gli altri tre ragazzi e rimase al fianco del figlio.

"mamma lei è la ragazza che a vinto il concorso con Luca di cui ti avevo parlato"

"eh eh lucariè te la sei sempre scelte bene" disse la donna lasciando un leggero pizzicotto sul fianco di luca che era accanto a me

"eli non l'ho mica scelta, mi è capitata, ma almeno mi è capitata bene" disse lui ridendo e mettendo un braccio intorno alle mie spalle e facendomi arrossare

"luca, ti conosco da quando sei alto come un tavolo, guardami, non fare il coglione"

"tranquilla eli, abbiamo dormito un po' di volte insieme e non ci ho fatto nulla" disse lui facendogli un occhiolino

"oddio luca, mi stai dicendo che hai messo la testa a posto?"

"forse"

"oddio aspettavo questo momento da una vita"

Tutti ci mettemmo a ride all'affermazione della donna, che successivamente ci offrì un caffè. Dopo una mezzoretta uscimmo da quella casa e ci dirigemmo verso casa di lollo. Luca mi aveva chiesto se per me andava bene stare in macchina con lollo fin quando non saremmo partiti per tornare a casa. Non avevo ben capito il perché ma non feci domande. 

I genitori di lollo erano molto carini, la mamma era dolce come il figlio, c'era un bel clima in casa, quello che però mancava a casa mia.

Salimmo le scale dell'ultimo palazzo e l'ansia aumentava a ogni gradino, ma non capivo il perché. Lollo lo notò e mi sussurrò all'orecchio un "stai tranquilla". Entrammo in casa, e luca ci portò in cucina dove c'era una donna poco più bassa di me, salutò i ragazzi e poi si presentò a me, era molto gentile e mi raccontò un po' di Luca, e di alcune cose che combinava da bambino, facendo imbarazzare il ragazzo alla mia destra che continuava a rimproverarla.

"mamma basta ti prego! mi stai facendo fare delle figure di merda!"

"ma dai amore, eri così carino da piccolo"

"eri un caso perso" dissi prendendolo in giro

"tu non prenderti gioco di me" disse indicandomi per poi mettermi una mano sulla coscia e lasciarmi un bacio sulla guancia, la madre a quella scena fece un grande sorriso.

"vi fermate a mangiare" disse lei

"no ma, la vogliamo portare sul lungo mare a mangiare pesce, dobbiamo parlare pure di una roba importante"

Io lo guardai interrogativa mentre i ragazzi si scambiarono degli sguardi nervosi. Salutammo la madre e uscimmo, il viaggio in macchina fu come quelli precedenti, cioè io e lollo che facevamo gli scemi cantando canzoni americane. Arrivammo in un ristorante molto tranquillo e ci sedemmo al tavolo ordinando del vino, fin quando ava non si decise a parlare...


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