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Quando Luca mi aprì la porta era con dei pantaloncini da basket e a petto nudo, capì che aveva appena finito di fare la doccia da come si agitava freneticamente l'asciugamano in testa.

"bisogno di qualcosa?"

"una doccia, un cambio e un letto"

"ho quello che fa per te" disse facendomi entrare

"tieni" disse passandomi una maglietta che mi sarebbe arrivata fino al ginocchio e un paio di pantaloncini che mi sarebbero stati enormi. 

Feci la doccia, e per fortuna, data la mia poca confidenza coi vestiti, avevo messo sotto un paio di culotte della nike, e misi quelli come pantaloncini, e sopra la maglia di luca. Appena tornai di là lanciai i pantaloncini che mi aveva dato lui su una sedia, lui mi guardò sbalordito

"placa gli ormoni D'Orso, ho sotto i miei pantaloncini" dissi alzando la maglietta e buttandomi sul letto di fianco a lui, cadendo in poco tempo in un sonno profondo.

Non capivo dove mi trovassi, era una stanza buia, ed io ero sdraiata su un letto, quando però cercai di alzarmi non ci riuscì, ero legata. Dopo poco sentì una porta aprirsi e poi gli occhi di una persona spuntarono nel buoi della stanza.

"ciao bella" disse una voce 

"chi sei?cosa vuoi?" 

"voglio divertirmi un po'" disse prima di lanciarsi su di me

Mi alzai di scatto, ero tutta sudata, con le lacrime che mi rigavano il viso. Ancora quel maledetto sogno. Avevo iniziato a sognarlo quando mi ero lasciata con il mio ex ragazzo, lui mi molestava e picchiava. 

"eiei tranquilla" disse luca accarezzandomi la schiena per poi abbracciarmi e risdraiarsi lentamente lasciandomi appoggiata al suo petto. Dopo circa 10 minuti avevo smesso di piangere, Luca mi aveva tranquillizzato tutto il tempo. Mi alzai e gli chiesi se voleva fumare con me. Uscimmo sul balcone e lui si portò una coperta con se, io non lo faci, quando eravamo rientrati qualche ora prima non faceva freddo. Lui si sedette sulla sedia mentre io mia appoggiai alla ringhiera guardando l'alba. Un brivido di freddo mi passò per il corpo.

"vieni qui" disse aprendo la coperta e facendomi sedere sulle sue gambe

In quel momento c'eravamo solo noi due, abbracciati l'uno all'altro, che guardavamo l'alba che si mischiava al fumo che sbuffavamo dalla nostre labbra. Forse non era nulla, magari faceva così con tutte. Scaccia il pensiero e ripresi a guardare l'alba, per poi addormentarmi sulla sua spalla.

Mi svegliai sentendo il telefono suonare, mi alzai e andai a rispondere, anche se era il telefono di Luca risposi perché chi lo stava chiamando era ava

"pronto ava" dissi sbadigliando

"oh ciao giuli, scusa vi disturbo?"

"tranquillo ava, non abbiamo fatto nulla, ho solo dimenticato la tessera in camera ieri sera"

"ok mi fido, io e lollo vi aspettiamo giù a fare colazione, vai pure in camera tua ti sto facendo lasciare la chiave di scorta davanti alla camera"

"grazie mille, ci vediamo dopo" dissi chiudendo la chiamata

"luca sveglia, ci stanno aspettando giu, vado in camera mia a cambiarmi, ti aspetto giu dopo"

"mmh mmh"

"dai lu alzati, so che se ma ne vado senza che tu sia in piedi, rimani li a morire"

"non è vero ora mi alzo"

"allo in piedi su" dissi applaudendo al suo orecchio

"stai ferma dio, sono sveglio, guarda ho gli occhi aperti, ah no fanculo la luce" disse richiudendoli e facendomi ridere

"vabbè io vado, ti aspetto giù"

"non mi saluti?"

"ciaooo"

"non così stronza" disse e io tornai indietro

"ciao bimbo assonnato, ti aspetto giù" dissi lasciandogli un bacio sulla guancia

"ciao bimba"

Uscì da camera di Luca e mi avviai verso la mia, nel mentre chiesi a ava cosa avremmo fatto oggi per capire come mi dovevo vestire. Lui mi disse che saremmo andati a salutare i genitori dei tre ragazzi e che ci saremmo fermati a mangiare o a casa di qualcuno di loro ho in un ristorantino tranquillo.

Aprì la porta della camera, andai a truccarmi e sistemarmi i capelli, presi un jeans e un top, si ero molto leggera rispetto a come mi vestivo a Milano, ma qui c'era un clima diverso.

Aprì la porta della camera, andai a truccarmi e sistemarmi i capelli, presi un jeans e un top, si ero molto leggera rispetto a come mi vestivo a Milano, ma qui c'era un clima diverso

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Presi lo stretto necessario e scesi giù, non avevo voglia di portare la borsa, magari l'avrei ripresa dopo.

"Buongiorno lollo" dissi arruffandogli i capelli e lasciandogli un bacio sulla guancia

"giorno piccola"

"ciao ava" dissi lasciandogli un bacio in guancia anche a lui, che però mi guardò deluso

"che c'è ho fatto qualcosa che non va?"

"perché a lollo hai arruffato i capelli e a me no?" sorrisi e lo faci anche a lui e nel mentre dissi

"ciao palla da bowling" dissi ridendo seguita da lollo

"stronza" 

Mi sedetti a tavola e ordinai un caffè con una brioche, con i ragazzi parlavo di tutto e lollo mi aveva chiesto se dopo volessi andare in macchina con lui perché doveva farmi sentire delle hit americane a parer suo fantastiche, accettai molto volentieri, stavo instaurando un bellissimo rapporto con il biondino, e sapevo che mi potevo fidare.

Dopo un po' arrivò anche Luca.

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