Capitolo 12 - No

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«Ciao» Salutai un ragazzo seduto accanto ai miei genitori sul divano del soggiorno. «Questo è Soo Gong, il figlio dei nostri vicini» Mi disse mio padre.

Lo salutai con un sorriso e mi presentai. 

«I suoi genitori sono via sta sera e lo abbiamo invitato a cena» Sorrise mia madre. «Sai, Nayeon mi ha anche aiutato a cucinare» Continuò rivolgendosi al ragazzo. 

Risi alla parola "aiutare", praticamente non avevo fatto nulla per il cibo, ma non dissi niente. Poco dopo iniziammo a mangiare. I miei genitori mi parlavano di Gong, non prestai loro molta attenzione, la mia mente era occupata da una certa ragazza che probabilmente mi aveva già scritto dei messaggi, ma non potevo tirare fuori il cellulare a tavola... Sarei stata scortese e finalmente si respirava un clima tranquillo, non volevo rovinare niente.

Quando finimmo di mangiare, i miei genitori mi lasciarono da sola con Gong in soggiorno. Vidi mia sorella passare lungo il corridoio e aveva un ghigno rivolto verso di me. Che diavolo aveva da ridere?

«Tuo padre mi ha detto che vai in un collegio» Mi disse cercando di rompere il silenzio imbarazzante. 

Un sorriso nervoso apparve sul suo volto. «Esatto»

«E com'è?»

«Non lo so... Normale immagino» Risposi con il sorriso più falso che riuscii a fare.

«Sei molto carina quando sorridi» mi disse, ho potuto vedere come le sue guance arrossavano. Al suo complimento non ho sentito nulla. Le mie guance non arrossirono e il mio battito cardiaco non accelera come quando Jeongyeon mi chiama principessa o quando mi guarda semplicemente negli occhi. 

«Grazie» risposi in modo scomodo. Sembrò accorgersene perché il silenzio invase di nuovo la stanza.

«Scusa, non volevo farti sentire a disagio. Sto solo dicendo la verità, sei piuttosto carina Nayeon» Non sapendo cosa dirgli, feci di nuovo un finto sorriso. «Ti va di andare a prendere un gelato? Conosco un posto qui vicino» Mi disse. Ma insomma che vuole questo? «Tuo padre mi ha detto che il tuo gusto preferito è alla vaniglia, ed è la sua specialità» 

«No, mi dispiace, Sono stanca e vorrei riposare» spiegai e lentamente.

Cancellò il suo sorriso. «Va bene, puoi darmi il tuo numero così possiamo andare un'altra volta?» Mi domandò con tono amichevole. Oddio che ansia questo... 

La mia testa ha lavorato il più velocemente possibile per trovare una scusa. «Scusa, ma sono già impegnata» Il suo sorriso era completamente cancellato. 

«Mi dispiace, non lo sapevo, tuo padre non me l'ha detto». Aspetta, ancora mio padre?

«Cosa ti ha detto mio padre?» 

«Mi ha detto alcune cose su di te e ha pensato che forse potremmo uscire se ci conoscessimo meglio». Una strana sensazione mi cadde nello stomaco alle sue parole. Non potevo credere che mio padre mi volesse fare uscire con un tizio a caso. Ok che volevo recuperare i rapporti con loro ma questo era davvero troppo.

«Mi dispiace, ma devi andare, voglio riposare» mi rivolsi a lui cacciandolo letteralmente di casa. Sapevo che non era colpa sua, ma ero arrabbiata e non potevo controllare le mie emozioni.


«Dov'è Gong?» Chiese mia madre mentre entrava nella stanza. Mi alzai dal divano pronta per salire in camera mia. 

«Doveva andare» dissi con tono indifferente. Ero arrabbiata e non potevo fingere di non esserlo, senza aspettare una risposta mi allontanai dalla stanza. Stavo per entrare in camera, ma la voce di mia sorella mi interruppe.

«Il tuo appuntamento è saltato?» Chiese scherzosamente. Mi limitai a fissarla, non trovavo umorismo nel suo commento e se ne accorse subito. «Ehi...» disse, cancellando il suo sorriso e facendomi cenno di seguirla nella sua stanza. L'ho seguita e ha chiuso la porta mentre mi sedevo sul letto.

«Conoscevi le intenzioni di papà?» Chiesi subito.

«Sì, lo sapevo... Lo ha fatto anche con me». Rimasi semplicemente imbronciata. «Fingi solo interesse per qualcuno e lui smetterà di infastidirti» mi consigliò. Il problema è che avevo già un interesse per qualcun altro, ma sapevo che a papà non sarebbe piaciuto. 

«Non voglio, non posso fingere solo per renderlo felice... Poi ho già qualcuno...»

«Cosa? E quando l'avresti conosciuto se vai in un istituto fem-» Non riuscì neanche a completare la frase che mi guardò dritta negli occhi, con la bocca spalancata.«Nayeon, vecchia volpe!» Conclude con una pacca sulla schiena che mi bloccò il respiro per cinque secondi.

«Seoyoon per la miseria!»

«Scusa, scusa è che mi sono eccitata troppo»

«Eh... L'ho notato!»

«Va bene, chi è comunque? Hai una foto?» 

Tirai fuori il mio telefono e le mostrai lo sfondo del mio telefono che ritraeva la foto di tutte e nove «É la tipa con la felpa nera».

«Non ci credo... É carina! Ben fatto sorella»

«Certo che è carina, è fidanzata con me!» Dissi riprendendomi il cellulare e arrossendo.

«E adesso come facciamo con la mamma e il papà? Voglio dire, come glielo dirai?»

«Gli ultimi due giorni di vacanza viene a trovarmi Jeongyeon e pensavo di fargliela conoscere prima... Sai magari se gli piace poi, un giorno, forse glielo dirò»

«Sono d'accordo con te, quando le acque si saranno calmate avrai il mio appoggio!» Detto quello ci stringemmo in un forte abbraccio.


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«Perché non hai accettato di uscire con Gong?» Chiese mio padre. Eravamo in macchina mentre tornavamo a casa, dopo aver visitato un museo d'arte contemporanea.

«Papà, non mi sento a mio agio in una relazione in questo periodo»

«Perché?» Mi domandò con un tono alterato.

«Sono molto occupata con lo studio. Non ho tempo, e non ho intenzione di avere un ragazzo» risposi con poco garbo. Mia sorella mi colpì sul braccio, per ricordarmi che dovevo rimanere calma.

Mio padre ha ignorato il mio commento e ha parlato di nuovo. «E da quanto ti interessa lo studio? Poi è un bravo ragazzo non come quelli che hai avuto in passato». Al suo commento i miei occhi hanno cominciato a bruciare, le lacrime hanno minacciato di uscire dai miei occhi, stavo letteralmente esplodendo dalla rabbia ma non potevo parlare e le mie labbra si serrarono automaticamente per non rispondergli. Le mie emozioni erano nel caos, mi sentivo arrabbiato, triste e impotente. Volevo urlare a mio padre che avevo qualcuno migliore di qualsiasi ragazzo.«Nayeon, voglio sol-» 

«Papà, ora basta» disse Seoyoon, interrompendolo. Mio padre sospirò frustrato e continuò a guidare in silenzio. Ho guardato fuori dalla finestra, cercando di trattenere la mia rabbia.



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ANGOLETTO:

Scusate per il capitolo un po' corto!

Nocciola || 2YeonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora