Non è stata colpa tua.

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Mi sento così bene accanto a Jack, è una sensazione bellissima e del tutto nuova. Come se una parte di me, che in questi anni aveva lasciato un norme voragine si stesse riempiendo pian piano. Mi perdo nel suo profumo fresco, nella morbidezza della sua pelle. Solo ora mi accorgo di quanto sono stanca. Fisicamente ma anche mentalmente. Ciò che posso fare e che, a quanto pare, anche Jack può fare è magico, fuori dal normale. Mi hanno definita un mostro, posseduta, pazza. Tutte quelle notti passate a piangere in silenzio ripetendomi che un giorno ne sarebbe valsa la pena davvero. Forse quel giorno è arrivato, e finalmente, dopo tanti anni mi sento accettata. E' come se Jack fosse la mia seconda famiglia. Forse i miei poteri non sono una maledizione, forse sono qualcosa di bello. Anche se quella sera di otto anni fa ho quasi ucciso mia sorella. Ed improvvisamente una morsa si chiude al mio stomaco facendomi ricadere in quella mentalità che mi tiene prigioniera. Io sono un mostro, e tutto quello che so fare è fare del male alle persone. E' giusto che Anna non sia nella mia vita, e dovrebbe andarsene anche Jack. Potrei ferire anche lui. Crollerò senza di lui, ma non posso essere così egoista da incatenarlo a me, se so che posso fargli del male. Non lo sopporterei.

"Jack, io non voglio farti del male, forse dovresti andartene." Dico, rompendo il silenzio. Le lacrime minacciano di uscire dai miei occhi, ma le trattengo più che posso, non potrei mai sopportare il dolore di ferire Jack.

"Elsa, di cosa stai parlando? Non potresti mai farmi del male." Mi rassicura passandomi una mano sulla schiena dolcemente ed io mi sento soffocata, oppressa. Tutto questo amore, non so se riuscirò mai a ricambiarlo, ho sempre chiuso le porte in faccia a tutti. Mia sorella, i miei genitori, i medici, i preti. Vedo tutta la mia vita passarmi davanti, e mi sento oppressa, delusa, un rimorso dilaniante. Le lacrime non posso più tenerle, e scoppio a piangere mettendomi a sedere sul letto. Ho troppa paura.

Guardo Jack e leggo nei suoi occhi la preoccupazione, ora siamo seduti entrambi, l'uno davanti all'altra, i suoi occhi mi inchiodano al mio posto, vorrei abbassare lo sguardo, ma non ci riesco. Esercita una tale forza su di me, che mi sembra quasi opprimente adesso che lo noto.

"Elsa, cosa ti succede?" Mi dice cautamente, vorrei che non mi toccasse, mi sento così fragile. Eppure allunga la mano accarezzandomi piano. Odio essere così orgogliosa. 

"Jack, non è colpa tua, è sempre stata colpa mia. Sin dall'inizio. E ora siamo qui in camera mia a far finta che niente sia successo, che mia sorella non sia quasi morta che tu, Jack, sei morto. Ed è sempre colpa mia Jack, mia sorella, tu. Non faccio altro che chiudermi in me stessa, e appena apro il mio cuore a qualcuno succede sempre qualcosa di orribile. E' per questo, che penso che tu debba starmi lontano."  Lui mi guarda impassibile, ho quasi paura della sua reazione. 

"Elsa, mi dispiace tanto che tu la pensi in questo modo. Ma davvero non posso accettare il fatto che tu ti assuma tutte le colpe. Quella notte, c'ero anch'io. Ti ho distratta io, sono entrato io nel castello per una stupida voglia egoista di guardarti. Io, me ne sono andato lasciandoti li da sola. E questo non me lo potrò mai perdonare. I tuoi occhi, li rivedo ancora a volte. Così tristi e feriti."

"Salvandola Jack, rimendiando ai miei problemi." Ribatto. 

"I nostri problemi, Elsa. E poi non penso proprio che possa essere stata colpa tua il fatto che io sia morto." Abbasso lo sguardo, se solo potesse sapere..

"Jack, davvero, penso che tu debba andartene."  Porta una mano sotto il mento alzando il mio viso, costringendomi a guardarlo. Quel viso perfetto, così triste e bellissimo allo stesso tempo. 

"Elsa, ti prego, non cacciarmi di nuovo." Mi sta pregando di rimanere, ma io non ce la faccio, mi volto dall'altra parte.

"Sei libero di tornare quando vuoi, ma ti prego ora vattene. Ho bisogno di rimanere sola, con i miei pensieri." Dico freddamente sperando forse che non mi senta. Poi, sento le sue labra fresche sulla guancia , quando mi giro lui non c'è più. Solo un po' di vento a ricordarmi di lui. 

Ecco il capitolo 5 :) spero vi piaccia, volevo rigraziarvi tantissimo, siamo tantissimi <3 

Buona giornata :)

The Cold Never Bothered Me Anyway.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora