𝐂𝐈𝐓𝐀𝐙𝐈𝐎𝐍𝐈 || 𝘃𝗶𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝘁𝗿𝗮 𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗶 𝗹𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗮𝗿𝗶

6. La canzone di Achille

"...Mia madre era debole di mente... mia madre sorrise. E fu così che mio padre capì che era idiota. Le spose non sorridono... la donna diede a  mia madre un cuscino da stringere al mio posto. Lei lo abbracciò. Non parve notare alcuna differenza... E poi c'era mia madre, che non era capace di bere senza versarsi il vino addosso"

"Per un istante, i nostri occhi si incontrarono e io venni percorso da un brivido... Le guance mi scottavano e la pelle mi formicolava... Durante ogni pasto, capitava almeno una volta che si voltasse cogliendomi di sorpresa...Quei secondi, quei mezzi secondi, in cui i nostri sguardi si toccavano, erano gli unici momenti della giornata in cui sentissi qualcosa. L'improvvisa morsa allo stomaco..."

"Therapon fu il termine che usò. Un compagno d'armi legato a un principe da un giuramento di sangue e amore."   "-Perché questo ragazzo?-  -Perché è sorprendente-"

"Quando sorrideva, la pelle attorno ai suoi occhi si increspava come carta tenuta vicino a una fiamma. Achille stesso era come una fiamma. Splendeva, attirava lo sguardo di tutti."

"Il cuore mi accellera, per una ragione a cui non so dare un nome. Mi ha guardato mille e mille volte, ma c'è qualcosa di diverso nel suo sguardo, adesso, un'intensità che non conosco... Mi sposto verso di lui, un movimento infinitesimale...Mi porgo in avanti e le nostre bocche atterrano goffamente l'una sull'altra... Ancora."

"-...non riesce a vederci qui... pensavo che volessi saperlo-   Lui si porse verso di me. Le nostre bocche si aprirono l'una sotto l'altra... I nostri corpi si unirono come mani"   "-Sei pentito?-  -No-  -Neanch'io-"   "-Patroclo- disse. Era sempre stato più bravo di me con le parole."

"Questo e questo e questo"

"-Ha importanza? Non ho intenzione di smettere.- La sua voce era calda di desiderio. In risposta, sentii un rossore propagarsi sulla mia pelle... -A te importa se loro si arrabbiano?- Sì. -No- risposi."   "-Dimmi il nome di un eroe che è stato felice... Non puoi.-  -Non posso-  -Lo so. Gli dei non premettono a nessuno di essere famoso e felice.  Ma voglio confidarti un segreto-  -Dimmi- Adoravo quando faceva così-  -Io sarò il primo.  Giuralo.-  -Perché io?-  -Perché sei tu la ragione...-"

"-Sono incinta- sussurrò la principessa... Mi sentivo il petto vuoto, sottile come un guscio d'uovo. Basta. Forse lo dissi o forse lo pensai soltanto. Lasciai andare la mano di Achill e a grandi passi mi diressi verso la porta... -Aspetta- gridò Achille...Alla fine mi afferrò un braccio. -Lasciami andare-  -Ti prego, aspetta. Ti prego, lascia che ti spieghi. Non volevo farlo. Mia madre...- Era senza fiato, stava quasi ansimando. Non lo avevo mai visto così turbato. -Ha portato la ragazza nella mia stanza. Mi ha costretto. Non volevo. Mia madre ha detto... ha detto...- Le sue parole si stavano aggrovigliando. -Mi ha detto che se lo avessi fatto, ti avrebbe rivelato dove mi trovavo.-... -Lo hai fatto per niente-Lui si ritrasse nel sentire la mia voce vuota... -Non te lo ha detto lei?-  -No. Davvero pensavi che lo avrebbe fatto?- La mia voce suonò più tagliente di quanto volessi... C'erano almeno mille cose che avrei potuto dire per rimproverarlo per la sua ingenuità... Le guance di Achille erano arrossate dalla vergogna... Allora qualcosa si mosse dentro di me... -Perdonami. Non volevo. Non eri tu. Non...non mi è piaciuto.-  -Non c'è niente da perdonare-"

"Lo riconoscerei anche solo dal tocco, dal profumo; lo riconoscerei anche se fossi cieco, dal modo in cui respira, da come i suoi piedi sferzano la terra. Lo riconoscerei anche nella morte, anche alla fine del mondo"

"Avevo notato il modo in cui guardava Deidamia; o meglio il modo in cui non la guardava. Era così, con occhi distaccati e assenti, che aveva guardato i ragazzi a Ftia. Mai, nemmeno una volta, aveva guardato me così."

"Gli occhi di Deidamia lo cercavano, ansiosi, nella speranza che lui ricambiasse i suoi sguardi. Ma non accadde mai."

"Non c'era niente di intelligente da dire, così dissi qualcosa di stupido."