Mom

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Marinette sistema velocemente le lenzuola, spruzzando un terribile profumo per tutta la stanza.
Si osserva scrupolosa allo specchio, più e più volte.
<<È letteralmente dall'altra parte della porta>> commento annoiato.
Lei sospira mentre infila delle ballerine nere.
Mi avvicino alla porta di legno, posando la mano sulla fredda maniglia di ferro.
<<Pronta?>> Le chiedo sorridente.
Annuisce impettita.
<<Okay>> mugugno.
Era altrettanto esitante però, non ero psicologicamente pronto a lei.
La mano delicata di Marinette si posa sulla mia schiena, accarenzandola lentamente.
<<Puoi farcela, gattino>>

Già, posso farcela.

Abbasso la maniglia spalancando la porta di scatto, tanto che Marinette indietreggia leggermente.
Si nasconde dietro di me, come se avesse paura di qualsiasi cosa ci stia aspettando.
<<Buongiorno ragazzi>> mugugna Emilie dal bancone della cucina.
I lunghi capelli biondi erano raccolti in una coda laterale, completamente scompigliati. Si era rivestita e truccata, ma aveva comunque un'aria molto stanca.
Marinette sbuca all'improvviso posizionandosi davanti a me.
<<B-Buongiorno signora- signorina Agreste!>>balbetta tra i gesti confusi che facevano le sue mani.

Mia madre scoppia in una grassa risata, appoggiandosi con i gomiti al tavolo.
<<Oh tesoro, non chiamarmi così, chiamami Emilie>> la informa tra una risata e l'altra.
Potevo vedere con la coda dell'occhio che Marinette era diventata dello stesso colore del vestito.
Copro velocemente il sorriso con la mano.
<<Avete dormito bene?>> Chiede guardando verso di me.
Annuisco sciattamente, avvicinandomi al frigorifero dietro di lei.
<<Marinette quel vestito ti dona molto>> dice con un sorriso accomodate sulle labbra rosee.
Lei arrossisce focosamente, limitandosi ad annuire con un sorrisetto imbarazzato.
Emilie si volta verso di me, sentivo il suo sguardo in ogni movimento che facevo.
Afferro il cartone del latte e per non avvicinarmi ulteriormente decido di berlo direttamente dal contenitore.
<<Adrien!>>mi rimprovera Marinette venendo nella mia direzione.
Indietreggio velocemente lasciando cadere il cartone a terra.
Panico.
Lei scivola sul latte versato,i miei riflessi da ChatNoir sono sempre sull'attenti.
L'afferro per la vita impedendole di cadere.
<<Idiota>> mugugna portando le braccia attorno il mio collo.
Rilascio l'aria trattenuta, rilassandomi leggermente.
La sposto dall'area bagnata, appoggiandola sul pavimento asciutto.

In silenzio si allontana in cucina per prendere qualche foglio di scottex.
Emilie mi osserva distante, come se mi giudicasse costantemente.
<<Che c'è?>>le chiedo portando le braccia al petto.
Scrolla le spalle continuando a scrutarmi.
<<Mi farai uscire pazzo, questo è certo>>
Sbuffo gettandomi sul divano.
Emilie si volta, cercando con lo sguardo Marinette.
<<Oh mio dio!>>esclama aggirando il bancone che le separava.
Salto in piedi come una furia e superando il piccolo salotto le raggiungo.
Marinette era piegata a terra con una mano che premeva il ventre e l'altra che premeva sulle labbra.
<<M'lady? Che succede?>> Chiedo esitante chinandomi, intendo a volare all'ospedale.
"Debo fomitave" mugugna con il palmo che premeva sulla bocca.

<<Okay vomito, gestibile>> mi incoraggio.
La prendo a mo' di sacco di patate, sotto lo sguardo scrutatorio di mia madre. Ancora.
<<Adrien, caro>> inizia poggiando una mano sul mio braccio, come per fermarmi.
<<Credo siano le nausee mattutine, Marinette hai fatto la visita?>> Le domanda accarezzandola.
Scuote la testa in silenzio continuando a tapparsi la bocca.
Emilie sospira portando la mano alla fronte.
<<Lasciala sfogare al bagno, io prenoto subito>> dice allontanandosi verso il divano.

. . .

Finalmente rigetta, sfoga quel che immaginavo; pregavo me stesso di mantenere la sanità fisica e mentale.
<<Va...va meglio?>> Le chiedo tenendole ancora i capelli.
Lei non risponde subito, pare pensarci.
<<M'Lad->>

<<Adrien devi superarla questa cosa o ti verranno i capelli bianchi per la rabbia>> dice col fiatone.
Sapevo si riferisse a mia madre e come sempre non aveva torto, ma non era il momento di parlarne.
<<Non sapevo venissero i capelli bianchi, quando si è arrabbiati per qualcosa>> ribatto sarcastico.

Sospira cercando di alzarsi dal freddo pavimento, la aiuto velocemente. Ci avviciniamo al lavandino dove si sciacqua la bocca più volte.
Mia madre ci raggiunge nel mentre.
<<Ho sentito un vecchio medico di famiglia>> dice con un sorriso confortante.
<<Faremo la visita e seguiremo per bene la gravidanza>> continua.
Marinette le sorride imbarazzata, asciugandosi la bocca.
Non sapevo l'avesse capito.
<<Grazie mamma>> mugugno uscendo dal bagno, lasciandole sole.

Non avrei mai lasciato la mia principessa in mani pericolose, sentivo di potermi fidare di mia madre. Quindi perché non darle una possibilità?

•La Ragazza & Il Gatto Nero• ||Marichat|| 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora