Solo amore

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<<Come stai?>> chiesi al ragazzo ancora con i muscoli tesi

<<Come vuoi che stia?>> mi rispose innervosito.

Sgranai gli occhi spazientita. Non avevo mai ricevuto una risposta del genere da lui.

Il gesto gli fu noto e si scusò.

<<Perdonami>>

Abbassai lo sguardo sulle mie dita.
La tensione nella stanza poteva essere tagliata con il coltello.

Ci scambiammo qualche sguardo rimanendo in silenzio, non sapevo che dire.

<<Allora come è and->>
Alya, entrando nella stanza, incrociò il mio sguardo preoccupato e si bloccò sui suoi passi.

Si avvicinò lentamente al letto senza proferire parola, probabilmente a conoscenza dell'accaduto.

<<Adrien>> richiamò il biondo

Adrien sollevò leggermente lo sguardo in modo di guardarla negli occhi

<<Dovresti portare Marinette a casa, era solo appendicite>>   disse alzando gli angoli della bocca verso l'alto

Il sorriso più falso che avessi mai visto.

Adrien passò con lo sguardo verso di me, mi persi nei suoi occhi verdi smeraldo e sentii il desiderio invedermi.

Gli sorrisi portando una mano sui suoi capelli.

Afferrò quest'ultima e la baciò delicatamente

<<Bene>> disse alzandosi dalla sedia

Mi guardò un ultima volta e indicò i vestiti alla fine del letto, per poi uscire dalla stanza.

Alya si avvicinò a me con cautela e sussurrò per non farsi sentire.

<<Ma che diavolo è successo?>>

Ignorai la domanda infilando la maglietta e gli shorts, portati dalla mia migliore amica.

<<Ho dimenticato di portarti le scarpe>>  mi avvertì pentita

Sospirai scuotendo la testa.

Infilati i vestiti scesi dal letto dirigendomi verso la porta.

Il pavimento era freddo ma pulito, una sensazione da brividi.

<<Uhm, per le scarpe ci penso io>> disse Adrien appena aperta la porta.

Fui sollevata sentendo il contatto dei suoi muscoli sul mio corpo.

Poggiai la testa sul suo petto altrettanto muscoloso, riuscivo a sentire il suo battito.

Chiusi gli occhi sentendomi ormai a casa, sorrisi a questo contatto fantastico.

<<Stai bene?>> chiese camminando per il lungo corridoio

Annuii ancora un pò stanca.

Non parlò per tutto il tragitto verso la sua macchina, la situazione tra noi stava cambiando.

Mi depositò sul sedile della sua Escalade nera.

Sentii lo sportello del guidatore aprirsi e richiudersi.

<<Non andremo a casa sta sera>>

Aprii di scatto gli occhi voltandomi verso di lui. Lo sguardo dritto verso la strada e la mascella contratta.
Questa cosa provocò in me tanta eccitazione.

<<Dove andremo?>> chiesi incantata a scrutare lo spettacolo che mi apparteneva.

<<In campagna, in una delle ville di mia madre>>

Non mi guardò neanche per sbaglio, era concentrato a guidare.
Come avremmo passato quella notte?

Annuii per poi voltarmi a guardare fuori dal finestrino.

Il paesaggio era fantastico, la città notturna mi mancava.

La stanchezza fu sostituita dalla preoccupazione, era colpa mia. Totalmente colpa mia.

Sentii gli occhi gonfiarsi di lacrime che dovetti cessare quando Adrien mi richiamò.

<<Marinette>>

Intuii dalla sua voce la dolcezza con cui voleva chiarire le cose.

<<Mi sono comportato come uno stronzo lo so, ma dallo scorso mese a questa parte sei tu la mia famiglia ormai>> 

Sentivo la sincerità delle sue parole dolci e tristi.
Quella dichiarazione fu una pugnalata allo stomaco.
Dopo tutto quello che ha passato io gli ho reso la vita ancora più impossibile.

Posò una mano sulla mia coscia e prese ad accarezzarla con il pollice

<<Adrien, è solo colpa mia>>

Con gli  occhi colmi di tristezza le lacrime iniziarono ad incamminarsi sul mio volto.

Fermò l'auto su un sentiero isolato.
Intorno a noi c'era  solo il buio della notte.

Si voltò verso di me, i nostri occhi si incrociarono. Dolcezza, pena e amore invase quegl'occhi verdi che amavo tanto.

Mi invitò a sedermi sulle sue gambe e feci così.

Una volta su di lui, posò una mano sulla mia guancia asciugando le lacrime.

Baciò la mia palpebra e scese fino alle labbra dove approfondì il bacio.

<<Io ti amo nessuno potrà portarti via da me>>

Era vero. Nessuno lo avrebbe mai fatto.

Riprendemmo a baciarci appassionatamente e incominciai a muovere il mio corpo sul suo.

Posai le mani sulle sue spalle poi scesi fino alla cintura. Era eccitato.

<<M-Marinette>>

•La Ragazza & Il Gatto Nero• ||Marichat|| 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora