Capitolo 4 (Lexi POV)

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Nelle due settimane successive al mio arrivo ho conosciuto meglio tutti i membri del branco, partendo da Derek, che é diventato il mio fratellone. Ci siamo legati subito, in un modo che nessuno dei due credeva possibile. Litighiamo spesso perché siamo entrambi testardi, ma alla fine sappiamo di volerci già un gran bene. La convivenza con lui é facile, abbiamo entrambi i nostri spazi e nessuno dei due invade eccessivamente la vita dell'altro, tranne quando lui si mette a fare il geloso iperprotettivo, ma posso imparare ad apprezzare anche quello.

Mi ha parlato di Cora, la sorella minore che ha perso anni fa, dice che le somiglio e le sarei piaciuta. Non so come mi faccia sentire questo paragone che continuano a fare tutti; da un lato mi piace essere vista come una Hale, dall'altro mi fa male l'idea di poter essere la sostituta di qualcuno che non c'é più.

Ho anche scoperto che Malia e Derek sono cugini quindi anche lei é una Hale, l'unico che non ho ancora conosciuto é il padre di Malia, zio di Derek, il famoso Peter zio psicopatico Hale. Abbiamo legato subito, io e Malia, così come anche con Kira e Lydia.

Malia mi ha parlato della sua vita da coyote prima che il branco la aiutasse, abbiamo storie simili per molti aspetti. Ama mangiare il cervo, non ha fatto il college e lavora in un locale come barista da diversi anni; é esuberante e impulsiva, oltre ad essere totalmente cotta di un suo collega, che però é sposato e ha una famiglia.

Kira é la fidanzata di Scott, é dolcissima, e insegna storia al liceo della città, del quale Lydia é la preside. Lydia é unica, intelligentissima e raffinata, sicuramente diversa da me, ma anche quella con la quale ho legato di più.

Ho scoperto che Scott fa il veterinario, lavora in clinica con Deaton, mentre Stiles ha una libreria in città molto frequentata.

Scott é simpatico, non abbiamo legato particolarmente, ma credo sia impossibile che a qualcuno stia antipatico quel ragazzo. Stiles invece é strano, puzza sempre di ansia, stress e confusione, quando lo vedo, e non mi parla granché, anche se spesso lo sorprendo a fissarmi con quegli occhioni nocciola irresistibili. É bellissimo, lo ammetto, ma parla davvero troppo, anche se mai con me; vorrei farmelo andare un po' più a genio, ma la mia natura felina mi rende molto difficile cambiare opinione su qualcuno, noi gatti solitamente teniamo fede alla prima idea che ci facciamo degli altri.

Quando arriva il calore, mi coglie impreparata, spingendomi ad infilarmi nel letto di Derek in cerca di contatto fisico, lui per fortuna capisce il problema e mi stringe per ore.

É il secondo giorno, quando un ringhio attira la mia attenzione mi ritrovo parzialmente trasformata a ruggire contro il mio stesso alpha perché sta minacciando Stiles. Non ho idea del perché qualcosa mi spinga a difenderlo, ma lo faccio.

Così come non ho idea del perché mi butto tra le sue braccia per ringrazialo di quell'assurdo regalo del quale non avevo nemmeno capito bene l'utilità. So solo che quando mi ritrovo stretta a lui i feromoni mi danno completamente alla testa e sento solo il bisogno di stargli così tanto vicino da entrargli dentro e diventare un tutt'uno con lui.

"Mi fai vedere come si usa?" Gli chiedo persa nei suoi occhi dolci prima di trascinarlo sul divano e sedermi accanto a lui reprimendo l'istinto che mi dice di accomodarmi sulle sue gambe e fargli le fusa.

Mi sta mostrando come scegliere il destinatario di un messaggio quando mi ritrovo ipnotizzata dal suo collo lungo e costellato di nei al punto che devo sfregarci i viso e sentire il suo odore; lo faccio più volte, anche se vorrei solo posarci le labbra e succhiare quella pelle chiara.

Continuo a fargli domande, perché non voglio che se ne vada, non voglio che smetta di parlare, e mentre lo ascolto inizio a massaggiargli la coscia e a sentire il profumo della sua eccitazione. Se solo non ci fosse Derek che ci fissa accigliato dalla cucina...

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