Capitolo 5 (Derek POV)

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Io e Lexi abbiamo litigato per la prima volta, oggi.

O meglio, abbiamo litigato sul serio, per la prima volta.

Vuole andare nella dannata casa sul lago di Lydia, vuole uscire senza la mia supervisione pur sapendo di non essere davvero pronta visto che non ha ancora il controllo dei suoi poteri.

Sapevo già che alla fine avrei ceduto, perché farei qualsiasi cosa per vederla contenta, ma quando tira in mezzo al discorso Cora non ci vedo più. Me ne sono andato senza dire nulla, non credo le parlerò di nuovo a breve. So che ha ragione, ma questo non le da il permesso di ferirmi.

Ci ignoriamo fino a sabato mattina, quando non sopporto più la puzza di tristezza che emana e vado ad abbracciarla. Facciamo pace a modo nostro e mi raccomando sia con lei che con le ragazze di comportarsi bene e chiamarmi se ne hanno bisogno, indipendentemente dall'orario, tanto sarò troppo in pensiero per dormire.

Nel corso della giornata la chiamo tre volte e la riempio di messaggi, so che la farò arrabbiare ma ho bisogno di tenerla sotto controllo, non posso perdere anche lei e non posso infrangere la promessa indirettamente fatta a mia madre.

Era una sera d'autunno, un anno dopo la bizzarra risurrezione di quello psicopatico di mio zio.

Stavo leggendo un libro, per rilassarmi dopo i miei allenamenti, quando Peter mi si siede accanto con il suo solito sorriso enigmatico e inizia a parlare dal nulla.

"Sono stato in coma per anni, poi mi hai ucciso, poi sono tornato in vita, poi non abbiamo avuto un attimo di pace, ma é giunta l'ora di una chiacchierata da Zio a Nipote." - Alzo lo sguardo dal libro, e lo guardo con un sopracciglio inarcato e fare scettico, già pronto alla sua ennesima scemenza. - "Tua madre voleva parlarti di una cosa importante, voleva chiederti un favore per quando lei non ci sarebbe più stata, mai si sarebbe immaginata di lasciarci così presto.

"Aveva trovato un cucciolo di gatto mannaro incastrato in un roseto e se n'era presa cura per un po' di tempo . Non voleva portarlo a casa dal branco, sapendo che il gatto é un animale tendenzialmente solitario.

"Talia sapeva che quello era l'ultimo gatto mannaro esistente, nato dall'unione di due gatti comuni, che portavano nel loro DNA un lontano gene mannaro dormiente. Sapeva molte cose, tua madre, più di quelle che immagini. Voleva proteggere quella creatura ed aiutarla a mandare avanti la sua specie così che non si estinguesse, voleva presentartela, una volta cresciuti, e affidarti il compito di proteggerla quando lei sarebbe stata troppo vecchia per farlo.

"Ricordi quella canottiera bianca che non trovavi più e che mi hai accusato di averti rubato? Rodendomi il naso a pugni, tra l'altro. Beh, l'aveva presa Talia per abituare il gatto al tuo odore, voleva crescerla come membro del branco degli Hale pur non essendoci in mezzo, per facilitare il vostro rapporto in futuro." - fa una piccola pausa, forse perché non é davvero senza cuore come sembra, forse perché anche a lui fa male parlare della famiglia che ha perso, che abbiamo perso. - "le cose non sono andate come previsto, ma questo lo sai. Quello che non sia, é che Talia prima di morire in quell'incendio mi ha chiesto di raccontarti del gatto mannaro, mi ha chiesto di farti promettere che avresti trovato e protetto l'ultimo dei gatti mannari."

Peter non sa darmi altre informazioni, dice di avermi detto tutto ciò che sa. Decido di fidarmi, ma non troppo.

Mi rivolgo a Deaton, anche lui sapeva di quella storia, ma non me ne ha mai voluto parlare perché é sempre stato convinto che senza l'aiuto di mia madre quel gatto non sia sopravvissuto più di qualche giorno.

"Sono passati anni, Derek, parecchi anni. Anche ammesso che quel gatto sia vivo, non lo troveresti mai! Inoltre, se é sopravvissuto senza Talia per tutto questo tempo, di certo non avrà bisogno di te ora." Cerca di convincermi il veterinario, forse per sollevarmi dal peso di quella promessa che non ho mai mantenuto.

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