Capitolo 7 (Lexi POV)

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Sono seduta nella jeep di Stiles, con la mano posata sulla sua.

Ho recentemente scoperto quanto mi piaccia il contatto fisico con lui, mi trasmette tranquillità, e sto iniziando a fidarmi di lui.

Puzza ancora di ansia, quando gli sono vicino, ma sembra non aver più paura di me, forse é a causa della mia natura felina che tende ad ammaliare le persone.

Il viaggio passa in completo silenzio, tranne che per alcune mie domande circa gli appuntamenti, alle quali Stiles mi risponde con nervosismo. Non so dove siamo diretti, e quando parcheggia accanto ad un edificio che ha tutta l'aria d'essere un negozio inizio a preoccuparmi che abbia ignoranti gli avveramenti di Derek e abbia deciso di portarmi in un luogo pubblico.

Apre la portiera e mi da la mano per aiutarmi a scendere, come se un gatto potesse aver bisogno di aiuto per balzare giù da una macchina.

"Sai che sono un gatto e che potrei saltare giù dal secondo piano di un palazzo atterrando in piedi, vero?" Gli domando quindi, con un sopracciglio inarcato.

Lo vedo boccheggiare un attimo con le sopraccigli aggrottate, l'ho messo a disagio, e scoppio a ridere perché é adorabile. Gli do un piccolo colpo sul petto, con la mano, mentre finisco di ridere, e lui mi sorride capendo che stavo solo scherzando.

Si mette dietro di me e mi copre gli occhi con le mani, pero poi avvicinarsi al mio orecchio e sussurrare:

"Ora devi fidarti di me, ti porto dalla tua sorpresa" lo sento dire, mente attivo al meglio tutti i sensi per compensare la mancanza della vista e il mio corpo si riempie di brividi per via della vicinanza delle sue labbra al mio orecchio.

Mi fa muovere qualche passo, poi mi ferma e continua a coprirmi gli occhi con una sola mano mentre con l'altra lo sento estrarre dalla tasca un mazzo di chiavi con le quali cerca di aprire la porta davanti a me, non senza qualche difficoltà dovuta al fatto che sta cercando di produrre meno rumore possibile.

Forse dovrei fargli notare che é inutile cercare di fare silenzio perché il mio udito capta anche il minimo rumore facendomi capire in ogni caso cosa sta facendo? L'odore della sua agitazione mi suggerisce sia meglio stare zitta e lasciarlo nella convinzione di potermi sorprendere. Tanto ho capito, mi ha portata a casa sua, altrimenti non starebbe aprendo una porta con le chiavi.

La porta si apre e mi conduce all'interno, per poi chiuderla dietro di se, facendo scattare di nuovo la serratura.

Lo sento cercare qualcosa a tentoni con una mano, mentre l'altra é ancora sul mio viso facendomi notare per la prima volta quanto siano incredibilmente grandi le sue mani, mi piacciono. Vorrei mordicchiarle con i denti e strusciarci il muso contro per farmi accarezzare. Ripensandoci, vorrei che mi accarezzassero ovunque, non solo il viso.

Sento un click.

"Okay... pronta?" Mi sussurra all'orecchio, come se avesse paura di spezzare una magia parando a voce alta. Non me ne lamento, sentirlo così vicino al mio orecchio mi manda brividi ovunque, di nuovo. Inizio a capire tutti quei discorsi delle ragazze sull'attrazione fisica.

Annuisco, e lui toglie lentamente la mano, posandola sulla mia spalla insieme all'altra.

Sbatto le palpebre più volte, stordita per aver tenuto gli occhi chiusi così a lungo.

E... wow.

Scaffali pieni di libri mi suggeriscono che dobbiamo essere nella sua libreria.

Piccole luci bianche creano un percorso ben definito tra gli scaffali, sembrano quasi lucciole.

Non ho mai visto nulla del genere, ma sono abbastanza sicura che questo non sia l'aspetto abituale di una libreria e nemmeno che le persone siano solite fare cose del genere per un'uscita con una ragazza, ma la mia mancanza di esperienza in merito di umani non mi permette di averne la certezza.

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