Capitolo 12 (Lexi POV)

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Lunedì mattina vengo svegliata davvero troppo presto da un uragano dai capelli rossi che invade camera mia alle 8 del mattino.

Apre le tende, ignorando il mio ringhio irritato e mi scuote una spalla.

"Svegliati e risplendi bella gattina, ho indetto una riunione di emergenza che doveva iniziare dieci minuti fa!" Esclama con tono pratico ma palesemente divertito.

Ci vogliono dieci minuti di lamentele per convincermi a uscire dal letto e dirigermi in salotto, ancora con addosso il mio pigiama rosa e i capelli arruffati.

Trovo Kira, Derek e un'assonnata Malia sul divano e li raggiungo mentre Lydia recupera una tazza di caffè dalla cucina e me la porge.

"Lexi, siamo preoccupati per te" inizia Derek, guardandomi con i suoi occhi verdi.

"Malia chi ha detto che Stiles é venivo al Lux questo weekend e che tu lo hai evitato perché vi siete lasciati. Non lo hai detto a nessuno e stai avendo atteggiarti strani ultimamente, non rispondi al telefono ed é una settimana che sembri un'altra persona, io e Kira nemmeno sapevamo del lavoro!" Mi spiega Lydia, attenuando la mia confusione in merito a quel che stava accadendo in quel salotto.

"É che non ne voglio parlare, ma sto bene, davvero" mormoro con lo sguardo basso e la consapevolezza di non convincere nessuno.

"Lex, sabato sera hai pianto per tutto il viaggio di ritorno dal Lux, convinta che io non me ne accorgessi." Ribatte Malia, con fare stanco, é palese che Lydia debba averla svegliata estradate come ha fatto con me, per trascinarla al loft.

"Forza Lexi, siamo i tuoi amici, la tua famiglia, parlaci" é il tono dolce di Kira che mi fa definitivamente cedere.

Vomito addosso ai miei amici ogni singola sofferenza dell'ultima settimana.

Spiego cos'ho realizzato quando Derek mi ha parlato del mio potere d'incantare hai esseri umani, delle insicurezze che mi sono sorte, del senso di colpa per aver involontariamente obbligato Stiles a starmi accanto quando in relatá probabilmente non mi voleva.

Spiego come il mio castello di felicità si fosse sgretolato, quando ho capito che tutti quei gesti, quelle attenzioni, quella dolcezza, non erano reali ma indotti dal mio potere su di lui.

Ometto quel che é successo sabato sera, so che Derek reagirebbe male e io non voglio che si arrabbi con Stiles, alla fine non é stata solo colpa sua.

Mi ascoltano in religioso silenzio, Malia con le sopracciglia aggrottate, Lydia e Kira con la bocca aperta e Derek con la forte posata sul palmo della mano.

Sono ormai in lacrime quando Malia rompe il silenzio.

"Dio, Lex, tu sei tutta scema!" Dice allargando le braccia e cercando con gli occhi l'appoggio dei presenti, ma Kira le tappa la bocca con la mano e le lancia un'occhiataccia.

"Lex, cucciola, avresti dovuto parlarmene prima di prendere le mie parole e rigirale per giungere a conclusioni affrettate" mi rimprovera Derek mentre si alza e si siede accanto a me, per asciugarmi le lacrime con le mani e abbracciarmi.

"Ti ho detto che sei in grado di ammaliare le persone, non che hai poteri magici in grado di corrompere la loro mente e farti amare, okay? Sei un gatto mannaro, non una strega!" Mi spiega con dolcezza.

"Der io continuo a non capire" mormoro contro il suo petto in preda alla confusione, niente sembra avere senso, e io sono stanca di non capire. Mi gira la testa.

"Lex, che ne dici di chiamare Stiles e parlarne con lui?" Propone dolcemente Kira, andando probabilmente in auto a Derek che non sa più cosa dire.

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