VI

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Il sole scaldava timido il cielo e si prospettava una bella giornata.

Emma era intenta a prepararsi in bagno, una doccia rigenerante che le avrebbe dato la giusta carica per affrontare le ore di scuola, un velo di trucco, una camicetta azzurra, jeans neri e All Star dello stesso colore ai piedi. Legò i capelli biondi in una comoda coda alta e presa la borsa scese ad aspettare Chiara per andare a scuola.

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Mattia si stava preparando, guardava il suo riflesso allo specchio, era soddisfatto di ciò che vedeva. Sapeva che il suo fascino attirava le ragazze, nonostante tutte le storie sul conto anzi, alcune erano attratte proprio da quel suo lato oscuro e misterioso. Ma Emma, Emma aveva rifiutato un passaggio in moto, in qualche modo aveva rifiutato lui e questo proprio non se lo spiegava.

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<<Ei Emma, come stai?>>
<<Bene Chia e tu? Ti sei ripresa del tutto?>>
<<Sì, sì, niente più mal di testa>> mi guardò girando un attimo la testa verso di me, per poi tornare a guardare la strada <<Ci stai pensando ancora?>>
<<A cosa?>> risposi facendo finta di non capire
<<Lo sai>>
<<Tranquilla, sto bene>>
<<No, non è vero>>
<<Ti dico di sì>>
<<Em, non dire cazzate. Lo so che quando hai visto la moto ti sono passate in testa tutte le immagini di quella sera>>
Alzai le spalle e poggiai la testa al finestrino
<<Io non credo che Mattia lo sapesse, non lo sa nessuno, però resta il fatto che non mi piace, non farti trascinare in qualcuno dei suoi giochetti>>
<<Lo so>>
<<E non pensarci va bene? Leva quell'immagine dalla mente>>
<<Ma come faccio? Ero lì che lo guardavo senza riuscire a dire nulla, sentivo gli occhi riempirsi di lacrime ma non volevo scoppiare di nuovo e allora sono corsa da te. Sono scappata capisci? Scappata dai ricordi, dal dolore, come sempre>> continuai scuotendo la testa per la frustrazione <<non me ne libererò mai Chia. Forse non merito di essere felice, per questo tutto di quella sera continua a tormentarmi>>
<<Emma, non devi nemmeno pensarlo. Non è colpa tua>>
<<Io non sono riuscita ad impedirlo>>
<<Ma tu nemmeno lo sapevi, hai rischiato anche tu. Se ne fossi stata a conoscienza non ci saresti mai andata e lo sai>>
<<Non lo so, io ora sono qui... e mi sento che non ho fatto abbastanza>>
Mi poggiò una mano sulla coscia per consolarmi <<Em, non ti meritavi quelllo che è successo. Tu ci hai provato e riprovato, ma a volte non si può salvare chi non ha voglia di essere salvato>>
Annuii

È davvero così? Io non posso crederci. Deve esserci un modo per strappare dal baratro anche chi vuole buttarcisi, deve esserci un minimo di speranza, un spiraglio di luce anche nell'angolo più buio. E io ci ho provato a scovarlo ma ho fallito. Forse non sono stata abbastanza brava.
E tutti questi ricordi, questi pensieri, mi tormentano la notte prima di dormire, la mattina, il giorno, ogni qualvolta io veda qualcosa che mi fa tornare indietro a quella notte.
Sento ancora i rumori, gli odori, il cuore a mille, la paura e la disperazione. Non so se lo supererò mai!

<<Em! Basta ok? Basta, lo stai facendo di nuovo, stai pensando a tutto quanto>>
Chiara mi conosce davvero bene <<È vero>> sospirai <<Dai, siamo arrivate, così mi immergo nelle lezioni e smetto di vagare con la mente>>
<<Ecco, brava, molto meglio>>

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Passate alcune ore, era suonata la campanella della ricreazione.

Emma e Chiara avevano parlato un po' in corridoio poi Chiara era uscita un attimo per fumarsi una sigaretta ed Emma era andata in bagno.

<<Scappi anche oggi?>> mi disse una voce appena uscì dai bagni

Non ci credo, l'unica persona che volevo evitare!

Passione o distruzione?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora