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La sveglia suonava e suonava ancora, come se non volesse cessare quel rumore infernale che continuava a riecheggiare nella stanza. Volevo ignorarla, far finta di niente, ma non potevo. Così feci scivolare la mano da sotto le lenzuola, e ancora piena di sonno, toccai più volte lo schermo del telefono per porre fine a quella musichetta di sempre che però, oggi, sembrava essere più fastidiosa che mai.

Feci un respiro, mi tirai su e poggiai la schiena alla spalliera del letto.
Solo allora mi resi conto che Chiara era lì accanto a me.
Ma certo!! Eravamo state alla festa ieri sera e lei era rimasta da me perché in quelle condizioni non poteva certo guidare.
La guardai e tutto il tranbusto della sveglia sembrava non averla minimamente disturbata, continuava a dormire come se nulla fosse.
Bè, era piuttosto prevedibile vista la quantità di alcool che sicuramente aveva mandato giù e probabilmente al risveglio avrebbe avuto un bel mal di testa... come sempre.

Decisi di lasciarla dormire ancora un po' anche perché ero sicurissima che mi avrebbe riempita di domande sul perché avessi voluto letteralmente fuggire dalla festa.

Appena nominavo quella parola riaffioravano i ricordi della sera prima, il balcone, Mattia e... la moto!
Maledetta moto!!
Poi io che lo lasciavo lì e me ne correvo come una pazza dentro casa per poi trascinare via Chiara senza darle spiegazioni.
No, basta così! Così ti fai solo male!
Cercai di scacciare indietro ogni pensiero.

Un bel respiro, poi un altro e poi...caffeè! Si avevo bisogno di un bel caffè.

Feci attenzione a scendere dal letto senza far rumore e mi avviai in cucina. Speravo che Chiara, una volta sveglia, se mi avesse trovato con i miei a fare colazione, non avrebbe tirato fuori l'argomento "uscita di scena senza motivo". Sapevo non l'avrebbe fatto in quel momento ma ero altrettanto consapevole che avrebbe cercato delle risposte.

<<Tesoro buongiorno, com'è andata ieri? Ti sei divertita?>> chiese mi madre in tono allegro.
Ma come fa ad essere così di buon umore di prima mattina?
Sperava davvero che per una volta fossi stata realmente bene ad una festa. Desiderava che mi divertissi e vivessi più spensierata, senza preoccuparmi sempre per tutto, glielo leggevo negli occhi
<<È andata bene, sì, ecco... nella norma!>>
<<Sei stata tutta la sera seduta su un divanetto?>> rise timidamente lei, senza cattiveria, con affetto
O no fidati, ma meglio che lasciamo stare il capitolo "chiacchiere con il più temuto e venerato ragazzo della scuola"
<<No mamma, dico davvero. Sono stata bene>>
<<Non siete tornate troppo tardi, però>> aggrottò la fronte
Ma che cavolo...!! Sbraitai tra me e me. Tutti i genitori del mondo si lamentano con i figli perché rientrano ad ore improponibili della notte e lei era preoccupata del contrario?
Si preoccupa troppo...
<<Era solo un po' noiosa e abbiamo deciso di rientrare>>
<<Ok>> ribatté lei, ancora poco convinta

Finalmente posso dedicarmi al mio caffè!

Mio padre fece il suo ingresso in cucina
Devo imparare a non parlare troppo presto!
Ora partiva un altro interrogatorio

<<Com'è andata la festa tesoro?>>
<<Bene, un po' noiosa ma bene>> cercai di liquidarlo
<<Qualche ragazzo inopportuno? Lo sai che se ti da fastidio qualcuno ci metto due minuti a rintracciarlo e spiegargli come stanno le cose>>
Dannazione!! So cavarmela da sola
Mio padre era super protettivo nei miei confronti e il fatto che fosse un commissario di polizia, non faceva che accentuara questo lato del suo carattere
<<Papà, è tutto sotto controllo e ti ricordo che so badare a me stessa>>
<<Sì, m..>>
Lo fulminai con lo sguardo
<<D'accordo>> sospirò lui come a dire "evitiamo questa discussione"

Passione o distruzione?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora