4.

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Durante il tragitto non abbiamo proferito parola.
E il signor Payne ha tenuto la sua mano sulla mia coscia per tutto il tempo.

Ogni tanto la stringeva facendomi immaginare le peggio cose.

Sono una persona orribile.

«Ma con esattezza dove stiamo andando?»
«A casa mia»
«Come a casa sua?!»
Giro velocemente la testa verso di lui e freno.

«Ma sei cretina!»
«Mi scusi davvero, solo che non posso, devo andare a a casa, sa il mio capo mi vuole pronta per domani mattina all'alba e non posso fare tardi»
«Il tuo capo fa bene, ma credo che per una volta sarà ragionevole e giustificherà un suo leggero ritardo»
Gli sorrido e metto nuovamente in moto.
Liam rimette la mano sulla mia coscia e inizia ad accarezzarla lentamente su e giù.

Dopo una decina di minuti mi dice di fermarmi e così faccio.
Accosto vicino ad un palazzo altissimo.

Entriamo dentro e il portiere notturno mi guarda male.

Come se avesse visto questa scena milioni di volte, e la cosa mi fa sentire solo una delle sue solite puttanelle.

«Mi scusi però mi è venuta in mente una cosa» entriamo in ascensore e lui preme il pulsante dell'ultimo piano, sarà una salita lunga.
«Dimmi»
«La sua ragazza? Maya, così mi pare si chiami»
«Lei è alle Maldive credo»

«E signor Payne lei la tradisce così? Senza farsi scrupoli?»
«Senti Grey puoi pure andartene»
Ma vedendo che resto impassibile lui si gira completamente verso di me.

«Sai» accarezza il mio viso con una mano e poi si rigira una ciocca dei miei capelli tra le dita «io e Maya ultimamente non andiamo molto d'accordo, sarà per l'ansia del futuro che ci attende, ma non funzioniamo più come una volta»
«E quindi mi sta dicendo che alla sua fidanzata va bene che lei vada con altre?»
«Maya non lo sa»
«Si ma...»

Le parole mi muoiono in bocca quando inizia a lasciarmi una scia di baci umidi sul mio collo.

«S-signore mi sta c-cercando di d-distrarre?»
«Stia zitta e mi lasci fare»

Mi toglie la maglietta e poi mi circonda la vita con le mani.
Passa a baciarmi la mascella, poi il mento.

Quando sta per passare alla bocca le porte dell'ascensore si aprono.

Lui sbuffa leggermente però non gliene frega perché mi prende in braccio dalle cosce.
Io gli circondo la vita con le mie gambe e la testa con le braccia.

Iniziamo a baciarci con trasporto.

La sua lingua danza con la mia come se fosse davvero troppo esperta.

Liam mi sta portando non so dove ma a me va bene lo stesso, potrebbe anche essere un assassino.

«Signore no, la smetta non posso»

Lui si stacca da me e mi mette giù.
Ha un'aria cupa quando mi guarda in volto prima di andare in un'altra stanza.

Cazzo no.

«Signore si fermi»
Lo seguo ma non c'è.

Dove diamine è andato?

Torno nella stanza di prima e trovo all'interruttore.

È il salone ed è enorme.

Ha un divano nero di fronte ad una vetrata che dà sulla città più bella di sempre.

Mi avvicino ad essa ed esco fuori in terrazza.

Fa davvero freddo ma è piacevole.

Mi perdo ad osservare le luci della città pensando a quanto sarebbe bello poter godere di questa vista ogni giorno.

Non è la solita storia d'amore // Liam Payne Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora