|6| Raccontami di te.

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Rachele's pov:

Non ero molto propensa a uscire con Luca, ma almeno so che se sarebbe andata male, non mi avrebbe più cercata e io sarei stata di nuovo in pace e serenità, senza la sua presenza nella mia vita.
Ho sentito il telefono suonare dalla cucina, fortuna mia che mi stavo dirigendo proprio lì per mangiare, che avevo fame, come sempre.
messaggio da Luca D'Orso:
Piccina ti passo a prendere alle 20 in punto, sii  puntale.
Erano solo le 10:30 del mattino e dovevo iniziare a sistemarmi ora, perché poi mi riduco sempre all'ultimo minuto e in più non avevo molto da fare, ho deciso per l'appunto di iniziare a studiare la prossima settimana e rilassarmi per bene.
Per prima cosa, ho deciso di cercare che vestito mettermi, non che avessi chissà quale scelta, ero più il tipo da jeans, felpe e top e pochissimi vestiti stavano nel mio armadio. Mi sa che serve il suo aiuto, sisi, mi serve proprio l'aiuto di Andrea. Chi è Andrea? La mia amica di infanzia, conosco Andrea da quando avevamo all'incirca 3 anni, facevamo nuoto insieme alle nostre mamme, per la precisione siamo riuscite ad andare d'accordo solo a 6 anni, fino ai 5 anni ci facevamo qualsiasi tipo di dispetto.
chiamata
"Andrea, dimmi che sei in giro a Milano francesina del mio cuore ti prego!!!"
"ma chérie, oui je suis à milan dis moi?" ha risposto con il suo solito dialetto, ma perché non capisce che non la capisco quando mi parla in francese, stupida. "No senti Andrè io ti voglio bene, ma parla in italiano che ci riesci. Comunque potresti venire a casa mia? Ho bisogno dell'aiuto di una che di moda se ne intende davvero, e io non sono capace." Andrea ha iniziato a ridere, e c'ha pure ragione a ridere, sono incapace. "Chérie tranquilla vengo, dammi 10 minuti e sono da te, così mi dici pure con chi devi uscire. Je t'aime bien spagnola.!" so solo quell'ultima frase in francese, ed è per questo che sorrido. "Yo también te amo, francese.!".

Altro che 10 minuti, Andrea ed arrivata a casa mi dopo due ore. Cosa ho fatto in quelle due ore ? Mi sono fatta un bagno caldo, mi sono depilata, mi sono lavata i capelli ricci e indomabili, che ho intenzione di rendere lisci per stasera, ho cucinato e ho iniziato una nuova serie tv "Reign". Mi sono tenuta impegnata insomma. Andrea era appena arrivata, non mi ha manco salutata, stronza, si è diretta in camera mia e ha messo sottosopra tutto, e non scherzo, ha messo 5 vestitini sul letto, 10 paia di scarpe, da quelle da ginnastica che metto coi tubini a quelle con tacco, e tutte le borse che ho erano tutto messe a disposizione sulla scrivania. Zara era con noi e fissava Andrea come se fosse un alieno.

Dopo 4 ore a discutere, a provare abiti e chi ne ha più ne metta, sono arrivata alla conclusione che Andrea non mi è da aiuto, ha solo sclerato quando gli ho mostrato la persona con cui sarei dovuta uscire. Ho piastrato i capelli, mi sono truccata con un rossetto rosa chiaro, copri-occhiaie e mascara. Ho indossato un vestitino blu, corto che lascia la schiena scoperta, secondo Andrea "Luca impazzirà" parole sue non mie, e per finire scarpe col tacco blu. Ho indossato il mio cappotto nero di Zara e ho messo come borsa la mia immancabile Moschino blu.

Alle 19:59 Luca mi ha scritto "sono qua sotto piccina, esci.", ma siccome sono una stronza l'ho fatto aspettare fino alle 20:10.
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Eravamo arrivati al ristorante più chic di Milano, e io mi sentivo così a disagio in quel vestito, maldita Andrea te haré pagar caro por esto.
"Avete prenotato?" ci ha chiesto un cameriere, carino che sei. "Si a nome D'Orso." Luca, caro, smetti di fulminare questo cameriere così carino, e torna a cuccia. "Seguitemi." ha affermato il cameriere che non aveva smesso di fissarmi.

Io e Luca abbiamo mangiato davvero bene devo dire. Lui ha ordinato per entrambi spaghetti alle vongole come primo, per secondo io ho ordinato pesce spada alla griglia e lui la spigola.
Indovinate chi ha pagato? Lui, nonostante le mie lamentele. Mi ha liquidata con "Non sono uno che esce con una ragazza e la fa pagare, ti ho invitato io, pago io fine della discussione Rachele." ho dovuto tacere.

Stavamo passeggiando per le vie del centro, non c'era quasi nessuno in giro.
"Raccontami di te." ha detto Luca all'improvviso. "Cosa?" ho chiesto, sperando di aver capito male, non gli avrei mai detto nulla di me. "Rachele, raccontami di te, non lo dirò a nessuno quello che mi dirai, fidati di me. Raccontami qualcosa di te."
Mai. "Luca portami a casa, è tardi, domani ho lezione all'università." Così ha fatto, senza dire più una parola.

𝑵𝒐𝒏 𝒂𝒏𝒅𝒂𝒓𝒆 𝒓𝒊𝒎𝒂𝒏𝒊.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora