|3| Ci sono io piccina.

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Luca's pov:

Erano le 4:00 di mattina quando ho sentito il telefono che suonava ininterrottamente, volevo spaccarlo a metà cazzo. L'ho preso e ho visto che quella che mi stava chiamano era Rachele, quella piccina che mi aveva lasciato fuori da casa sua qualche ora fa, aveva un qualcosa che mi attirava.
Decido di risponderle "Ho paura, vieni da me per favore." E ha chiuso subito. Cosa cazzo è successo?! Mi alzo in fretta e furia, mi metto le scarpe, prendo le chiavi della macchina e corro da lei.

Appena sono arrivato e ho aperto la porta d'ingresso con un colpo netto della spalla, ho visto che c'era tutto in disordine, ladri del cazzo, quanto li detesto. Cercavo ovunque quella ragazzina che aveva interrotto il mio sonno. «Ma dove cazzo è.!» ho pensato incazzato nero e anche terrorizzato all'idea che qualcuno avesse potuto farle del male.
Poco dopo ho trovato la sua stanza, ho dovuto sfondare la porta e lei era lì, sul suo letto a tremare avvolta da una maglia che poteva arrivarle solo sotto il culo e da un piumino, tremava così tanto. Piccina, mi sono avvicinato a lei e l'ho abbracciata sussurrandole parole calme e dolci.

Rachele prese sonno solo dopo un'ora che io ero arrivato da lei, non me la sentivo di lasciarla sola nonostante non adorassi quella ragazza. Dovevo inquadrarla bene e non mi era stato possibile del tutto ancora. Quella sera in discoteca mi aveva colpito molto il modo sicuro e convinto con cui mi ha risposto, volevo sapere di più di lei e sono andato alla ricerca della sua amica.

flashback
Ero arrivato vicino allo studio, avevo la strana sensazione che qualcuno mi stesse seguendo da dietro, così mi sono girato di scatto, vedendo la bionda che la sera prima era con quella ragazza. "Sono Michelle, l'amica di Rachele." disse con fare sicuro, "E da me cosa vuoi scusa ?" ho detto fermamente, "Tieni il suo numero, avrà più bisogno di te che di me in molti momenti." ha affermato.
Credo di non aver ben capito, manco conosco quella mocciosa e ora devo fargli da babysitter?! Ma anche no grazie. "Senti, non ti conosco, tu non conosci me, e io non conosco manco la tua amica e non ho intenzione di aiutarla." ho detto con acidità e mi sono diretto verso l'ingresso dello studio lasciandola lì, ma a mio dispiacere lei mi ha fermato, nuovamente, dandomi un biglietto con un numero scritto sopra e poi è andata via.
Che fottuta gente strana.
Fine flashback

Ora mi ritrovo qua con lei che dorme beata nel letto, ho sistemato quello che potevo, così magari appena si sarebbe svegliata non avrebbe dovuto mettere tutta la casa sotto sopra per sistemarla. Erano le 5:30 ed era arrivato il momento di andarmene a casa mia a dormire. Ho appeso sul suo frigo un post-it trovato in cucina e ho scritto sopra 'ti ho lasciata dormire, stai tranquilla non succederà più nulla, ci sono io piccina." Me ne sono andato a casa, con la serenità che ora lei potrebbe stare meglio.

La mattina dopo, mi sono svegliato alle 9:00, troppo presto per me, ma dovevo andare in studio, dovevo registrare ed era giusto che mi svegliassi presto.
Prima ancora di fare colazione, mi sono diretto in bagno per farmi una doccia. Che meravigliosa sensazione quando l'acqua calda mi cade addosso, potrei stare ore qua, ma poi Ava verrebbe a prendermi per le orecchie e non voglio.
Dopo una mezz'ora sono uscito dalla doccia, ho indossato un paio di jeans neri, una maglia a maniche corte nera, e le Nike Jordan 1 bianche e nere, tocco di classe? Cappellino nero. Ho preso il telefono, le chiavi della macchina, di casa e per finire il borsello con tutti i documenti dentro, avevo il giubbotto in macchina perché ieri notte poi ho dimenticato di prenderlo, capita amen. Ho acceso il telefono per scrivere ad Ava che stavo per arrivare, ma l'occhio mi cade su un messaggio da parte di Rachele.
Rachele Bianchi:
Grazie per ieri, non dovevi disturbarti a sistemare le cose in giro per casa ci avrei pensato io.
Ho sorriso, quella ragazzina era un piccolo tornado, se avesse saputo che ero io mi avrebbe insultato sicuramente, ma per ora è meglio restare in anonimo.

𝑵𝒐𝒏 𝒂𝒏𝒅𝒂𝒓𝒆 𝒓𝒊𝒎𝒂𝒏𝒊.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora