Prologo

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I suoi passi risuonarono nella caverna. Il buio governava il luogo. Non riusciva a vedere nulla, ma sapeva dove andare. Il suo andamento era sicuro e fermo, non vacillava, non esitava.

Continuò a camminare, massaggiandosi il braccio tatuato. Il solito bruciore che gli invadeva fastidiosamente i muscoli e i nervi lo fece innervosire più di quanto già non fosse. Sbuffò sonoramente fermandosi. Si posò le mani sui fianchi e si guardò intorno:

"Sono qui! Fatti trovare!" Sbottò. La sua voce profonda risuonò tra le pareti di roccia umida. Un sibilo seguì la sua affermazione. Sorrise.

"Ti seguo Kamil, ti seguo" Mormorò seguendo il rumore provocato dal passaggio di Kamil. Esso lo portò in uno spazio piccolo e circolare. Al centro un altare di pietra. Sorrise di nuovo. Le mani gli tremavano dall'ansia e dalla trepidazione.

"Finalmente, amico" Ridacchiò soddisfatto. Si avvicinò al rialzo, notò che si innalzava direttamente dal pavimento scosceso. Sfregò i palmi fra di loro e fece per avvicinarsi all'altare.

Un altro sibilo.

"Lo so, Kamil, lo so. Una richiesta per una vita. Sono pronto" Rispose.

Un altro sibilo, più forte.

"Amico mio. Non devi preoccuparti. Quando la portatrice verrà qui avverrà la tua trasformazione. Tu mi libererai" Continuò.

Un altro e ultimo sibilo disperato.

"Lo sai che non posso usare la vita di un altro. La pietra non lo accetterebbe e la richiesta non verrebbe esaudita" Chiarì per poi finalmente toccare con una mano l'altare. Esso emise dei rumori meccanici come di un motore che si stesse risvegliando dopo anni. Dalla superficie dell'altare fuoriuscì una pietra, la pietra. Sorrise, afferrandola velocemente. 

Con dita tremanti tenne la pietra rossa e grezza in una mano e con l'altra estrasse un coltello dai pantaloni. Si tagliò il palmo che reggeva la pietra con lentezza, permettendo al sangue di scorrere lungo il polso e sull'oggetto tanto prezioso quanto raro e pericoloso. Al contatto con il caldo del suo sangue magico la pietra si illuminò di una luce rossa mista ad arancione. Era attiva ed esposta, pronta ad ascoltare la sua proposta.

Lasciò cadere il coltello che si schiantò a terra con un tonfo sordo. In questo modo la sostenne con entrambe la mani, la strinse mentre il sangue ancora colava. 

"Ti chiedo, mia dolce magia, di eseguire questo sacrificio per me. Offro la mia vita alla dimensione specchio in cambio di vendetta. Vendetta su Dalila Spinnet" Mormorò chiudendo gli occhi e lasciandosi trasportare.

La pietra vibrò e lui si sentì scorrere nelle membra la sua potenza superiore e infinita:

"Lei ha ucciso Ebra, mia dolce magia, ha ucciso uno dei Guardiani, merita di essere punita. Desidero per lei un male che incomba e che nessuno possa contrastare. Qualcosa di inarrestabile che la intimorisca al punto da recarsi qui, al tuo cospetto. Solo allora mi riterrò soddisfatto" Disse sentendo un brivido scuotergli la colonna vertebrale, gettandolo in ginocchio.

Alzò le palpebre con titubanza notando che la pietra stava brillando ancora di più. Sorrise, la sua richiesta era stata accettata. Si preparò ad entrare, constatando che della foschia aveva cominciato ad affollarsi nella grotta e si stava avvicinando a lui. Serrò di nuovo gli occhi, lanciando il suo ultimo pensiero malvagio alla portatrice del fuoco, poi la nebbiolina gelida lo avvolse ed egli lasciò la nostra dimensione.


ANGOLO AUTRICE:

Eccomi tornata dopo quasi un anno con il tanto atteso sequel! 

Questo è solo un piccolo assaggio del movimentato secondo libro, vi avverto che i nostri protagonisti non avranno un attimo di pausa. 

Spero che resterete con me anche in questa nuova emozionante avventura. 

-Marty


La dimensione specchio | TrilogiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora