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La sala da ballo del castello si era totalmente svuotata, la notte era ormai inoltrata e il silenzio aleggiava in tutti i corridoi scuri e deserti.
Il fuoco delle fiaccole si stava pian piano consumando, ma le luci nella camera della principessa Grace erano ancora accese.
Una delle sue tante dame, venuta con lei dall'Inghilterra, era appena andata via, dopo averla aiutata a prepararsi per la notte e lei aveva aperto la finestra per osservavare i giardini immensi del castello, avvolti dal buio e dal silenzio.
Aspettava Luis e non con poca agitazione, non aveva alcuna idea di cosa sarebbe successo quella sera e nessuno l'aveva preparata, venuta a mancare sua madre diversi anni prima non c'era stata una donna che fosse stata disponibile a darle alcun suggerimento. Ed era in momenti come quelli,che sentiva di aver bisogno ancora della madre Elisabeth e che aveva abbandonato lei e le sue sorelle troppo presto.
Quando le era giunta la notizia, comunicatale da suo padre, che avrebbe sposato un giorno il cugino , aveva da poco compiuto quattordici anni e nell'arco di quei cinque anni, aveva convinto la sua mente ad amare il principe portoghese, una volta istruita la testa passare poi al cuore, credeva, sarebbe stato semplice. E così aveva fatto fino al suo arrivo lì, ma l'educazione del cuore fu completa solo nel momento in cui alla fine si erano incontrati.

Isabella si stava ritirando, da sola, nella sua camera da letto, mentre si guardava intorno e notava come tutto il mondo fosse precipitato, all'improvviso, nel silenzio della tarda notte. Una quiete che le provocava molto disagio, infatti ogni sera cercava sempre di addormentarsi subito, per poi svegliarsi il giorno dopo e poter riascoltare il tipico insieme di rumori di una corte.
Arrivò in prossimità della parete con i ritratti dei suoi nonni materni, i precedenti regnati del Portogallo, e anche uno dei punti di riferimento nell'immenso castello, che usava per trovare la strada verso la sua camera, ma quando svoltò l'angolo si ritrovò davanti una delle scene più divertenti a cui aveva assistito negli ultimi giorni.
Davanti a quella che doveva essere la stanza della principessa Jadwiga, la moglie di Edward, con il viso incollato alla porta serrata c'erano sua sorella Beatrice che faceva scorrere l'orecchio sù e giù per captare qualcosa, insieme a Rosa una delle dame di compagnia e delle amiche più strette di Isabella.
Lei si avvicinò alle due e chiese loro, divertita, se erano riuscite a sentire qualcosa di interessante.
Rosa e Bea si voltarono ,di colpo, verso di lei , colte di sorpresa e con lo sguardo di chi era stato beccato a fare una cosa sbagliata.
"Bella ti prego ti prego non lo dire alla mamma" iniziò Bea a supplicare la sorella maggiore, Rosa la seguì a ruota: "Perdonatemi principessa, è totalmente sbagliato stare qui ad origliare, ma Bea mi ha implorato"
"Oh Rosa non cercare ora di dare tutta la colpa a me" la ammonì l'altra
Isabella non potè fare a meno di sorridere e rispose: " Non preoccupatevi è normale essere curiosi, anzi fatemi spazio che voglio provare a sentire anche io".
Si avvicinò alla porta insieme a Rosa ed entrambe, tesero l'orecchio a ciò che stava accadendo dietro quella barriera marrone scuro.
"Non siamo riuscite a sentire niente fin'ora" disse Beatrice che, si era fatta da parte, per lasciare il posto alla sorella.
"Ha ragione abbiamo solo perso tempo" confermò Rosa staccando l'orecchio dalla porta chiusa
Constatando che, effettivamente, non trapelava neanche il minimo rumore anche Isabella si arrese e si appoggiò alla parete accanto a Rosa.
Ma non si erano accorte che, un'altra figura nell'ombra, le stava osservando già da qualche minuto.
Henry si avvicinò alle ragazze e la sua presenza, le fece sussultare sorprese.
Lui però non smetteva di ridere divertito delle espressioni colpevoli sul volto delle sorelle e di Rosa: " Questa è la camera di Luìs o di Edward?"
Isabella si ricompose subito e capì che il fratello avrebbe tenuto l'acqua in bocca riguardo alla loro presenza nei corridoi di notte: "È quella di Edward, ma a parte dare spettacolo non abbiamo sentito nessun suono"
Confermò subito Rosa: "Esatto tutto tace"
Henry si avvicinò alla porta e accostò l'orecchio, constatando che avevano ragione.
" Ma ... Allora non sta succedendo niente lì dentro? " disse lui con sguardo dubbioso e sorpreso. Sicuramente ne sapeva molto di più delle sorelle di ciò che avrebbe dovuto fare Edward, ma non credeva fosse una cosa talmente silenziosa.
" Perchè cos'è che deve succedere?" subito Beatrice prese la parola, assumendo il suo solito sguardo curioso
"Mi dispiace sono segreti di Stato" sussurrò Henry in tono serio per poi tornare a ridere, mentre Beatrice lo guardava contrariata con le braccia incrociate.

Al di là della porta scura e serrata, in realtà non stava davvero avvenendo nulla di ciò che ci si aspettava.
Edward era in piedi, affacciato alla finestra e guardava la mezza luna, mentre l'aria umida tipica delle estati portoghesi, investiva tutta la stanza.
La principessa polacca Jadwiga, ormai dormiva da quelle che sembravano delle ore, non si era neanche lasciata svegliare dalle voci delle sorelle, di una delle loro dame di compagnia e poi di suo fratello che provenivano da fuori.
Lui li aveva sentiti perfettamente, ma aveva evitato di correre nel corridoio e di ammonirli, perchè almeno gli avevano fatto un po' di compgnia in quella notte, prima di sentirle poi affievolirsi e scomparire.
Di solito gli piaceva molto il silenzio, cercava sempre il modo di allontanarsi dai rumori della corte di giorno e di notte, quando le fiaccole si spegnavano, si sentiva molto più a suo agio. Rispetto a tutti i suoi fratelli era sempre stato il più calmo, colui che parlava di meno e faceva meno domande ad ogni lezione, tant'è che i suoi precettori credevano sempre che lui non li ascoltasse e che avesse la mente altrove.
Però quella notte, la quiete non riusciva a sopportarla. Era stato felice di trovare Jadwiga ansiosa e preoccupata, quando era arrivato, così quando le aveva detto di dormire e che quello sarebbe rimasto un segreto tra di loro, lei ne era stata talmente sollevata da non farselo ripetere.
Sapeva che gli ascoltatori che si erano appostati davanti la sua porta non avrebbero poi proferito parola al re e alla regina, se non fargli qualche domanda il mattino seguente, a cui avrebbe dato le risposte che si aspettavano di sentire.
Ciò che lo rendeva così inquieto era stata la constatazione di essersi infatuato di Grace Tudor. Non vedendola più come cugina, dal giorno in cui era arrivata lì a corte e poi quella mattina quando l'aveva vista pronunciare il "si" a suo fratello, aveva capito di essere invidioso di Luis, non solo perchè con la sua sposa c'era molta differenza d'età, ma soprattutto perchè si era innamorato ed era geloso della principessa inglese.

La principessa del PortogalloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora