<<Quindi prima di morire Smith vi ha rilevato praticamente tutto>> affermò Susy seduta sul divano che si trovava nel soggiorno di casa, dopo aver saputo della notizia ci dirigemmo tutti quanti nella casa che ormai non era solo di Marcus ma anche mia.
<<Si, infatti dobbiamo costruire un piano molto efficace per catturare White, ormai loro sanno che noi sappiamo quale sia il loro modo di comunicare>> rispose Elia rivolgendosi a tutti noi, ma il suono di una notifica attirò la nostra attenzione, Marcus estrasse il telefono e sgranò gl'occhi poi corse in camera e ritornò con in mano il computer portatile, si posizionò al centro del divino, appoggiò il computer sul tavolino ed aprì il messaggio che gli era arrivato. Nessuno osò proferire parola essendo tutti concentrati sui movimenti di Marcus, fece partire un video e quello che vidi mi fece sentire male, una persona era appesa a delle sbarre, in piedi, legato da delle catene di ferro e veniva registrato mentre lo torturavano, aveva la testa china perciò mi era impossibile capire chi fosse ma dalla corporatura capi che era un ragazzo, i miei pensieri furono interrotti da una voce proveniente dalla registrazione.
<<Mi avete fatto uccidere i miei colleghi, i miei compagni... spero che voi ora siate felici di quanto accaduto, e sono molto lieto di dirvi che io so di chi è la colpa. Miei cari la colpa è vostra, degli agenti Marcus ed Esmeralda Green. E ahimè ad ogni azione corrisponde una conseguenza, io la mia conseguenza l'ho già affrontata ed ora tocca a voi, signori e signore ecco a voi la conseguenza della vostra azione, la tortura di vostro figlio...>> si fermò e si avvicinò con la telecamera al volto abbassato del ragazzo, gliela fece alzare tirandolo per i capelli, la testa cadde all'indietro ed un volto coperto di sangue e ferite venne ripreso da vicino.
<<...Allora? Lo riconoscete? Ma certo che no, vi avevano fatto credere che fosse morto, il vostro caro Generale qui al mio fianco ve l'aveva fatto credere...>> detto questo inquadrò il Generale per poi ritornare su mio figlio. Non c'erano dubbi,
<<..."Mi dispiace avvisarvi che vostro figlio non c'è l'ha fatta" erano queste le parole con cui gli annunciasti la morte del loro piccolo figlio?>> domandò in modo ironico rivolgendosi al Generale, le lacrime mi scorrevano interrottamente lungo il viso, avevo sempre avuta una strana sensazione sul Generale ma una pugnalata del genere non me la sarei mai aspettata.
<<Io conosco questa voce, è stato lui a ridurmi come uno straccio anni fa!>> affermò Hannah con voce ruvida causata dal pianto. La persona che parlava si inquadrò,
<<Sono Jackson White e vi aspetto.>> detto questo il video si stoppò. Marcus chiuse il computer e rimase immobile, nessuno osò proferire parola, eravamo tutti sconvolti per poter dire anche una sola frase di senso compiuto. L'immagine di mio figlio si fece strada dentro di me senza lasciarmi scampo, fu così che sgranai gl'occhi e corsi a prendere un foglio e una penna. Quando era piccolo inventammo un gioco, comunicare tra di noi senza farci vedere da Marcus ed utilizzammo gli occhi per farlo, e lui l'ha utilizzato nel video per comunicarmi qualcosa.
<<Cosa stai facendo?>> domandò Hannah alzandosi dal divano e venendomi incontro,
<<Tuo cugino mi ha comunicato qualcosa attraverso l'alfabeto che ho insegnato anche a te, datemi qualche minuto>> dissi per poi tornare a scrivere quello che mi aveva comunicato.
"Tre", "oceano", "strutture", "White", "Revon". Erano delle parole sconnesse tra loro ma riuscii a collegare le prime tre ma White e Revon non capivo cosa c'entrassero.
<<Okay, ho capito le prime parole, ci sono tre strutture nell'oceano e in una di quelle tengono George>> dissi rivolgendomi agl'altri.
<<Ho appena mandato un messaggio ad alcune persone di cui mi fido, e sono più che sicuro che odiano il generale quanto noi>> rispose Elia mettendo a posto il telefono <<Ci stanno raggiungendo qui...>> poi si girò verso Marcus che era ancora sotto shock e gli diede uno schiaffo.
<<Amico che cazzo fai!?>> urlò sorpreso Marcus,
<<Tuo figlio è stato rapito ed ora lo stanno torturando, non so se te ne sei accorto>> rispose in modo ironico, si sentì Susy sghignazzare. <<Anche qui c'è un armadio con tutte le attrezzature?>> continuò e Marcus si schiarii la voce incamminandosi nella camera da letto, noi lo seguimmo giungendo di fronte ad un muro.
<<Benvenuti nella mia stanza segreta...>>#Spazio Autrice#
Finalmente dopo tanto tempo sono riuscita a pubblicare un nuovo capitolo. Purtroppo però non so quando potrò pubblicarne un'altro a causa della scuola. Anche se questo capitolo è breve spero che vi piaccia.
Baci Giada <3
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Fearless (in pausa)(in revisione)
ActionMarcus Green, capelli bruni e occhi verdi, era un uomo che nelle mani aveva il comando, e si faceva rispettare, non amava stare seduto dietro ad una scrivania a dettare ordini infatti preferiva partecipare attivamente alle missioni. Amava una donna...