Capitolo 3

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Uscii dall'ufficio e chiamai Elia, lo guardai con sguardo gelido e dai lineamenti che prese il suo volto capì che io sapevo. Abbassai la voce e dissi:

<<Guarda quel signore al tavolo 10 e la targa della macchina nera più avanti non è della KFuture>> mi guardò e poi annuì facendomi capire che sapeva cosa fare. In poco tempo il locale iniziò a svuotarsi e fortunatamente il ragazzo che leggeva il giornale andò in bagno sicuramente per avvisare di quello che stava succedendo, facendo ciò però ci diede del notevole vantaggio. Elia dopo aver mandato via con qualche scusa gli ultimi clienti, si abbassò dietro al balcone ed estrasse un'altra pistola, stupita lo guardai e lui parlò.

<<Ci hai impiegato sei anni per capire chi ero? Seriamente?>> sorrise scuotendo la testa.

<<In realtà sono sei anni che lo so ma ho sempre fatto finta di niente, anche quando ogni notte facevate i turni per sorvegliare casa mia>> dissi continuando a sorridere ma il sorriso svanì appena sentii un rumore di pistola che si caricava e Elia che in meno di un secondo aveva caricato la sua per puntarla poi contro la persona dietro di me.

<<Complimenti , voltati e alza le mani in alto. Tu la dietro, prendi le pistole e buttale lontano.>> disse il ragazzo con aria minacciosa, feci l'occhiolino ad Elia che capì il mio gesto, fece quello che gli era stato detto e il ragazzo sorrise

Continua pure a ridere che poi ci penso io a te.

Iniziò a parlare ma io non lo sentivo più, ero entrata in modalità combattimento, tutto si bloccava ma la mia vista, l'udito ed i miei movimenti si affinavano, anni e anni di allenamento mi avevano portato a quel livello, alzai gli occhi al cielo per poi puntare il mio sguardo dietro alle sue spalle vedendo Susy che impugnava la pistola con il silenziatore.

<<Il tuo tempo è finito>> dissi e con un calcio gli feci volare la pistola da mano, l'afferrai al volo puntandogliela contro e sparai, vidi il suo corpo accasciarsi a terra privo di vita, tirai un sospiro di sollievo era da tempo che non uccidevo.

<<Ragazze? Abbiamo un problema>> disse Elia guardando verso la porta di ingresso.

<<É mo-morto?>> domandò Hannah, era sconvolta e la capivo, Susy mi diede piccoli colpetti affettuosi sulla spalla dicendomi che ci avrebbero pensato loro, cercai di sorridere ma non ci riuscii, mi avvicinai ad Hannah che si allontanò di scatto, mi guardava e nei suoi occhi vedevo la paura, aprì la bocca per parlare ma Elia mi bloccò.

<<La macchina qui fuori se ne è andata, ho informato il comando che stiamo per arrivare. Esmeralda dobbiamo andare.>> non mi girai e continuai a guardare mia nipote.

<<Hannah, tesoro...>> iniziai a parlare ma lei mi bloccò.

<<Non chiamarmi tesoro!>> urlò, notai che stringeva più forte la valigetta che si era portata al petto come a difendersi da me, da sua zia, dall'assassina qual ero.

<<Hannah, non siamo al sicuro, ne qui ne a casa. Dobbiamo andare in un posto, ti prego vieni con me>> dissi supplicandola con lo sguardo, lei mi guardava pensando a cosa rispondere, se venire con me e fidarsi, oppure scappare come feci io anni fa.

<<Dobbiamo raggiungere la base in moto così arriveremo prima >> disse Elia, io annui senza girarmi e continuando a guardare Hannah, lei annuii e si diresse dietro al locale, Elia mi rivolse parole di conforto ma io riuscivo solo ad annuire e a sospirare.

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POV'S HANNAH

QUALCHE ORA PRIMA

La giornata scolastica era appena finita, mi trovavo in biblioteca con il mio computer davanti cercando di entrare nel sistema di sicurezza di una casa, prima di completare l'operazione volsi lo sguardo al ragazzo seduto al mio fianco.

<<Sei sicuro di voler hackerare il sistema di casa tua?>> chiesi per conferma alzando un sopracciglio e guardandolo dubbiosa, lui annui velocemente ed io finii il mio lavoro prendendo i soldi che mi stava porgendo, poi scomparve. Mi alzai ed iniziai a sistemarmi, stavo mettendo il computer nello zaino quando una mano bloccò il mio braccio, mi voltai di scatto e vidi Dario che mi guardava in modo strano, aumentò la presa sul mio braccio iniziando a farmi male, mi liberai dalla sua presa e mi sbrigai ad uscire dalla biblioteca, camminavo velocemente e a qualche metro di distanza mi girai, convinta che era stato solo un mio errore ma mi ricredetti vedendolo uscire dalla porta. Appena mi vide iniziò a camminare verso di me continuando ad avere quello sguardo strano, come se volesse uccidermi, mi misi a correre più veloce che potevo, uscii da scuola sbattendo le porte, il cuore mi batteva a mille ed iniziai a sudare freddo, mi girai di nuovo, non vedendolo tirai un sospiro di sollievo ma non smisi di correre, sentii un clacson e qualcuno urlare il mio nome, mi voltai e vidi John indicarmi di salire in macchina, non sapevo se fidarmi così mi girai un'altra volta indietro e vidi Dario poco lontano da noi, salii in macchina e gli dissi di accelerare.

<<Si può sapere perché correvi?>> chiese alternando lo sguardo tra me e la strada, lo guardai con il terrore negli occhi e gli risposi.

<<Credo che Dario mi volesse uccidere>> lui imprecò e accelerò ancora di più compiendo curve pericolosissime e in poco tempo mi trovai fuori casa, guardai la mia mano sulla maniglia, stavo tremando, la mano di John coprì la mia fermando il tremore iniziando ad accarezzarmi il dorso della mano con il pollice, lo guardai.

<<Ci penso io a lui, tu entra in casa e non aprire a nessuno, ti avviso quando è tutto a posto>> disse per poi lasciare la mia mano andandosene, entrai in casa facendo quello che mi aveva detto, con lui in quella macchina mi ero sentita al sicuro ed un sorriso involontario si fece spazio sulle mie labbra. Un'oretta più tardi mi arrivò un messaggio da parte di John che mi rassicurava che era tutto a posto, stavo per tirare un sospiro di sollievo ma la chiamata di mia zia mi bloccò.

Qualche ora dopo mi trovavo seduta su una moto stretta a mia zia mentre sfrecciavamo a 150 km/h. Abbassai lo sguardo sulla valigetta che si trovava in mezzo a noi due. Dopo la chiamata attesi l'arrivo di Susy ma la curiosità di vedere l'interno della valigetta mi aveva spinto ad aprirla e quello che vidi mi scioccò, capì il suo contenuto solo quando vidi mia zia uccidere un uomo a sangue freddo. Nascondeva dei segreti ma anche io li nascondevo, forse era giunto il momento per dirgli la verità?

Fearless (in pausa)(in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora