POV'S MARCUS
Mi sedetti sulla sedia del mio ufficio, guardai avanti verso quella dannata scrivania dove un tempo c'era lei, mi strofinai la faccia con le mani, ero nervoso, non mi aspettavo che dopo sei anni guardandola avrei provato le stesse emozioni, cuore a mille e brividi lungo la schiena, quando mi arrivò la chiamata da Susy, lasciai tutto quello che stavo facendo e presi le chiavi della macchina, se gli fosse successo qualcosa non me lo sarei perdonato, poi la vidi in piedi sulla moto e il panico si impossessò di me, istintivamente accelerai, presi la pistola e sparai alla macchina che l'aveva fatta cadere. Il suono del telefono mi fece ritornare al presente risposi e misi in vivavoce.
-Buongiorno Agente Green, sono venuto a conoscenza che l'agente Esmeralda è ritornata alla struttura- disse il generale dall'altro lato del telefono, alzai gli occhi al cielo, sapevo dove voleva arrivare, ogni struttura della KFuture presentava due capi, uno maschile e uno femminile.
-Generale, che piacere sentirla, le selezioni per eleggere il nuovo capo femminile stanno per concludersi- dissi cercando di essere cordiale.
-Certamente, ma lei rammenta che negli ultimi anni le nuove elette hanno abbandonato dopo due mesi?...-iniziò.
-Signor Generale con tutto il rispetto, vado dritto al punto perché ho molto da fare- dissi interrompendolo ed alzando di poco la voce, un tonfo mi fece girare di scatto il volto verso la porta, trovandola in divisa, la squadrai da capo a piedi.
Parli del diavolo e spuntano le corna, ma dovevo ammettere che era piuttosto sexy in divisa. Pensai, scossi la testa, lei era sempre bella. Non mi accorsi di essere scattato in piedi, allora mi accomodai e dissi:
-Generale, l'agente Esmeralda è qui con noi-
-Perfetto, allora agente Esmeralda, in base al suo contratto lei è costretta a ritornare ma deve affrontare due missioni, invierò ad entrambi i dettagli più tardi, il posto da capo è rimasto vuoto troppo a lungo e se devo essere sincero, lei è l'unica che può occupare quel posto insieme all'agente Green- disse, Esme lo ringraziò ed attaccò. Si sistemò e si mise seduta portandosi indietro i lunghi capelli biondo scuro legandoli poi in una coda alta, lasciò il suo collo scoperto ed un calore si estese per tutto il mio corpo, lo stava facendo apposta, sapeva benissimo che avevo un debole per lei quando si faceva la coda, chiusi gli occhi pensando ad altro, mi calmai e parlai indicando il telefono.
<<Si arrabbierà lo sai?>>
<<Non m'importa più di tanto>> disse scrollando le spalle e sistemandosi meglio sulla poltroncina davanti alla scrivania, continuavo a guardarla, non riuscivo a smettere, lei altrettanto ma il suono dell'arrivo di un email attirò la nostra attenzione, lessi velocemente e mi passai una mano sul volto.
<<Quello che ti dirò non ti piacerà>>, mi guardò intimandomi ad andare avanti.
<<Nella seconda missione dovrai combattere contro la vincitrice delle selezioni per poter ritornare al comando. Nella prima dobbiamo andare in missione insieme, hanno trovato il nascondiglio di un capo mafioso che ha causato molte morti...>> mi interruppe alzandosi di scatto e sbattendo le mani sul tavolo.
<<Si possono scordare che io vada in missione con te e non mi guardare in quel modo, lo so che sono obbligata ma non voglio che tu ci sia.>> disse lanciandomi un'occhiataccia, mi alzai anche io.
<<Cosa vuoi da me, non sono io che decido in questo caso, se fosse stato per me, quel giorno fuori alla posta non ti avrei fermata>> dissi ormai fuori controllo, era incredibile come riusciva a farmi perdere la calma in meno di un secondo, fece un sorrisetto, scosse la testa e si avviò verso la porta, ma la fermai afferrandola per il polso, questo gesto inaspettato le procuro dei brividi che notai, provò a liberarsi ma strinsi di più la presa intimandola di stare ferma.
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Fearless (in pausa)(in revisione)
AksiMarcus Green, capelli bruni e occhi verdi, era un uomo che nelle mani aveva il comando, e si faceva rispettare, non amava stare seduto dietro ad una scrivania a dettare ordini infatti preferiva partecipare attivamente alle missioni. Amava una donna...