TW: oggi questo immagina è scritto dal punto di vista di Thomas
In cui Thomas rientra stanco dal lavoro e tu lo accogli con dei baci a un tè caldo ma, a volte, tutto ciò che vediamo non è reale.
"Ehy T/n, sono a casa" appena urlo questa frase alla mia fidanzata, che probabilmente è in cucina, la nostra cagnolina Rebby si precipita verso di me, scodinzolando e arrampicandosi poi sopra le mie gambe. Le sorrido e la prendo in braccio, non dopo aver poggiato la mia valigetta nell'ingresso, e le accarezzo la testolina mentre mi diriggo in cugina trovando, come pensavo, t/n alle prese con i fornelli.
"Ciao bellissima, che cucini di buono?" le schiocco un bacio sulla guancia e lei sorride, girandosi per stamparmi un bacio sulla bocca, ma non fa nemmeno in tempo a baciarmi che Rebby si precipita su di lei, leccandole la faccia.
"Oh cielo, mi scusi se voglio baciare mio marito" T/n accarezza Rebby e io la poggio per terra, lanciandole la pallina per farla allontanare dalla cucina e avere un attimo di tempo in solitudine con la mia fidanzata. E infatti, appena Rebby si allontana, prendo subito T\N dalla vita, facendole fare una piccola giravolta per poi spingerla contro il marmo della cucina e baciarla con forza. Mi è mancata così tanto, ogni ore senza di lei è come non bere per tre giorni di fila, infatti, mentre la bacio, cerco di dimostrarle tutto il mio amore e cerco di farle capire quanto mi è mancata, perché ormai, dopo un anno di convivenza, non riesco più a stare molto lontano da lei, dal suo corpo a contatto contro il mio e dal suo calore che mi regala ogni notte quando mi addormento.
"Thommy" ridacchia lei tra i baci visto che non la sto lasciando andare, ma anzi, la sto stritolando di baci e abbracci super invadenti.
Penso di non aver mai amato così tanto una persona in tutta la mia vita quanto amo T/n.
Ci siamo incontrati circa cinque anni fa nella nostra caffetteria di fiducia: lei era solo una cameriera e io ero il classico cliente che ci provava tutte le volte con lei, ma solo alla quindicesima volta che la imploravo di uscire con me, lei scrisse il suo numero nel mio scontrino. E fu così che un paio di giorni dopo uscimmo per la prima volta, la portai in un parco per fare un pic-nic e ci conoscemmo meglio; poi ci fu un secondo appuntamento in cui la portai al parco e per sbaglio la feci cadere dall'altalena. Ovviamente non mi parlò per due giorni di fila perché si era sbucciate il ginocchio e lei odiava il sangue, ma poi mi feci perdonare portandole una crostata al cioccolato un po' bruciacchiata (l'avevo fatta io) e lei, apprezzando l'impegno, mi perdonò e mi fece entrare nel suo appartamento.
Quello stesso giorno scattò il nostro primo bacio: era semplice e noioso, un normalissimo e comune bacio a stampo, ma che per me era l'inizio di tutto. Da quel bacio cominciai a capire quanto t/n fosse importante, talmente importante da sagnarla tutte le notti in tutti i sogni possibili e immaginabili, da io che la salgo da una torre infuocata a noi che facciamo l'amore tante ma tante di quelle volte che ho perso il conto sul serio...
Dopo quel bacio ce ne furono altri ovviamente, ma a distanza di pochi giorni, infatti io non ne potevo più: bramavo assaggiare sul serio le sue labbra e lei me lo faceva a posta, si leccava le sue perfette labbra ogni volta che mangiavamo insieme un gelato e quando mi schioccava dei baci sulla guancia così lunghi e teneri che la mia voglia di prenderla dai fianchi e baciarle quelle labbra arrivò alle stelle fino a quando non lo feci sul serio.
Era un bacio che sapeva di fragola e lamponi visto che aveva appena mangiato un gelato, però era il nostro primo vero bacio, uno di quelli dove le lingue si incontrano e siamo in grado di assaporare l'uno la bocca dell'altro, di far giocare insieme le nostre lingue e godere di quella sensazione che ti trasmette solo un bacio del genere.
E dopo quel bacio arrivò la prima volta, anche se non fu proprio come me l'aspettavo. Quel giorno io avevo già deciso che avremo fatto sesso, ma non un sesso come i libri di after, anzi tutto il contrario, infatti quel giorno avevo invitato t/n nel mio appartamento e avevo prima sistemato il bagno con candele profumate e dei petali di rosa, con sopra anche delle vaschette di sushi perché, si, avevo visto su pinteresr un'immagine di due persone che mangiavano il sushi nella vasca da bagno, perciò perché no? Infatti riuscì a montare un piccolo tavolino che collegava i due estremi più piccoli della vasca e lo apparecchiai come se fosse un vero tavolo da cena. Nella camera da letto, ovvero dove sarebbe avvenuta la magia, misi come sempre dei petali di rosa, e poi sistemai nel comodino un tubetto di lubrificante glitterato, dei preservativi e un vinile di Harry Styles.
Ovviamente la serata poi non andò come speravo: t/n infatti si rifiutò di fare il bagno perché non si era mai fatta vedere nuda da nessuno e ovviamente non era pronta per questo passo solo due mesi dopo l'inizio della nostra relazione.
Quel giorno infatti andò così tanto male che smontati tutto non appena t/n se ne fu andata e mi addormentai deluso da me stesso per aver pensato una cosa del genere e senza mangiare.
Un paio di ore dopo passate a piangere sul letto, qualcuno bussò alla mia porta e io andai ad aprire, anche se ero visibilmente stanco e triste, ma non triste perché non riuscì a portarmela a letto, ma perché mi ero veramente impegnato per prestare questa serata per poi sentirmi dire un no categorico ed essere lasciato in meno di due secondi da solo nell'appartamento.
Appena aprì la porta vidi t/n visibilmente in ansia con le braccia conserte."Mi dispiace Thommy, io-" balbetta e mi chiede scusa.
"No ehi, non hai nessuna colpa, stai tranquilla" la rassicuro, anche se in fondo voglio solo piangere, perché lei mi piace davvero e quel rifiuto è stato uno dei peggiori.
"Thommy io pensavo solo che mi volessi vedere nuda, capisci? Tutti mi hanno sempre usato per il mio fisico ed ero spaventata che lo potessi fare anche tu" dice e io abbasso la testa un po' demoralizzato per averle fatto sul serio credere quelle cose.
"No ma non è colpo tua" mi prende il viso tra le sue mani, "mi sono accorta solo dopo essermene andata che tu hai fatto tutte quelle cose perché mi ami, cioè almeno spero di aver capito bene" mormora un po' in imbarazzo e io la bacio come per dirle "su ti amo davvero".
"Quindi" comincia, "se non è troppo tardi, possiamo ancora-" e io non la faccio nemmeno finire di parlare che la prendo in braccio e la bacio appassionatamente.
Così avenne la nostra prima volta, bagnati dal precedente bagno, con petali di rose appiccicati sui nostri corpi nudi.
Dopo quella prima volta non riuscimmo più a staccarci l'uno dall'altra, eravamo sempre nei nostri appartamenti a fare l'amore due volte al giorno, infatti era molto raro che uscissimo.Passarono due tre anni che successivamente chiesi a t/n di sposarmi. Avevamo ormai ventisette anni ed era ora di crearci una famiglia tutta per noi.
Lei disse di sì e un anno dopo ci sposammo, però poi comprare sempre un anno dopo un bellissimo appartamento proprio al centro di Seattle, con la maggior parte delle pareti in vetro perché lei amava i palazzi e volevo accantentarla in tutti i modi possibili.
Durante il trasloco lei fece un incidente, ma nulla di grave, infatti andai a prenderla in ospedale ed era completamente illesa. Mi presi cura di lei ogni giorno da quella volta, Na poi cominciai a notare un po' la sua assenza: non beveva mai il caffè caldo che le lasciavo sul tavolo prima di andare a lavoro e quando tornavo a casa trovavo sempre il caos che c'era prima. Mi insospettì così tanto che arrivai a chiederle per caso se avesse un altro e lei infuriata mi disse di no, che mi facevo troppo paranoie e che lei mi ama a più di qualsiasi altra cosa."Comunque buon anniversario amore" mi bacia T/n e io ricambio il suo bacio, perché oggi facciamo cinque anni insieme e dobbiamo per forza festeggiare.
"Aspetta che vado a scolare la pasta piccolo" mi lascia un leggero bacio sulla guancia e poi va in cucina.
Nel mentre che l'ammiro mi squilla il telefono, segno che mi è arrivato un nuovo messaggio. Lo accedo e vedo che è Dylan, il mio migliore amico che dice:Oggi è un anno senza di lei, sei forte amico.
Rimango un po' spaesato e mi affaccio verso la cucina. T/n non c'è, come anche la cena.
HELLO, spero abbiate capito che fine avete fatto in questo immagina, perché è veramente un sacco triste. Eeee nulla, torno ad ascoltare biologia in videolezione.
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𝐼𝑀𝑀𝐴𝐺𝐼𝑁𝐴 𝟸 - 𝑻𝒉𝒐𝒎𝒂𝒔 𝑩𝒓𝒐𝒅𝒊𝒆 𝑺𝒂𝒏𝒈𝒔𝒕𝒆𝒓
FanfictionQuesta raccolta è il continuo degli immagina di Thomas Bodie Sangster! Potete leggere questa raccolta anche se nom avete letto la prima. Cover by @SXXCROWS