In cui il tuo ragazzo, Thomas, è malato di cancro da due anni.
"Mamma per favore, cerca di fare più veloce" cerco di trattenere le lacrime mentre mia mamma annuisce, mettendo la propria mano sul mio ginocchio per tranquillizzarmi, ma ormai è inutile, niente potrà tranquillizzarmi fino a quando non arriverò lì e vedrò con i miei stessi occhi che va tutto bene, che il mio amore non sta cadendo a pezzi davanti a me nonostante i miei continui aiuti che, ogni giorno, si rivelano inutili.
Quando mamma trova parcheggio davanti all'ospedale, io subito mi fiondo sulla maniglia della portiera per aprirla e scendere dall'auto, ma mia madre mi stringe il ginocchio e mi giro verso di lei.
"Qualsiasi cosa succeda, sappi che io ci sono, va bene?" mi dice e io le sorrido, annuendo, "chiamami e fammi sapere" mi lascia il ginocchio e finalmente esco dall'auto, correndo verso l'entrata dell'ospedale, rischiando un paio di volte di cadere sul cemento bagnato, visto che sta piovendo.
E appena entro nella struttura, dirigendomi verso la stanza di Thomas, sembra che il tempo vada a rallentatore e sento solamente il battito del mio cuore sempre più fronte, fino a coprire il suono del mio respiro e comincia ad affannarmi la vista. Alla paura si mischia anche l'ansia appena vedo la famiglia di Thomas con la testa china a consolare sua madre che singhiozza in un pianto disperato. Mio suocero alza la testa verso di me e comincia a piangere anche lui, muovendo la testa a destra e a sinistra e capisco: non ce la farà, non supererà la notte, mi lascerà da sola in questo mondo assurdo che non mi ha dato niente altro che sfortuna e tristezza, a parte Thomas, la persona che fino a dieci minuti fa mi rendeva felice, ma ora il mondo mi sta togliendo anche lui e non so come farò a vivere così, senza di lui, senza i suoi stupidi messaggi la mattina in cui si lamentava degli assurdi orari dell'ospedale e del cibo schifoso che gli davano, senza le videochiamate in cui mi faceva i tour della sua stanza e, soprattutto, senza i suoi baci, le sue carezze, i suoi stupidi scherzi che mi faceva perché sapeva quanto mi fanno incazzare gli scherzi.
Mi avvicino a loro, mettendo la mano sulla spalla di mia suocera, "lui dov'è?" sussurro, lei mi indica la stanza dietro di me, "sta chiedendo di te" borbotta. Non sono mai stata simpatica alla madre di Thomas, perché per lei mi ha sempre definito una poco di buono perché ogni mese cambiavo ragazzo, ma non ha ancora capito che con suo figlio faccio sul serio: Thomas è il mio respiro, senza di lui io non vivo e se lui se ne va, me ne vado anche io, perché è così che funziona l'amore, uno cade e l'altro lo raggiunge. Tutti farebbero questo gesto per la persona che amano, a cui danno in mano il loro cuore e che considerano il loro respiro, e lui per me lo è, perché quando se ne va io sono triste, mi sento sola, ma appena vedo il suo sorriso, i suoi occhi e appena mi tocca anche lievemente, il mio cuore batte più velocemente del normale e torno a sorridere.
E ogni suo bacio è come una carica di energia per me, perché quando sono senza di lui consumo quell'energia che lui mi da con i suoi baci, per poi ricaricarmi al nostro prossimo incontro.
Il problema è che, se lui se ne va, io non mi ricaricherò mai, anche se esistono migliaia di caricatori che potrebbero darmi energia, ma mai quanto quella che mi dà Thomas, questo perché lui è l'unico uomo nella mia vita a cui ho donato il mio cuore e non sono ancora pronta a trovare un altro lui, un altro caricatore in grado di darmi la stessa qualità di energia che mi dà lui.Mi avvicino piano alla porta in cui al suo interno c'é Thomas, probabilmente coperto da tubicini, e appena prendo in mano la maniglia mi chiedo: sono davvero sicura a vederlo in queste condizioni? Quanto reggerei guardandolo negli occhi sapendo che quello, forse, sarà il nostro ultimo incontro? E come farò a dirgli che non guarirà mai, perché la malattia ha vinto? Ma poi ricordo che devo essere coraggiosa per entrambi, perché è questo che Thomas mi disse una volta:

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𝐼𝑀𝑀𝐴𝐺𝐼𝑁𝐴 𝟸 - 𝑻𝒉𝒐𝒎𝒂𝒔 𝑩𝒓𝒐𝒅𝒊𝒆 𝑺𝒂𝒏𝒈𝒔𝒕𝒆𝒓
FanfictionQuesta raccolta è il continuo degli immagina di Thomas Bodie Sangster! Potete leggere questa raccolta anche se nom avete letto la prima. Cover by @SXXCROWS