High School life

Capitolo 15

( two months before again )

Duncan ormai non sapeva più che pesci prendere. Camminava freneticamente avanti e indietro sul vialetto di quella casa ocra, e di tanto in tanto dava un'occhiata all'orologio.
Di certo, non era questo ciò che si aspettava per la fine della terza liceo.
"Abbandonare la scuola" non rientrava esattamente nei suoi piani per costruirsi un futuro, ma sapeva altrettanto bene che non era possibile fare altrimenti.

Quella lettera aveva parlato chiaro, se non gli fosse stato restituito il denaro fino all'ultima moneta, sarebbe potuto succedere qualcosa di molto ma molto burrascoso.
Il punk si sedette a terra, semi distrutto dai pensieri cupi che gli giravano per la mente.
Possibile che non potesse esserci un'altra via?
Ad esempio involvere la polizia, era una delle prime idee che il giorno prima gli erano apparse chiaramente, ma Alejandro non aveva esitato a scartarla.

Chef aveva giocato d'astuzia, sapeva che l'argentino lo avrebbe detto a qualcuno, ma sapeva anche che avrebbe risparmiato la scientifica.
Motivo? Suo fratello.
Aveva lavorato un po' di tempo per il traffico di droga messo su dai due criminali che stavano
dietro a tutti i loro problemi. Per questo il ragazzo si era guardato bene dal chiedere aiuto ai poliziotti.

Adesso rimaneva soltanto una cosa da fare, dirlo ad Heather e ad Ashley che una per un motivo e una per un'altro erano entrambe correlate alla questione.
Con sincerità, Duncan avrebbe voluto informare anche Gwen, ma capì che al momento non era possibile, anche a causa dell'allontanamento della ragazza dal resto del gruppo.

Vide il volto di Alejandro scurirsi non appena qualcuno aprì la porta furiosamente, facendo sbattere i cardini a cui era ancorata.
Heather li osservava con sguardo cupo, pronta per fare una sfuriata con tutti e due, e non potevano nemmeno biasimarla, dato che l'orologio segnava appena le 4 del mattino.

Fece cenno ai due di entrare, e subito dietro di loro richiuse la porta sonante, preannunciando fulmini d'ira.

-Vi rendete conto di che ore siano?- domandò fissando prima Duncan, che aveva immediatamente trovato interessante il cappotto di lana appeso all'attaccapanni, e poi Alejandro, il quale sentiva tutto il peso del suo sguardo giudice su di sé.

Non uno sguardo, non una parola, e nemmeno il più insignificante gesto da quando le aveva dato quel piccolo bacio.
Lei aveva semplicemente preso le distanze, così lui si era adattato.

-In verità è una questione importante- le rispose, terminando il loro scambio di sguardi per osservare il caminetto.
Ma la cosa più interessante erano le foto in esposizione al di sopra.

-In tal caso vi ascolterò, spero che sia così importante come dici per avermi svegliata a quest'ora- così facendo andò ad accendere una piccola lampada sul tavolo basso al centro del salotto.

Duncan lanciò un veloce sguardo ad Alejandro, il quale annuì impercettibilmente e si decise ad esporre i fatti.

Cominciò dal principio, quando aveva visto il postino particolarmente scosso e desideroso di consegnare la posta ed andarsene.
All'inizio non ci aveva nemmeno fatto troppo caso, ma dopo aver aperto la lettera di un'insolito color cremisi con al suo interno il biglietto da visita del medesimo colore, si era dovuto sedere per fare mente locale.

L'asiatica, che all'inizio aveva provato ad evitare con tutte le forze il suo compagno d'avventura, ormai non poteva far altro che pendere dalle sue labbra.
Le vennero in mente ciò che avevano passato i suoi amici, prima la caduta di Ashley, poi il dolce di Dj, ed infine la sorpresa che Bridgette si era ritrovata in camera.
Era tutta colpa loro? E cosa c'entrava Duncan?
All'improvviso le venne in mente l'incidente del padre di Gwen, possibile che..?
No, era stato soltanto un caso.
Un ingiusto, terribile caso.
Non era possibile che Chris avesse architettato tutto, giusto?