Capitolo 12 pt.1

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L'allarme rosso aveva mandato all'aria i suoi piani ancora una volta.
In primavera è molto comune che colpiscano forze di quel genere, ma lui non ci aveva pensato.
Aveva organizzato tutto, dal primo all'ultimo passo da fare, eppure, un semplice disguido aveva reso vane tutte le sue forze.
Si diede per vinto? Certo che no.
Aveva un piano e voleva assolutamente portarlo a termine.

-Allarme rosso in tutta la città...secondo voi quanto ci metteranno per liberare le vie?-
domandò Geoff, mettendo sul tavolo una scala da tre di picche.

-La durata media di un tornado non è alta, dipende da quanto è distruttiva la sua forza-
Noah si sedette accanto ad Ashely, massaggiandole l'addome.

-A quanto pare, è stato un bene per noi trovarci qua, dicono che abbia portato via intere abitazioni- Trent spense il televisore.

-Hei ma che fai?- chiese Jonathan sbuffando.

-Queste notizie non ci fanno bene ora come ora- rispose il chitarrista.

-Volete sentire un po' di musica?-
alzò da terra la sua chitarra iniziando a strimpellarla in un modo dolce.
Le ragazze lo raggiunsero subito, mettendosi vicino a lui ad ascoltarlo.

-Ragazzi un attimo d'attenzione, ho sentito il preside e a quanto pare, dovremo passare la notte qui. Nessuno può uscire e nessuno può entrare, le vostre famiglie saranno avvertire-
entrò la professoressa di storia, con un caffè in mano e delle nuove notizie sulla situazione.

-Quindi fatemi capire.
Siamo venuti a scuola oggi, di sabato, per uno stupido progetto con la Northern, quando saremmo potuti stare a casa a dormire. E come se non bastasse un tornado è apparso in città...- Scott si batté una mano sulla fronte.

-Purtroppo dobbiamo pure stare sotto l'istituto, dove non c'è campo, insieme a tutti gli studenti di questa dannata scuola!
E per di più l'entrata è stata bloccata...
che stress- Courtney prese posto su una poltrona d'avorio.

-Fortuna che il chitarrista li tiene un po' occupati! Non posso sopportarli un minuto di più!- Alejandro appoggiò la testa su quella di Heather.

-Ringrazia che almeno abbiano avuto la decenza di creare questo posto per gli attacchi dei tornado. Allestito con divani, poltrone e quant'altro.- LeShawna scartò un otto di cuori.

-Ragazzi fra un po' sarà ora di pranzo, ci conviene avvicinarci alla "mensa improvvisata"- Cody osservò il mazzo di Duncan per poi andare vicino all'asiatica.

-Perché sei sempre fra i piedi tu?- chiese Heather esasperata.

-Perché le nostre scuole stamani dovevano avere una collaborazione per un progetto e-

-Era retorica- Alejandro si alzò prendendo per mano la ragazza, portandola con sé.

-Adesso chiediamo anche a lui,
non sono perfetti insieme?- domandò Noah, guardandoli di sbieco allontanarsi.

-Non stanno insieme?- Cody assunse un'espressione interrogativa.

-Mhm quasi- scherzò Scott.

Il ragazzino dagli occhi blu andò a sedersi vicino a Noah e ad Ashley, cominciando a discutere del più e del meno.

Mentre gli altri giocavano a carte, Gwen si alzò dalla poltrona, decidendo di andare a prendere qualcosa da bere.
Non le era mai piaciuta la scuola, fatta eccezione per  il corso di arte che frequentava.
Per di più avrebbe dovuto starci una giornata intera, e tutto per uno stupido tornado.
Chissà come stavano sua madre o James, se anche la loro casa si era distrutta, se era crollato qualcosa...questo però non avrebbe potuto saperlo, almeno fino al giorno dopo.

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