Capitolo 2.

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Quando Draco la trovò in biblioteca la domenica sera, si era già preso cura di sé stesso due volte quel giorno. E aveva un nuovo piano.

"Ieri sono stato troppo arrogante".

Lei stava leggendo un testo, mentre la penna d'oca scorreva sui suoi appunti. Alzò lo sguardo quando lui parlò e sbatté le palpebre. "Davvero?" disse lei, in modo piatto.

"Sì. Ho lasciato che il mio orgoglio intralciasse il progetto". Lui si sedette rapidamente accanto a lei e la guardò negli occhi. "Pensavo di riuscire a farti venire in un quarto d'ora, in biblioteca, in piedi. E se l'avessi fatto, sarei andato in estasi, intendiamoci. Avrei avuto tutta quella - come l'hai chiamata - fama e gloria, ma non è questo il modo giusto di affrontare la cosa".

Lei strinse le labbra. "Qual è il modo giusto di affrontarla?"

"Beh, ho letto qualcosa stamattina dai pochi libri sul sesso che la biblioteca ha, e diceva qualcosa sul godersi il viaggio, senza concentrarsi sulla destinazione". Lui le sorrise brillantemente, come se avesse risolto tutti i problemi dell'Europa. Poteva quasi vedere le sue labbra trasformarsi in un sorriso prima che lei si allontanasse.

"Questa l'ho già sentita. 'È una maratona, non uno sprint', sì?" disse lei, aggrottando le sopracciglia.

Lui la guardò accigliato. "Quelle devono essere frasi da Babbani".

"Sì, lo sono. Significa la stessa cosa, suppongo".

"Be', a prescindere" - agitò la mano come se stesse scacciando una mosca - "ho trovato qualche nuova tecnica da provare".

Granger deglutì, e cercò di concentrarsi sui suoi appunti. "Non ho mai detto che avresti potuto fare più tentativi". Lei alzò lo sguardo verso di lui e si portò i capelli dietro l'orecchio. "Anzi, ricordo che avevi detto che avresti 'azzeccato la prima volta'".

Lui sbatté le palpebre. "Stai scherzando".

Lei alzò un sopracciglio verso di lui. "Non ricordi di averlo detto?"

Lui strinse gli occhi. "Ti sto offrendo ricerca statistica, analisi dei dati, tentativi, e - cosa più importante - un partner disponibile! Dovrebbe essere il tuo sogno bagnato! Come fai a non avere le mutande umide in questo momento, Granger!"

"Abbassa la voce!" Lei si guardò intorno, la biblioteca vuota. "Anche se trovo la cosa piuttosto interessante, avrai notato che ho un sacco di 'partner disponibili'". Lei alzò gli occhi su di lui. "Forse sto conducendo i miei esperimenti".

"Sì? E come ti sta andando?" le rispose lui. Lei chiuse la bocca e lo guardò male. Tornò ai suoi appunti. Lui avvicinò la sedia, e abbassò la voce trasformandola in qualcosa di più morbido. "Granger, ti è piaciuto quello che abbiamo fatto ieri sera?"

Lei sobbalzò, e la sua penna d'oca sporcò il libro della biblioteca che stava sfogliando. Lui mormorò l'incantesimo di inversione dell'inchiostro e il segno andò via. Lei si morse l'interno della guancia.

"Sì, è andata bene". Continuò a tenere gli occhi sui suoi appunti.

"Se 10 è un orgasmo, e 9 è il massimo a cui ti sei avvicinata, dov'è finita la scorsa notte su quella scala?" le sussurrò lui.

Lei si accigliò. "Mmm, 6 forse." Lo guardò, mettendolo alla prova.

Lui la fulminò con lo sguardo. "Almeno 8. Azzarderei un 8,5, sì?".

"Mi accontento di 7,75", disse lei.

"Bene." Lui sgranò gli occhi. "E qual è il tempo più lungo che un ragazzo ha trascorso a farti un ditalino?"

Every Day,a Little Death TRADUZIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora