Roberto allo scoperto

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Roberto era andato al lavoro quella mattina come tutte le altre, con quell'uggia che lo accompagnava sempre ovunque andasse. Non era mai emozionato per nulla: una certa insoddisfazione senza una forma definita, forse senza neanche una causa, aleggiava intorno a lui costantemente, come una falena con una luce sulla quale non possa posarsi. Aveva anche provato a smettere di prendere la macchina e andare in bici ma non era durato a lungo: il traffico era troppo rumoroso, l'aria troppo sporca, le sue gambe troppo stanche.

Spenta la macchina nel parcheggio dell'Istituto di ricerca spaziale il suo pensiero andò a quella fetta di pane con tanto burro quanto può essere lo spessore di una ciglia che stamattina aveva osato aggiungere al solito caffellatte. Era davvero un tipo creativo lui.

Entrando ebbe una strana sensazione, già nell'androne dell'ingresso principale gli sembrava che qualcosa fosse fuori posto. Non che di solito fosse pieno di gente ma quel giorno anche la Andrea che lo salutava sempre con un'alzata d'occhi non era in giro. Mah.

I corridoi si susseguivano nel solito ordine, felici nella loro monotonia, eppure Roberto sentiva che c'era qualcosa di diverso. Mancavano le voci da dietro le porte chiuse? Forse, non le aveva mai ascoltate e di molte di quelle non conosceva neanche i possessori a dire il vero.

Entrando nella grande sala dove aveva posto quell'immenso telescopio che un tempo lo aveva affascinato tanto da fargli decidere per quella carriera capì dov'erano finiti tutti. Erano lì. Tutti guardavano, gli occhi sbarrati, il grande schermo in alto che oggi visualizzava un'onda particolare. Aveva una frequenza insolita, non ne vedeva una così dai tempi della tesi e la sua memoria non lo aiutava a riconoscere quel caso particolare che non si era mai dato pena di memorizzare.

Tra la folla lì radunata che ora iniziava a produrre un basso brusio di shock individuò il Brian, erano colleghi da anni e contava che gli avrebbe spiegato la situazione senza troppi commenti sulla sua mancanza di basi a riguardo.

Si avvicinò e domandò, cercando di usare un po' più di linguaggio tecnico del solito per far sembrare minore il suo spaesamento. Non ci fu verso di far fesso Brian, capì benissimo cosa stava tentando di fare ma decise di non farglielo pesare, la situazione aveva una certa urgenza d'esser trattata e non poteva certo perdere tempo a prendere in giro Roberto, per quanto si divertisse nel farlo.

In breve la situazione era questa: quella mattina quel babbeo di Fin aveva notato un'anomalia nelle onde che stavano ricevendo dallo spazio profondo, aveva avvertito qualcuno ma nessuno gli aveva dato retta in un primo momento. Si sbagliava sempre. Dopo un bel po' di insistenze però qualcuno era andato a vedere di cosa si trattasse, e Fin non si era sbagliato questa volta. Un buco nero supermassiccio si stava avvicinando a velocità poco distante da quella della luce su una traiettoria che prendeva in pieno la Terra.

Normalmente avrebbero fatto una riunione ma cosa c'era da dire? Dall'altra parte della sala qualcuno gridò <<Una settimana!>>. Una settimana, eh? Non era molto tempo per organizzare qualcosa. Come faceva una massa così grande a muoversi tanto velocemente? Un gruppo di circa dieci persone stava uscendo dalla sala parlottando animatamente, probabilmente a questo riguardo. E cosa c'era da organizzare poi? Quando un buco nero di quelle dimensioni si vuole mangiare il tuo pianeta tu che fai? Accendi un cero?

Il brusio stava calando, tutti gli sguardi, compresi quelli di Brian e Roberto, si diressero nuovamente verso lo schermo che mostrava quell'onda. Era ancora acceso, come nulla fosse successo, a mostrare quell'onda che rappresentava l'inesorabile avvicinarsi di quell'immensità nera di cui nulla si sapeva.

E poi qualcuno iniziò a chiedere: lo diciamo?

Lo facciamo sapere? E' necessario che il mondo fuori sappia? Nessun altro se ne sarebbe accorto se non minuti prima, il loro telescopio era l'unico in grado di vedere una cosa del genere con così largo anticipo. Una settimana, così tanto...

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