~°capitolo 4 - Ceramica°~

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Muichiro spalancò gli occhi.
Negli ultimi tempi non poteva tener testa a un combattimento contro una luna calante, figuriamoci come si sarebbe comportato contro una luna crescente.
Sentì i due ragazzi dietro di lui sobbalzare inevitabilmente, e la tensione si espandeva nell'aria, lentamente, essa sembrava quasi visibile a occhio nudo, come un fumo denso, ma al contempo invisibile; la tensione che quel demone aveva creato senza neanche rendersene conto.
Akaza, terza luna crescente, uno dei sottoposti del signore dei demoni di cui esso più si fidava. Lui era proprio davanti ai suoi occhi.
<<Scusate! Le entrate in scena appariscenti mi piacciono, e non ne ho potuto fare a meno!>> sogghignò con un sorisetto il demone.
- Quell'essere...
Pensò il ragazzo
- Quell'essere così assurdamente spregevole.
Muichiro, come di consueto tutti gli ammazza demoni, odiava i demoni, e quando essi morivano, per parer suo non si poteva far altro che festeggiare.
I demoni, sotto il suo punto di vista, erano esseri maligni, tenebrosi, un po' come quelli che da bambino non avresti mai voluto trovare sotto il tuo letto, e dentro le ante dell'armadio.
Ma Akaza..., lui non era un demone normale, non lo era affatto.
Lui era il demone che non avresti mai voluto incontrare; non conta quanto tu sia forte come mebro degli ammazza demoni, Akaza faceva paura a tutti.
Il ragazzo scosse lievemente il capo, sperava con tutto se stesso che esso fosse solo un'ologramma o un'allucinazione creata dal sonno.
Strizzò gli occhi.
La gola sembrava bruciare, ma doveva muoversi, doveva combattere e proteggere gli Tsuchinoe dietro di lui.
<<uh? Se non inizi tu inizio io>> sogghignò Akaza con un nota di cattiveria impressa nella propria voce.
- Mi ha sottovalutato
Si disse freddo il ragazzo.
La gamba sembrò scogliersi lentamente.
L'adrenalina stava compiendo il suo compito, scorrendo lentamente nelle vene del ragazzo, scaldando i muscoli, e scogliendoli lentamente.
E infine, sospirò, riempiendo i polmoni dell'aria fredda delle notte...

          E Sfoderando la propria katana

Corse velocemente verso il demone, spostando lentamente le mani dietro il corpo, coma la katana.
Guardando negli occhi Akaza, serio.
Akaza si spostò di lato, ma il giovane pilastro considerò palese quella azione, poteva essere la più forte tra le lune, ma Muichiro non era certo uno stupido.
Maneggiò la katana saggiamente, la rivolse davanti al corpo, e per sua fortuna il suo colpo colpì il centro, tagliando il corpo muscoloso di Akaza, che sembrò rimanere sorpreso da qualla forza e velocità.
Questa volta era Muichiro a sogghignare.
Akaza saltò pericolosamente all'indietro, e il taglio sotto lo sterno si aprì terribilmente.
<<devo ammettere che non me lo aspettavo!>> esclamò la luna non appena i suoi piedi scalzi si furono ancorati sul terreno freddo e bagnato, rigenerando immediatamente la ferita impressa sotto lo sterno, che gli aveva tagliato a metà il corpo.
Un pugno vorteggiò pericolosamente vicino al corpo di Muichiro, esso sembrava spostare l'aria che si compressava contro i polmoni del ragazzo, cercando invano di soffocarlo.
Un salto, veloce, mortale, e il ragazzo diede un forte calcio sul braccio della luna demoniaca.
Il loro stretto contatto era una possibilità in più che la luna avrebbe ucciso il ragazzo, ma questa probabilità, anche se minore, valeva anche per il ragazzo, la sua katana poteva arrivare senza problemi al collo del demone.
Sul volto di Muichiro, che sembrava costantemente ingenuo e distratto comparvero gocce di sudore, e un sorriso agghicciante, maniaco, perverso.
- Voglio tagliarlo!
Pensò
- Voglio essere io a fargli saltare la testa per aria!
Il suo ghigno si espandeva sempre di più sopra il suo volto, che aveva dimenticato la tranquillità di qualche attimo prima.
<<Tokito Sama! Capo! Arriviamo!>> le urla della ragazza risuonarono dentro le orecchie di Muichiro.
Solo adesso si rese conto che il demone lo stava colpendo in mezzo al petto, un colpo impossibile da evitare, a dir poco fulmineo, così fulmineo che il ragazzo non sentì neanche il dolore, a primo in patto.
- è terribile
Pensò
- non posso farcela
Sul suo volto l'espressione contorta era mutata in un ghigno triste e di sconfitta.
Un colpo di katana eccheggiò, era come se il ferro duro della spada avesse colpito una roccia ben più dura, facendo fare un lamento stridulo al ferro del sole, il ferro degli ammazza demoni.
Quel suono che nessun spadaccino avrebbe mai voluto sentire; ma purtroppo esso era frequente.
La katana di Shizuki, intenta a dare colpi ripetuti alla spalla del demone, si spezzò come cartapesta a contato con la spalla muscolosa del demone.
Tutto sembrava a rallentatore.
Il pugno di Akaza era ancora intento ad aumentare la pressione sul corpo di Muichiro.
Adesso era il cuore a fare male.
Si stava comprimendo privando ad esso di battere, la circolazione si era fermata.
Ma i guai non finirono qui.
Ansi, non erano neanche cominciati, essi cominciarono nell'esatto momento in cui il pugno chiuso e ferreo di Akaza cominciò a perforare la cassa toracica di Muichiro, che non smetteva di comprimersi.
Fiotti di sangue cominciarono a colare inevitabilmente dalla bocca del ragazzo, che finalmente venne scaraventato via con forza, rimbalzando contro un albero.
Il cuore ricominciò a batttere, si sentiva stordito, i polmoni erano affaticati per aver cercato invano di respirare anche quando la conpressione dell'aria era troppo forte per esser fronteggiata da un diaframma.
- Quindi devo morire...
Pensò il ragazzo.
Sorridendo.
<<Capo! Resisti! Fai respiri profondi! Ci servi! Schioppiamo tutti senza di te!>> esclamò Takashi, incitando il ragazzo, dando ripetuti colpi al demone, accompagnato da sua sorella.
Muichiro alzò il volto compresso contro il terreno ghiacciato, e osservò i ragazzi.
Si muovevano con agilità e i loro attacchi erano assurdamente coordinati, sembravano studiati a fondo per far fronte a questa unica missione.
<<Alzati capo!>> sbraitò nuovamente il ragazzo.
Ma Muichiro stette ancora un po' ad osservare quello spettacolo.
Posò il suo sguardo morente verso Shizuki.
La sua forza non era certo quella di una ragazza normale, i suoi arti erano poco snodaboli, ma la sua forza poteva con tranquillità fronteggiare quella di un uomo, inoltre il suo aspetto era calmo, e combatteva con un sorriso stampato sulle labbra, malgrado la sua spada fosse a metà.
La sua katana accompagnata dalla sua forza sbalordativa riusciva a ferire, anche se lievemente, Akaza; e anche se esso rigenerava le ferite velocemente, era comunque un progresso; poiché le cellule da rigenerare, come tutto, un giorno finiscono.
Muichiro mosse leggermente il braccio per far leva al corpo, voleva alzarsi ma l'impossibilità di usare la respirazione della concentrazione assoluta lo aveva privato di ogni possibilità di vincita.
Adesso la sua morte non sarebbe più dipesa dai danni che il ragazzo riportava su tutto il corpo, ma dai danni che esso riportava psicologicamente, perché i danni di questo tipo, sono perggiori di un'arteria aperta o di qualunque altra cosa.
Muichiro strinse i denti.
Un rumore lieve di passi lo sorprese, quel rumore sembrava esser diverso da tutti gli altri. Muichiro alzò la testa definitivamente per guardare la sagoma. Era ancora sfocata, ma si riuscivano a intravedere dei lunghi capelli, un corpo minuto e affusolato, degli occhi colorati di un blu cristallino, e della pelle chiara come la ceramica.
- VIGLIACCO ALZATI!
Urlò essa, e una piccola goccia di sangue prese a solcare la guancia di Muichiro, già imbrattata di questo liquido rosso prima che essa scendesse.
La sagoma sbuffò, uno sbuffo sonoro e seccato.
Si avvicinò al ragazzo disteso a terra, toccando leggermente la spalla di Muichiro, e poi essa, socchiuse gli occhi per un secondo.
La sagoma cominciò a scomporsi, creando lampi di luce, come se quella sagoma fosse solo un vaso di ceramica intento a sbriciolarsi lentamente.
Essa aprì la bocca lentamente, e anche da essa cominciarono ad uscire lampi di luce, come dagli occhi.
Takashi e Shizuki continuavano a combattere, nessuno dei due vedeva nulla?
Muichiro non perse tempo e diede un ultima occhiata alla sagoma che stava diventando sempre più raggiante di una luce blu elettrica, inoltre si stava scomponendo in tanti pezzi frastagliati.
<<no...>> la voce di Muichiro tremò inevitabilmente.
Quella sagoma, aveva un valore affettivo per lui, forse? Era come un amico immaginario, forse?
<<NO! NO! NO!>> Gridò ancora il ragazzo, e molte altre lacrime di sangue gli solcarono il volto.
Anche i due fratelli, ormai stremati dalla battaglia si erano girati a guardarlo, stavano respirando affannosamente e numerose ferite e ematomi gli avvolgevano il corpo come un vestito rosso di sangue.
La sagoma continuava a scomporsi, ma man mano che essa scompariva Muichiro sentiva il suo corpo diventare forte, potente.
Era come se forze superiori a ogni cosa, forze superiori a demoni o pilastri lo avessero colpito inevitabilmente.
Il battito cardiaco accellerava, e la sagoma scompariva, si dissolveva.
<<STAI QUI CON ME!>> esclamò di nuovo Muichiro.
E con sua sorpresa la sagoma sogghignò, rendendo, impresso sul suo volto, un sorriso vivido, un sorriso affettuoso.
<<ti pare che ti lascio da solo? Di nuovo?>>
Domandò tra una mezza risata e l'altra.
Finché, dopo aver pronunciato queste parole, non scoppiò in una nuvola di nebbia celeste.
E Muichiro si alzò.
L'impatto dei suoi piedi con il terreno fu così forte che esso si crepò sotto la sua forza.
Gli occhi erano circondati da raggi blu elettrico.
E la sua pelle, il suo volto, si stavano screpolando lentamente.
Morire... cos'è morire?
Ripensò.
In quel momento non importava.
Niente importava, doveva sconfiggere la luna crescente per rendere orgogliosa quella sagoma, che gli aveva donato a tempo non stabilito quella forza sovrumana, al di là di quella di Shizuki, o Takashi, o il suo senpai, Gyomei.
Nessuno importava più.
Perché nessuno oltre quella sagoma era mai importato veramente.

Angolo scrittrice
L'ultima parte l'ho scritta ascoltando Faded, non aggiungo altro.
Devo dire che questo capitolo mi ha fatto provare un sacco di emozioni, e ho scritto tutto talmente in fretta da non accorgermi neanche di ciò che scrivevo, ho solo riversato tutto ciò che avevo in mente sulla tastiera del telefono, e spero che il risultato vi piaccia.

Diciamo che questa è la prima parte di due, del combattimento con Akaza, e il prossimo capitolo... credo che sarà ancor pieno di emozioni, tristezza, gioia, ansia..., chi lo sa?
Non vi anticipo niente ^^

Dite un po', a voi sta simpatico Akaza?~>

Al prossimo capitolo~
F.D~

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