Capitolo 15 : Rivalità fra donne

380 22 15
                                    

Il viaggio di ritorno fino alla casa di Charlotte sembrò durare un'eternità. L'aria all'interno della macchina era carica di tensione, come se stesse per scoppiare un temporale. Solo il rumore gracchiante della radio rompeva questo silenzio assordante. Quando giunsero a destinazione, Niccolò aprì la portiera, saltò per primo fuori dalla 500 e corse verso il giardino gridando « Papà, sbrigati ! Se vogliamo giocare a calcio dobbiamo andare subito ! Dopo farà buio ! » Giuseppe colse al volo l'occasione di scappare dai rimproveri di Olivia e raggiunse immediatamente suo figlio.

Poco dopo, Charlotte era seduta sul balcone con una limonata fresca in mano e guardava con tenerezza padre e figlio che si divertivano allegramente a palleggiare e scambiarsi la palla, nonostante avesse un po' paura per le sue giovani piante d'olivo che venivano utilizzate come pali di una porta da calcio.

Bevve di traverso un sorso della sua bibita quando Giuseppe si asciugò la fronte, prima di sbottonare lentamente la sua camicia per poi buttarla con disinvoltura sulla sdraio più vicina. Aveva raramente visto una scena cosi sexy e eccitante in vita sua. « Che uomo ! » pensò Charlotte, mordendosi il labbro inferiore. Si immaginò per un breve momento con il Presidente che la spingeva selvaggiamente contro uno degli alberi da frutto del suo giardino.

« È affascinante, vero ? » Charlotte sussultò sulla sedia e si girò verso Olivia, che aveva la schiena appoggiata allo stipite della porta-finestra. Non l'aveva sentita arrivare. Olivia si avvicinò e si sedette accanto a Charlotte. Rimasero un momento in silenzio a guardare Niccolò e Giuseppe che tiravano dei rigori.

« Non sei la prima e non sarai l'ultima, lo so benissimo » Olivia fece una pausa prima di continuare « Con il suo sorriso birichino e il suo sguardo magnetico, ha infranto il cuore di decine e decine di ragazzine insignificanti come te. Ma la sai una cosa ? » disse Olivia fissando Charlotte negli occhi con disprezzo « Sono tutte svanite. Tutte. Ed io sono ancora qui. Non mi lascerà. Mai. Non illuderti, povera sciocca » aggiunse scrollando la sua chioma bionda indietro per darsi sicurezza.

« Grazie per i tuoi consigli. Ne terró conto » rispose Charlotte con un sorriso forzato prima di alzarsi e rovesciare il contenuto del suo bicchiere sul costoso abito di Olivia, che rimase scioccata a bocca aperta. « Oh ! Mi dispiace tantissimo ! Sono cosi maldestra ! » disse ironicamente Charlotte portandosi una mano sulla guancia. « Qui sei a casa mia e non lascio che nessuno mi parli cosi. Non mi fai paura ! » aggiunse Charlotte con gli occhi infuocati. Da adolescente Charlotte era stata per anni vittima di bullismo e si era ripromessa di non permettere più a nessuno di pestarle i piedi. Olivia si alzó di scatto e tornó in casa « Non lamentarti quando piangerai e starai male, io ti ho avvertita ».

* * * *

I giorni successivi passarono in relativa tranquillità nonostante il diverbio tra Charlotte e Olivia, di cui Niccoló e Giuseppe non seppero niente. Charlotte trascorreva le sue mattinate con Niccoló per aiutarlo con i suoi compiti estivi, per fargli scoprire i gruppi rock degli anni 80 o per giocare ai videogiochi di nascosto. Aveva costruito una grande intesa con l'adolescente, che considerava quasi come il fratello minore che non aveva mai avuto.

Per quanto riguardava Giuseppe, invece, aveva purtroppo tanto lavoro da sbrigare ma trovava sempre un momento per giocare a calcio con suo figlio, per fare una passeggiata in bici o per fare qualche tuffo in piscina. Charlotte si era chiesta più volte se il Presidente del Consiglio in costume da bagno poteva essere considerato come un « miracolo della natura ». Charlotte non aveva più avuto la possibilità di ritrovarsi di nuovo da sola con lui, visto che Olivia faceva di tutto per monopolizzare la sua attenzione per paura che il suo compagno si avvicinasse troppo alla ragazza francese.

D'altronde Olivia non mancava mai l'occasione di lanciare delle frecciatine a Charlotte o sulla sua cucina, cosiddetta troppo « pesante », o sulla presunta durezza dei cuscini. Aveva smesso solo da quando Luna le aveva graffiato le gambe, avvertendo la tensione della sua padrona in presenza di quell'estranea. Da allora, infatti, le due donne si erano scrupolosamente evitate.

Una mattina Olivia chiamó sua figlia Eva per avere sue notizie, come faceva ogni giorno. L'aveva lasciata presso il suo ex ma non era molto serena perché sapeva che Riccardo non aveva l'istinto paterno e voleva dunque assicurarsi che sua figlia stesse bene.

« Pronto, tesoro ? Tutto bene ? Sento dei rumori strani » chiese Olivia un po' allarmata. « Non ti preoccupare mamma, sto cucinando ! » rispose Eva prima di imprecare. Si sentì un fortissimo fracasso di padelle, pentole e altri utensili da cucina che cadevano sul pavimento. « Amore, tutto bene ?! Passami papà per favore ! » chiese Olivia in panico. « Ehm...Non arrabbiarti mamma ma papà non c'è » rispose timidamente l'adolescente. « Tuo padre non è in casa con te? È andato a fare la spesa ? Per favore aspetta il suo ritorno per cucinare, non voglio che tu ti faccia male ! » si raccomandó la donna.

Eva riflettè un attimo prima di rispondere, voleva scegliere bene le parole. Le liti tra i suoi genitori erano anocra accese e frequenti anche se erano separati da anni. « Papà non è qui. È andato qualche giorno al mare con la sua nuova ragazza, Cindy o Katy credo, ma non ti preoccupare, posso gestire la situazione da sola ! ». Olivia non credeva alle sue orecchie. Riccardo aveva l'occasione di passare un po' di tempo con sua figlia ma aveva preferito lasciarla da sola per andare al mare con qualche modella troppo giovane e troppo magra.

Olivia cercó di ricomporsi e fece un bel respiro per calmarsi. « Eva, adesso chiamo i tuoi nonni, passerai il resto delle vacanze a casa loro. » sentenzió Olivia « Ma mamma, posso... » protestó la ragazza. « No, mi dispiace tesoro, non voglio saperti da sola a casa di tuo padre. » rispose la donna in maniera decisa. Eva sospiró. Sapeva che quando sua madre era cosi determinata non c'era niente da fare. Annui e chiuse la telefonata.

Olivia chiamó subito sua madre. Era sicura che la notizia dell'arrivo improvviso di Eva a casa loro avrebbero fatto loro piacere anche se avrebbe dovuto sentirli criticare di nuovo il suo ex compagno. Non poteva dar loro torto questa volta. « Pronto, Olivia ? » chiese sua madre chiaramente stanca. « Tutto bene mamma ? » chiese Olivia preoccupata « Non proprio tesoro : tuo padre ha la febbre da due giorni e sta molto male. Ci siamo messi in isolamento e dobbiamo fare il tampone Covid domani, per sicurezza » Olivia senti suo padre tossire e litigare con la moglie per avere sua figlia al telefono « Olivia, mi dispiace ma dovresti tornare a Roma quanto prima. Non posso occuparmi degli affari dell'albergo nelle mie condizioni e... » Il padre di Olivia tossi nuovamente.

La donna riflettè un momento « Non ti preoccupare, papà, torneró da voi al più presto. Ora riposati, ti prego » I Palladino ringraziarono la loro figlia e attaccarono il telefono. Olivia rimase qualche minuto persa nei suoi pensieri, consapevole che avrebbe dovuto lasciare l'uomo che amava in compagnia della donna che odiava. Prese un cuscino e lo scaglió con rabbia contro il muro davanti a sé prima di rimanere a piangere silenziosamente nel suo letto.

« Last night, I was taking a walk along the river
And I saw him together with a young girl
And the look that he gave her made me shiver

'Cause he always used to look at me that way
Then I thought maybe I should walk right up to her and say
Ah-ha-ha, it's a game he likes to play

Look into his angel eyes
One look and you're hypnotized
He'll take your heart and you must pay the price
Look into his angel eyes
You'll think you're in paradise
And one day you'll find out he wears a disguise
Don't look too deep into those angel eyes [...] »

ABBA-Angel Eyes

Giuseppe Conte ~ Vacanze Pugliesi 🇮🇹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora