Timetravel

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"Fin da piccola mi considerarono pazza,io vedevo ciò che era successo in passato nel luogo in cui mi trovavo,vedevo tutto questo tramite dei sogni che i dottori chimavano visioni.A dieci anni vivevo in un manicomio, i miei genitori mi avevano ripudata, non avevo nessuno eccetto un vecchietto che viveva , come me ,in manicomio. Lui mi chiedeva di raccontargli quello che vedevo, in cambio lui mi raccontava la storia di una ragazza come me, che con la sua unicità era riuscita a conquistare il cuore di un potente Timetravel. Lui era finito lì per quella storia . Diceva che il Timetravel fosse un suo antenato e che fosse ancora vivo in quanto immortale.Lui  era l' unico che mi credeva e io l' unica che gli credeva. Mi descriveva spesso questo suo antenato alto, muscoloso, grande quanto un armadio, abbronzato, volto ,virile con la mascella squadrata, gli occhi verdi e i capelli castani e lunghi. E io immaginandolo me ne innamorai. Un giorno il vecchietto ricevette una visita, un suo lontano parente. Mi portò con se e quando vidi l' uomo che era venuto a trovarlo per poco non svenni. Corrispondeva perfettamente  alla descrizione che il vecchietto mi aveva dato del Timetravel. Si abbracciarono, iniziarono a parlare e poi l' uomo si accorse di me, mi guardò come se mi conoscesse, si abbassò e mi strinse tra le braccia e lo sentii iniziare a piangere . Lo allontanai abbastanza da vedere il suo volto, gli asciugai le lacrime  e gli sorrisi. Lui tornò molte volte  e io intanto crescevo. Il giorno del mio sedicesimo compleanno il manicomio fu invaso da dei mostri fatti d' ombra che con un tocco assorbivano l'essenza degli esseri umani .Ci avevano imprigionati nella mensa e probabilmente volevano cibarsi della nostra essenza, poi una luce accecante apparve al centro della stanza ,quando si spense vidi che era apparso quell'uomo che mi era venuto a trovare in tutti quegli anni ,ma capii che non mi conosceva . L' uomo eliminò una per una tutte quelle orrende creature oscure ,ma alla fine della battaglia mi avvicinai a lui per aiutarlo in quanto era ferito. Cercò di schivarmi ma io lo afferai saldamente ad un braccio  e riuscii a medicarlo. Non mi permise di allontanarmi e la stessa luce di prima ci avvolse...

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