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Il parcheggio, ancora gremito di gente, mi sembrava un incubo

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Il parcheggio, ancora gremito di gente, mi sembrava un incubo. Mentre seguivo il quarterback dei Falcons, distogliendo lo sguardo da ogni occhiata e da ogni saluto, mi sentivo come un gigantesco elefante intrappolato in una cristalleria. Sapevo che sarebbe bastato un leggero passo falso e mi sarei ben presto fatta male, ma non sapevo come evitarlo.
Ok, forse la paranoia si stava impossessando di ogni mia facoltà cerebrale ma mi sentivo come se centinaia di sguardi mi trafiggessero, andando a colpire nel profondo. Ripresi a guardarmi le punte delle scarpe, come se fossero la cosa più interessante sulla faccia del globo.
《Pronta?》La voce di Matthew tradiva quanto lui non lo fosse, evidentemente era tanto spavaldo solo con una buona dose di alcol nel corpo.
Eravamo di fronte ad una piccola Vespa bianca, mezza verniciata, ricoperta di improbabili stikers di protesta, dal semplice "Salviamo i nostri alberi" al più divertente "Uno spreco al giorno, toglie il pianeta di torno".
《Fico, non pensavo fossi un' ambientalista.》Commentai, prestando più attenzione a quelle piccole frasi.
《Diciamo che non lo sono, è il vecchio motorino di mia sorella, Clary.》Mormorò imbarazzato, arrossendo velocemente.
Non riuscì a trattenere un sorriso al pensiero dell'incredibile Clarissa Smith. La paladina del diritti umani, di ogni essere vivente e non, che aveva lasciato tutto per volare in Turchia a salvare le tartarughe, spezzando il cuore di mio fratello Liam, che arrivato in aeroporto dieci minuti dopo il gate, non riuscì a dichiararsi in tempo. A casa nostra era una leggenda, e fonte di innumerevoli prese per il culo ai danni di quello che viene considerato, a detta sua, il barman più ambito della città.
《Come va ad Istanbul?》Domandai incuriosita, mentre mi passava un casco mal ridotto.
Scosse lentamente il capo, vedendo che non riuscivo ad allacciarlo.《Oh beh, è molto soddisfatta, ama quello che fa.》Mi rispose, salendo sul piccolo scooter e mettendo in moto.
《I tuoi devono essere molto fieri.》
《Lo sono, manca solo tanto.》Mi abbagliò con un vero sorriso. 《Forza, monta su.》
《Oddio, non mi fai cadere vero?》Ridacchiai, mettendogli le mani sulle spalle e salendo, con la grazia di un rinoceronte.
《Sono un motociclista professionista, Sunders.》
Una risata sexy da morire mi risvegliò da quella improvvisa leggerezza. Derek passò di fronte a noi, dirigendosi con nonchalance verso la golf parcheggiata qualche metro più avanti. Portava un giubbotto in pelle nera, sopra la giacca dell'istituto, e una malboro tra le labbra. Al seguito, le BC, lo seguivano, come delle groupie, sventolando i pon pon e saltando nelle divise striminzite da cheerleader.
Sbiancai, mentre lo stomaco si accartocciava dalla gelosia. Possibile che quelle iene non lo lasciasserò mai in pace? Non potevano sbavare dietro a qualcun altro?
Mi girai dall'altra parte, tormentandomi il labbro inferiore, e ripetendomi che non era il caso di rigirarsi per un ultimo controllo.
《Oh Derek, stareste così bene tu e Pen.》 Girai la testa di scatto, come se non fossi più in grado di controllarla. La voce stridula di Crystal aveva mandato a farsi benedire i miei buoni propositi.
Penelope aveva fermato Derek,  poco prima della macchina. Crystal e Bridget erano rimaste leggermente più indietro, spettatrici come me di quello che sembrava l'inizio di un film porno. O almeno così mi sembrava, visto il modo in cui Penelope si leccava le labbra tra una parola biascicata e un'altra.
Avrei donato volentieri tutti i miei libri della Maas, non avrei mangiato più dolci per un mese e mi sarei convertita ai Mormoni se fosse servito ad origliare il loro discorso. Ma le stelle dovevano avere altri piani per me, così rimasi a fissarli, totalmente impotente, sentendomi l'ultima degli idioti.
《Dev'essere difficile.》
Matthew si era girato leggermente verso di me, la voce leggermente ovattata proveniente dal casco mi riportò alla realtà.
《Che cosa?》Domandai, chiedendomi come mai non fossimo ancora partiti.
《Quello che provi.》 Iniziò serio, per poi spiegarsi. 《Tutti notano Derek e Miles, tutti vogliono essere loro o vogliono qualcosa da loro. Chi la popolarità, chi l'amicizia o il rispetto e chi un po' di sano sesso, soprattutto le ragazze ma, in realtà, so anche di qualche ragazzo. E poi ci sei tu.》S'interruppe, portando l'attenzione su di loro, come prima avevo fatto io. 《Tu non sei notata, nessuno vuole essere te o desidera qualcosa da te. E questo non perché tu non sia degna di nota o di attenzione.》Riportò gli occhi verdi su di me. 《Ma perché loro non lo permettono. Non permettono a nessuno di desiderarti o di vederti in maniera diversa dalla mascotte di quello strano duo. E mi domandavo sempre perché. 》
Mi voltai verso Derek e le Bc, incapace di proferire un verbo. Le parole di Matthew avevano colpito e affondato tutte le mie paure e i miei pensieri più segreti, mi sentivo inadatta ad essere amica di Derek e Miles, come mi sentivo inadatta in qualunque cosa facessi o sentissi. Pretendevo sempre qualcosa in più da me che puntualmente non raggiungevo e vedere che qualcuno, al di fuori di me, si era accorto di questo mio essere sbagliata, mi riempì di una profonda tristezza.
Guardai attentamente Derek, il modo in cui prestava attenzione a Penelope, le braccia incrociate, la mascella serrata, sembrava nervoso. 《Hai trovato una risposta alla tua domanda?》Chiesi più per cortesia, che per vero interesse.
Non amavo le critiche e quel discorso  aveva smosso, dentro di me, dei sentimenti contrastanti.
《Certamente.》Derek puntò i suoi occhi glaciali su di me, sembravano dominati da un sentimento intenso e incontrollato. 
《Il desiderio. 》Riprese Matthew, rigirandosi e dando gas. Mi strinsi forte, trattenendo l'emozione che quello sguardo mi aveva suscitato e chiusi gli occhi, con la speranza che il mio desiderio venisse esaudito prima o poi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 14, 2022 ⏰

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