Capitolo 11

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RIELE'SPOVV

Decidemmo di fermarci in un bar. Prendemmo subito posto vicino ad una vetrata. Al tavolo di fianco al nostro sedeva una ragazza incappucciata, non ci fedi tanto caso, ma è molto strana. Arrivò a barista e le dicemmo gli ordini, per poi andarsene via di corsa a prepararci.
Io: "secondo voi me usciremo da sta cosa?" Dissi perplessa.
Alice: "si Riele. Finché ho il padre detective che lavora con il padre di Julia siamo apposto. A proposito, dov'è suo papà?"
Ella: "i suoi non ci sono, sono partiti per New York per lavoro e tornano tra due giorni" direi che siamo messi bene...ma proprio benissimo...
Io: "ah. In ogni caso spero di uscire perché non riesco a sopportare Martina appiccicata a Jace e Julia con Leonardo"
Isabela: "lo so, anche per me lo è"
Alice: "iniziamo a investigare sulla polverina che ho raccolto prima" tirò fuori con cautela la bustina con dentro la polverina.
Alice: "secondo voi cosa potrà essere?"
Io: "non lo so...a me sembra farina, o almeno la sostanza sembra quella"
Ella: "anche io la penso come lei"
Isabela: "io dico che non lo è. Si sembra farina, ma è troppo bianca per esserlo e se fosse stata farina il sacchetto sarebbe ricoperto tutto di farina, cosa che invece non è...cioè si, ma non come la farina" in effetti non ha tutti torti. La farina non è così leggera diciamo e poi ne abbiamo preso veramente poca e la busta è minuscola, quindi l'effetto di cui Isabela ha appena parlate dovrebbe averlo fatto, cosa che invece non ha fatto. Boh non so cosa pensare, non saprei a cosa paragonare quella sostanza misteriosa.
Alice: "a me non sembra tanto farina, io concordo con Isabela. Dovremmo portarla da mio padre che lui ha tutti gli strumenti giusti e potremmo avere delle risposte certe, perché di solito mio padre non sbaglia mai" menomale. I nostri ordini arrivarono e iniziammo a mangiare. Questa ragazza qua di fianco mi fa strano...secondo me non sta tanto bene...
Io: "raga ma la ragazza qua di fianco??"
Isabela: "non lo so...prova a parlarci"

SABRINA'SPOVV

Ho sentito nominare il mio nome dal gruppo di Riele...se ne sono accorte di me, ma ora che dico?
Riele: "tutto bene?" Accennai un si.
Riele: "come mai sei qui sola?"
Io: "perché volevo...e comunque, quella non è farina" alzai lo sguardo verso di lei e la vidi spaventata. Non volevo farmi riconoscere da Alice, quindi ho messo gli occhiali, ma molto presto mi farò riconoscere.
Riele: "c-come fai a sapere che quella non è farina?"
Io: "non posso dirvelo ora...scusate...dico solo di stare attenti. Devo andare" mi alzai dal mio tavolo, andai a pagare e uscii dal bar.

ALICE'SPOVV

Io: "quindi Riele? Che ha detto che ho sentito ben poco" si girò perplessa.
Riele: "ha detto che quella non è farina, non può dirci che cos'è e di stare attente"
Ella: "quindi ci ha ascoltate mentre parlavamo..."
Isabela: "ho un brutto presentimento, secondo me è aiutante o scagnozza di Leonardo"
Ella: "anche secondo me"
Riele: "nah secondo me no, se lo fosse stata mai mi avrebbe detto che quella non è farina"
Io: "appunto e poi a me pare di averla già vista...in ogni caso, poi la porto da mio padre e vi farò sapere"
Annuirono. Nel mentre finimmo i nostri ordini, pagammo e uscimmo dal bar per poi dirigerci subito da mio padre. Mi squillò il telefono...è mio fratello.

Chiamata
Io: 'dimmi'
Edoardo: 'dove sei? Io e Jacopo vorremo farci un giro'
Io: 'sto andando da papà'
Edoardo: 'e perché staresti andando da papà?'
Io: 'vieni lì con Jacopo che ti spiego'
Edoardo: 'va bene, anche perché non ho capito cosa è successo'
Io: 'se tu muovi ti spiego anche quello'
Edoardo: 'va bene arriviamo!'
Fine chiamata

Arriviamo in centrale da mio padre.
Andai dalla segretaria e chiesi di mio padre. Ha detto che arriverà a momenti.
Nel mentre Jacopo ed Edoardo sono arrivati, spiegai tutto a mio fratello...non se lo sarebbe mai aspettato...sembra che ciò che io abbia detto sia uno scherzo, ma purtroppo non lo è.

Papà: "eccomi, dimmi" tirai fuori la bustina.
Io: "fuori da scuola ho trovato questa...puoi vedere se è farina o no...se è magari qualche sostanza pericolosa o innocua...?" Gliela passai e la controllò.
Papà: "certi venite" ci avviammo verso il suo studio. Si mise i guanti, prese il microscopio e si sedette. Cerco di esaminare attraverso vari strumenti che cosa fosse quella cosa.
Papà: "uscite un attimo, tra poco vi faccio sapere e mi spiegate anche"
Io: "va bene"
Papà: "devo analizzarla bene e ci metterò un po'. Fatevi un giro intanto, ti chiamo io" Cenni un si e uscimmo tutti dalla centrale. Ci facemmo un giro per la città, andando anche fino al mare.
Mio fratello si era voluto fare la patente, quindi al ritorno voleva guidare lui. Entrammo in macchina e al ritorno, visto che non ci sbava e volevo fare altri giri, notai una strada molto strana.
Io: "oh Jacopo gira un attimo qua. Poi se ci perdiamo usiamo google maps" mi diede ascolto e girammo in questa stradina. Non c'è molta abitazione, un po' di boschi ma niente di che. Notai una piccola casetta a quanti pare sembra abbandonata.
Io: "guardate! Ci andiamo?"
Isabela: "perché no?"
Riele: "mmh non sembra una buona idea..."
Io: "ma dai su, è abbandonata, chi vuoi che ci sia lì dentro" scendemmo tutti dalla macchina e ci avviciniamo facendo piano.
Jacopo: "ehi sh sh!" Stemmo tutti fermi.
Riele: "ve l'avevo detto che non era una buona idea!"
Io: "shh!" Sentivo dei rumori provenire da dentro. Sembrano voci.
Io: "vado io" mi avvicinai facendo piano e dal muro si sentiva chiaramente. Feci segno di stare lì. La fortuna è che nel muro dove sono io non ci sono finestre, solo minuscole fessure. Avvicinai un mio occhio verso la fessura e vidi delle persone...oddio! Mi alzai e scappai. Nel correre notai anche delle macchine parcheggiate...credo che sia quello che penso.
Io: "tutti in macchina! Veloci!" Mi seguirono senza fiatare. Entrammo in macchina e sfrecciammo verso la città.
Ella: "intanto che metto la strada di casa...parla!"
Io: "ho visto qualcuno lì dentro...e in più c'erano delle macchine parcheggiate"
Riele: "anche io le avevo viste, ma non volevo dire niente per non fare rumore"
Jacopo: "ma chi hai visto?"
Io: "la banda di Leonardo..."
Tutti: "COSA" dissero in coro.
Io: "non ho sentito niente di quello che hanno detto. Ho sentito solo "operazione riuscuta", "prossima mossa...? E poi...non ricordo" mi arrivò una chiamata da mio padre.

Chiamata
Io: 'dimmi pa'
Papà: 'sono riuscito a esaminare quella polverina. Venite in centrale subito!'
Io: 'va bene'
Fine chiamata

Io: "Edoardo accelera, papà ci vuole in centrale" premette l'acceleratore e ci avviamo subito. Beh, non ci ha messo poco mio padre, quasi un'ora...

Arriviamo al posto dopo una ventina di minuti circa. Mio padre ci stava aspettando in segreteria.
Papà: "venite immediatamente!" Facemmo strada quasi correndo verso il suo studio. Si sedette comodo e noi lo stesso. Posò con due mani al centri del tavolo la polverina nella busta.
Papà: "mi spiegate perché c'era della droga davanti alla scuola"...






Ciaoo!
Che finale raga ahaha! Scusatemi se non aggiorno da un sacco :D sono tornata con un doppio appuntamento per voi. Se volete andate anche a leggere il sesto capitolo di little family che ho aggiornato prima!
Nient'altro da dire, ci vediamo!
Bacioness

Sarò mai tua? 2||Jace NormanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora