Hunting(2)

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Rimanere senza cibo era un problema che nell'intera loro vita non gli aveva mai sfiorato neanche l'anticamera del cervello, eppure adesso erano di fronte ad un edificio distrutto che era stato la loro casa per qualche giorno e con tutto intorno soltanto il deserto.

Il brontolio della pancia di Yoongi spezzò quel silenzio imbarazzante.

<< Allora, per prima cosa dobbiamo trovare del cibo. >>

Il corvino non ebbe la necessita di rispondere, visto che il suo stomaco lo aveva fatto per lui.

<< Qualche idea? >>

<< No. Ma come dobbiamo cominciare a muoverci, non so come, ma come il presentimento che sarà una lunga passeggiata nel bel nulla. >>

Infatti, camminarono per ore. Il sole che prima pigramente si elevava da est, adesso spiccava come un re lì, al centro del cielo. Peccato che con quei suoi raggi poco gentili, la temperatura era salita troppo rapidamente, facevano come minimo trentacinque gradi, se erano fortunati. Dalla fine del mondo pacifico, la natura ne aveva così risentito che per ripicca aveva deciso di cambiare tutte le sue carte in regole e così, le giornate erano sempre più calde, le notti più fredde, i venti più pericolosi, la vegetazione e la flora sempre più ostica e come darle torto....

<< Yah, sentò che i bicipiti mi stanno per esplodere. >>

<< Ah, perché ci li hai? >>

Il biondo rise da solo alla sua battuta, ma l'altro non poté nascondere un sorriso all'immaturità dell'amico che aveva a volte.

<< Pensi che troveremo qualcosa prima o poi? Chimmy? >>

Jimin era così preso a osservare con la bocca aperta c'ho che aveva intravisto, che ignorò totalmente l'altro.

<< Un bosco... >>

<< Si, ci servirebbe proprio un bosco, ma con la fortuna che abbiamo. >>

<< No dico, c'è un bosco lì >>

Yoongi seguì con lo sguardo dove puntava il suo dito e vide a qualche centinaia di metri dei fusti, abbastanza malmessi, con delle chiome che ricordavano l'acconciatura dei frati.

<< E quello sarebbe un bosco? >>

<< Scusa, non vedi gli alberi? >>

<< Si Jimin, li vedo, ma cosa pensi di trovarci la dentro? >>

Proprio in quel momento una lepre saltellò fuori da quei alberi.

<< Dicevi? >>

<< Stai zitto e vedi di prendere quella lepre. >>

<< Perché Io?? >>

<< Perché non ho mai cacciato prima. >>

<< Perché, ti sembro uno che lo abbia fatto? >>

<< No, ma sei più giovane di me perciò ricordati che sono un tuo Hyung. >>

<< Quindi Hyung questa non è una scusa per non dire che sei troppo vecchio per queste cose? >>

<< No. >>

<< Va bene, allora vedi di starmi almeno dietro, non posso badare anche a te. >>

<< Brutto- >>

Non poté dirgli nient'altro, che il ragazzo era già corso verso il bosco, ma da dove le prendeva tutte queste energie?

Dopo un lasso di tempo indefinito...

<< Hahahaha >>

Yoongi non riusciva a trattenersi dalle risate, era così divertente vedere Jimin tentare di prendere quella lepre, che aveva gli occhi lucidi da quanto aveva riso.

<< Yah. Potresti aiutarmi, invece di stare lì a prendere in giro la mia innocente e leggera incapacità di cacciare? >>

<< Leggera incapacità? Penso che se continui così quella povera lepre si suiciderà per quanto gli fai pensa. >>

<< Ha-ha-ha. >>

<< Dai, riprova. >>

Jimin gli lanciò uno sguardo omicida e poi tornò a concentrarsi sulla sua preda. Eccola lì, venti metri più avanti; sembrava farlo apposta che ogni volta che falliva si allontanava ma sempre facendosi vedere, come se lo volesse umiliare.

<< Okay, caro leprotto, adesso ti prenderò e ti mangerò. Niente di personale, ovvio, ma si tratta di sopravvivenza. >>

Continuò a parlare così a bassa voce, mentre si avvicinava al suo obbiettivo. Si abbassò, aveva le ginocchia più piegate possibile e muoveva i piedi con estrema lentezza, facendo attenzione a non calpestare niente che allarmasse quella lepre.

<< Jimin... >>

<< Shh! >>

Yoongi lo avrebbe voluto avvertire, che quello che stava per fare era uno sbaglio ma non fu minimamente ascolto, perciò decise di fregarsene.

Jimin arrivò a meno di due metri dalla lepre, e si abbassò fino a terra, preparando un salto, caricò i suoi muscoli e si diede lo slanciò giusto. Volò fino a quella piccola e innocente creatura, la sua ombra per prima la catturò, ma era questione di un secondo prima che anche lui l'avrebbe avuta tra le braccia. Ma che vi aveva detto? Il fato ce l'ha con lui, a sapere il perché, però.

Un secondo, un secondo che lo divideva dalla vittoria e un rumore, non strettamente pauroso, ma così inaspettato che spaventò anche il piccolo animale, che drizzando le orecchie, saltellò via, rovinò tutto. E visto che il fato non lo vuole mollare mai un secondo, Jimin finì per cadere in un piccolo lago.

<< Yoongi! Perché diavolo non mi hai avvertito che c'era un cazz* di lago? >>

Urlò, mentre usciva fradicio e con in testa un'alga colore blu da quell'ammasso di cose, abbastanza schifose, che avevano formato quella più gigantesca pozzanghera, che lago.

<< Che cazz* ti ridi?! >>

<< Quel cerchietto ti dona proprio, sai? >>

<< Piantala. >>

Il rumore che aveva reso il piano di Jimin soltanto acqua putrita, in tutti i sensi, si ripresentò, ma adesso più vicino.

<< Ma queste sono... >>

<< Macchine, si. >>

 >>

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