2.9 La Scritta sul Muro

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|16 Novembre 1977|

Severus: hey Reg, sto andando a prendere Cass per andare a leggere i libri vieni?

Regulus: oggi no Sev, scusa

Severus: tutto ok, è da ieri che sei strano?

Regulus: mh...

Severus: sai che con me puoi parlare vero?

Regulus: si lo so, è solo un brutto periodo

Severus: come preferisci, se hai bisogno di me sai dove trovarmi

Regulus: grazie Sev

Il più grande era sul punto di uscire quando decise di rimanere sulla porta e parlare ancora

Severus: Regulus

Regulus: si?

Severus: ricordati che la famiglia non è per forza quella di sangue, possiamo anche scegliercela noi e passare del tempo con persone che a te ci tengono davvero può fare la differenza, non voglio costringerti a fare niente ma pensaci

Detto questo uscì dalla stanza lasciando il ragazzo a rimuginare sulle sue parole

Nella stanza delle necessità i quattro malandrini si lanciavano il boccino d'oro provando in ogni modo a coinvolgere anche Lily nel loro gioco

Cassiopea: che sta succedendo qui dentro?

Lily: stavamo parlando degli sport babbani e ora stanno improvvisando una partita di pallavolo con il boccino

Peter: dai venite anche voi è divertente

Severus: non si gioca proprio così sapete?

Lily: è quello che sto provando a dirgli io

Sirius: ma Regulus? Non viene oggi?

Severus: mh... no, dice che è un brutto periodo e che passerà, immagino che tornerà quando se la sentirà

Sirius: ah, ok... chi legge?

Severus: posso?

Sirius gli passò il libro: ecco a te

Così il Serpeverde aprì il libro e cominciò a leggere

Capitolo 9

La scritta sul muro

« Che cosa succede qua? Che cosa succede? »
Certamente attratto dal grido di Malfoy, Gazza arrivò facendosi largo a spallate tra la folla.

Peter: non la prenderà affatto bene

Poi vide Mrs Purr e cadde all'indietro, coprendosi il viso per l'orrore.
« La mia gatta! La mia gatta! Cosa è successo a Mrs Purr? » gridava.
I suoi occhi sbarrati si posarono su Harry.
« Tu!» gridò, « Tu! Sei stato tu a uccidere la mia gatta. Sei stato tu a ucciderla! Io ti ammazzo! Io...» «Gazza!»
Silente era giunto sulla scena del delitto, seguito da molti altri insegnanti. Superò velocemente Harry, Ron e Hermione e in un attimo staccò Mrs Purr dal braccio della torcia dove era appesa.
« Seguimi, Gazza » disse al custode. « E anche voi, signor Potter, signor Weasley e signorina Granger».
Allock si fece avanti baldanzoso.
«Il mio ufficio è il più vicino, signor Preside... qui al piano di sopra... la prego di fare come se fosse a casa sua... »
«Grazie, Gilderoy» disse Silente.
La folla ammutolita indietreggiò per lasciarli passare. Allock, infervorato e dandosi arie di grande importanza, si affrettò dietro a Silente, seguito dalla McGranitt e da Piton.
Quando entrarono nel suo ufficio completamente buio si udì un grande fermento su tutte le pareti: Harry vide scomparire dalle cornici appese al muro molte fotografie di Allock con i bigodini in testa. Allock - quello in carne e ossa - accese le candele sulla scrivania e si fece da parte. Silente stese Mrs Purr sul piano lucido e cominciò a esaminarla. Harry, Ron e Hermione si scambiarono un'occhiata nervosa, poi andarono a sedersi in un angolo fuori dal cono di luce e rimasero a guardare.
La punta del lungo naso aquilino di Silente si trovava a poco più di un centimetro dal pelo di Mrs Purr. La stava osservando da vicino, attraverso i suoi occhiali a mezzaluna e le sue dita tastavano e premevano con garbo. Anche la McGranitt era china sulla bestiola, quasi altrettanto vicina, e i suoi occhi erano due fessure. Piton si teneva in disparte dietro di loro, per metà in ombra, e sul volto aveva l'espressione più strana che si potesse immaginare: era come se stesse facendo di tutto per non sorridere.

𝑻𝒉𝒆 𝒔𝒕𝒐𝒓𝒚 𝒐𝒇 ~ 𝑳𝒂 𝑪𝒂𝒎𝒆𝒓𝒂 𝑫𝒆𝒊 𝑺𝒆𝒈𝒓𝒆𝒕𝒊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora