365 days||Tankele

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Pov's Tancredi
È tutto il giorno che siamo in giro per i negozi, Lele vuole che io abbia dei miei vestiti prima di partire, è l'ennesima volta che mi cambio visto che ogni cosa che mi fa provare fingo che mi stia scomoda così da irritarlo, si è vero che ieri sono stato bene con lui ma sta di fatto che questo mi ha rapito e farò di tutto per renderli la vita impossibile.

L: questo lo prendi punto.

Entra nel camerino visibilmente irritato.

io: è scomodo.

Dico riferendomi ai jeans che mi ha fatto provare.

L: l'importante è che io riesca a toglierteli e non mi sembra abbiano problemi nella zip.

Che idiota.

Alla fine mi arrendo cambiandomi, mentre lui va a pagare, le sue stupide guardie sono rimaste fuori, in un nano secondo esco dal negozio correndo senza una meta precisa, continuo a correre ignorando le voci degli uomini che mi stanno inseguendo, il mio unico obbiettivo è liberarmi da questa situazione di merda in cui ancora non riesco a capire come ci sono finito, scorgo due uomini e mi avvicino a loro cercando di chiederli aiuto, ma invece di ascoltarmi tengono lo sguardo fisso dietro di me, mi giro anche io e vedo Lele che gli fa segno di andare via.

L: dove pensavi di andare?

I ragazzi vanno via, merda, Lele si avvicina a me.

io: lontano da te.

L: sai che non puoi, su forza andiamo.

Sto per rimettermi a correre ma mi prende per i fianchi per poi tirarmi in braccio, provo a dimenarmi ma alla fine mi arrendo, non so cosa ci vede in me di tanto speciale, poteva avere chiunque perché me?

Saliamo in macchina probabilmente diretti verso 'casa', lui continua a tenermi stretto a se come se potessi aprire la portiera e buttarmi in strada...ora che ci penso non sarebbe nemmeno tanto male come idea...

Dio mio spero che quei due che sono scappati passino nel peggiore dei modi il resto della loro ridicola vita.

L: perché sei scappato?

Ma è scemo o cosa?

io: sei serio?

L: c'è chi pagherebbe per stare al tuo posto.

io: ciò non significa che devo volerlo anche io.

L: sei più fortunato di quanto credi.

Bah ammetto che è veramente bello, ma non credo esista qualcuno che voglia finire in questa assurda situazione.

io: a dire il vero quello che ha fortuna sei tu, insomma guardami.

Posa due dita sotto al mio mento per alzarmi il viso e far incrociare i nostri sguardi.

L: non posso darti torto.

Fa per avvicinarsi alle mie labbra ma lo respingo.
io: peccato che non mi avrai.

Pov's Lele
Era abbastanza prevedibile il fatto che avrebbe provato a scappare ma lui non sa bene chi sono io, mi basta uno schiocco di dita per ottenere ciò che voglio, infatti è bastato uno sguardo per mandare via quei due.

Ora ci troviamo in aereo alla fine il luogo dove andremo l'ho scelto io, andremo in Grecia in una villa sul mare li troverò il modo per farlo innamorare di me e di farlo finalmente mio.

T: avevi detto che avrei scelto io la destinazione del viaggio.

io: non ti sei comportato bene.

Si alza dal suo sedile per poi mettersi a cavalcioni su di me.

T: e con questo?

Allaccia le braccia al mio collo e parla a pochi centimetri dal mio viso, faccio scendere le mani sul suo culo e lo attiro verso di me.

io: non te lo sei meritato.

T: beh allora tu non meriti me.

Dice per poi alzarsi da sopra di me, stronzo gliel'avrei fatta pagare.

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Fatemi sapere cosa ne pensate e se vi va lasciate una stellina.

[eyo come state? non aggiorno da tipo tre settimane(?) scusatemi ma sono successe un po' di cose, anyway cercherò di tornare ad aggiornare più volte al giorno]