1- Amanda

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La sala era piena di persone che chiaccheravano allegramente tra loro. Uomini e donne indossavano vestiti eleganti e sfarzosi.
Le luci soffuse del grande lampadario in cristallo facevano brillare i costosissimi gioielli indossati dalle donne presenti in quella sala.

Linda sbuffo' annoiata. Suo padre, il capo dell'azienda in cui la maggior parte dei presenti lavorava, l'aveva obbligata a presenziare a quella festa.
Linda odiava quelle maledette feste. Odiava quell'inutile ostentamento. Odiava tutto ciò che riguardava le sole apparenze.

Quella sera i dipendenti del padre festeggiavano l'anniversario dei vent'anni dall'apertura. Joshua era un uomo buono e dolce ma anche un eccellente uomo d'affari che era riuscito a crearsi un impero dal nulla.
E la popolarità della sua azienda ne era la dimostrazione lampante.

"So che vorresti essere da tutt'altra parte." Linda alzò lo sguardo sul padre. "Non ti preoccupare." Mormorò.
L'uomo sapeva che la figlia odiava quelle feste ma, in cuor suo, sperava che la ragazza seguisse le sue orme ed entrasse a lavorare nell'azienda di famiglia, prendendo un giorno il suo  posto. Ma conosceva sua figlia ed il suo carattere ribelle, e temeva che con la sua morte la sua azienda avrebbe fatto la sua stessa fine.

Abbassò lo sguardo sulla ragazza. I capelli lunghi e neri erano stretti in una coda alta e cadevano lisci come seta sulla schiena. Il viso morbido e leggermente paffuto era coperto da un leggero strato di fard, gli occhi verdi circondati da un ombretto nero.
I fianchi morbidi stretti in un tubino nero ed il petto prosperoso da una camicetta bianca. Ormai la sua bimba era diventata una donna.

L'attenzione di Joshua venne poi  attirata da una figura femminile che si avvicinava a loro.
"Signorina Adams. Sta passando una buona serata?" Linda segui' lo sguardo del padre e vide una donna allungare la mano verso l'uomo e stringergliela.
Non appena la donna si girò verso di lei Linda si perse in due occhi di ghiaccio.

"Amanda, questa è mia figlia Linda." La donna le porse la mano, che lei strinse immediatamente.
La donna, che era il braccio destro di suo padre, era più alta di lei di vari centimetri.
Il fisico longilineo era stretto in uno smoking elegante che, nonostante il taglio decisamente maschile, la rendeva bellissima ed affascinante.
I capelli corti e biondi erano tirati all'indietro.
Sul viso sottile c'era un leggerissimo accenno di trucco, le labbra sottili erano prive di rossetto e gli occhi cerulei erano coperti da una linea sottile di eyeliner, risultando più sottili e penetranti.

"Piacere." La donna accennò un sorriso storto degnandola appena di uno sguardo, per poi rivolgersi nuovamente al padre.
Linda gonfio' le guance infastidita.

"Signore, le consiglio di andare dal Signor Hong ed intrattenersi con lui per quel poco tempo che resta. Ho ricevuto la notizia che era interessato ad un accordo con la nostra azienda e, come ben sa, la loro azienda potrebbe portarci altre conoscenze."
L'uomo la ascoltò con attenzione per poi annuire.
"Efficiente come sempre, Amanda." Poi si girò verso la figlia.
"Linda, tu torna a casa. Io tornerò più tardi. Amanda potresti accompagnarla? Hai fatto un lavoro eccellente, sei libera anche tu."

La donna annuì accondiscendente mentre invece Linda scuoteva la testa, terrorizzata all'idea di venir accompagnata da quella maleducata fino a casa. Il viaggio era di quasi un'ora, e lei non avrebbe resistito tutto quel tempo in compagnia della donna.

"Buonanotte tesoro. Amanda, noi ci vediamo domani in ufficio. Buona serata." Detto questo l'uomo si allontanano' con passo elegante verso la sua nuova preda, sicuro che entro la fine della serata avrebbe rimediato un nuovo contratto.

Amanda invece si diresse verso la porta, senza degnare di uno sguardo la ragazza.
Linda infastidita dall'atteggiamento dell'altra la segui'. Piuttosto che andare con quella avrebbe preferito rimanere a quella maledetta festa. Forse.

My Sweet Sugar Girl - Side Story Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora