5- Segreto

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Le ragazze si erano recate a casa della più grande.
Linda aveva osservato a lungo l'appartamento della donna.
L'ambiente era pulito, le pareti ed pavimento bianco contrastavano il nero cupo dei mobili.
L'entrata si apriva in un enorme open space, la cucina verso la sinistra ed il salotto sulla destra.
Più avanti c'era un lungo corridoio che sicuramente portava verso le camere ed il bagno.

"Hai una casa molto bella." Amanda la ringraziò lasciandogli un buffetto sulla guancia, prese il telefono e si buttò sul divano in pelle, chiamando il fattorino delle pizze.
"Cosa preferisci?" Chiese mentre attendeva.
"Diavola."
Lei annuì per poi procedere all'ordine. "Sì, una diavola ed una margherita. Grazie."

Linda gli si sedette affianco. Amanda dopo aver riferito il proprio indirizzo si girò verso di lei.
Rimasero a lungo a fissarsi, occhi negli occhi.
"Sei stata molto coraggiosa." Linda la osservò confusa. "Hai detto tutto a tuo padre, finalmente." Lentamente allungò una mano e gli sfiorò il viso con delicatezza. Le dita che saggiavano la morbidezza della sua pelle.

Linda sospirò abbandonandosi a quel tocca a lungo desiderato.
"Grazie." Mormorò.
La donna trattenne il respiro e gli si avvicinò. Le due ormai erano vicinissime, i visi a pochi centimetri l'uno dall'altro.

Non si era mai sentita così. Il solo tocco dell'altra le faceva scoppiare il cuore. Il modo in cui la sfiorava con dolcezza la faceva rabbrividire di piacere.
Si avvicinarono ancora, i fiati che si mischiavano, le labbra che si sfioravano.

Il quel momento però lo squillo del campanello le fece sobbalzare.
Amanda maledisse la velocità della pizzeria. Dopotutto ordinava da loro proprio per il fatto che questa era proprio sotto il suo appartamento e la consegna era sempre voloce ed efficiente.

Sbuffando Amanda andò ad aprire.
Sul pianerottolo un ragazzo molto giovane e gracile aspettava con le scatole della pizza in mano.
Amanda, come sempre, pago e lasciò la mancia al giovane che allegro corse via.
Portò le pizze dentro, poggiandole sul tavolino davanti al divano.

"Vorrei lavarmi le mani."
"In fondo al corridoio." Disse sovrapensiero l'altra.
Linda abbandonò la stanza ma non appena arrivata gli si pararono davanti tre porte.
Non voleva chiedere nuovamente aiuto alla donna, odiava far la figura della stupida davanti a lei, così decise di entrare nella prima porta.

Non appena accesa la luce però non si ritrovò all'interno di un bagno. Si bloccò sconvolta, i suoi occhi che scivolavano su ogni cosa presente all'interno della stanza.

Al centro della stanza era posizionato un enorme letto. Le lenzuola, che a prima vista sembravano di seta, erano nere pece. Alla testata del letto erano legate alcune cinghie.
Le pareti, tinte di un bianco limpido, erano coperte da oggetti di cui non conosceva l'uso di neanche un terzo di queste.
Per terra era presente un bellissimo tappeto di quelli morbidi. Sul soffitto invece c'era un enorme specchio che rifletteva ogni angolo della stanza.

"Oh, mio..." In quel momento un urlo fermò i suoi pensieri.
"Cosa diavolo fai qui?!" Amanda, dietro di lei, era furiosa.
Linda la guardo spaventata e confusa, ma anche eccitata da quella scoperta.

"Io. Io mi son persa e..."
La donna la prese per un braccio e gli si avvicinò. "Persa? Persa per tre stanze?"

Amanda sentiva il sangue ribollire dalla rabbia. Nessuno poteva entrare nella Sua stanza senza il suo permesso.
"M-mi dispiace!" Gracchio' Linda. "Non volevo entrare qui. Davvero. Cercavo il bagno." Mormorò con occhi lucidi. Odiava vedere il bel viso della donna distorto dalla rabbia.

La rabbia di Amanda evaporo' all'istante, davanti agli occhi lucidi della ragazza.
"Piccola, in questa stanza non puoi entrarci senza di me." Linda annuì mogia, seguendola fuori. Lanciò un ultima occhiata dietro di sé, poi Amanda chiuse la porta.
La prese per mano e la accompagnò al divano.
Nel tavolinetto davanti a questo le scatole aperte della pizza erano accompagnate da due bibite.

Amanda la fece accomodare, per poi sederle vicino.
"Adesso mangiamo. Dopo dobbiamo parlare di quello che hai appena visto. Va bene?" Una mano che gli accarezzava piano la schiena.
Linda annuì, un brivido la fece tremare. Le dita che le trasmettevano calore attraverso i vestiti.

Le due in silenzio inziarono a mangiare, in sottofondo una musica classica. Amanda amava cenare ascoltando della musica classica, dopo un'intensa giornata di lavoro aveva bisogno di rilassarsi.
"Domani hai qualche corso?"

Linda diede un morso ad una delle sue fette. "No. Domani ho la giornata libera." Biascico' a bocca piena.
"Linda." La riprese lei.
"Cosa?" L'altra scosse la testa sconsolata.

Linda la osservò a lungo per poi avvicinarsi. "Vuoi una fetta della mia?" Il cuore di Amanda fece un salto. Gli passò un braccio oltre le spalle e se la strinse contro.
"Facciamo uno scambio? Io mangio una fetta della tua e tu in cambio mangi una della mia."
Linda gli fece un enorme sorriso, per poi spostare una fetta della sua pizza nella scatola dell'altra.

"Ti va... Stanotte ti va di rimanere da me?" Linda si bloccò, una fetta di pizza per metà tra i denti.
Sapeva che stavano correndo, che Amanda era un mistero per lei, che quella stanza era qualcosa di diverso.
E lei, curiosa come mai, desiderava conoscere quella bellissima donna ed ogni sua sfaccettatura.
Quindi accettò.

"Linda." La richiamò e non appena la ragazza si girò verso di lei le diede un bacio all'angolo delle labbra.
Linda arrossì, abbassando lo sguardo sulla scatola ormai vuota.
Amanda gli lasciò una carezza sulla mandibola e si alzò, prese le scatole e le buttò nella spazzatura.

"Quindi..." Mormorò la ragazza avvicinandosi. "Quella stanza..."
Amanda strinse il piano della cucina. Sapeva che spiegare sarebbe stato diffice e non era sicura che la ragazza avrebbe compreso e, magari, accettato ciò che ne conseguiva.

Amanda si fece coraggio ed affrontò la ragazza.
"Io sono una Dom. Una dominatrice." Linda spalancò gli occhi. Non era una ragazza stupida, aveva già sentito parlare di certe pratiche.
Non credeva che una cosa del genere potesse mai interessarle ma, guardando Amanda, l'unica cosa a cui riusciva a pensare era che voleva davvero conoscerla da quel punto di vista.

"Io... Non so esattamente..."
Amanda scosse la testa. "Io ti insegnerò tutto ciò che devi sapere. Ma la domanda è un'altra."
Le sfiorò un braccio avvicinandosi. "Sei disposta ad entrare nel mio mondo ed accettarmi per ciò che sono?"

Linda le si avvicinò, circondandola con le braccia, e le sfiorò il collo delicato con il naso, assaporando il profumo dolce della sua pelle.
"Va bene. Davvero, mi piaci."
Felice la donna se la strinse contro il petto.
Sapeva che non sarebbe stato facile, ma era disposta a tutto pur di stare con lei.

My Sweet Sugar Girl - Side Story Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora