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⚠️Presenza di scene spinte tra persone dello stesso sesso, se non piace non leggere⚠️

Nel buio, circondata da lenzuola di seta e braccia sottili, Linda non riusciva a chiudere occhio.
Spesso il suo sguardo si spostava verso la figura dormiente al suo fianco.
Vedeva le palpebre vibrare, forse grazie ad un sogno, e le ciglia muoversi impercettibilmente.
Le labbra sottili e pallide schiuse.

Linda le fissò vorace. Il desiderio ormai pressante che si sfogava tra le sue cosce, ormai umide.
Sapeva che la donna non voleva affrettare la situazione, ma era ormai al limite.

Aveva passato le ultime due ore a fissare quel viso sottile, desiderando aprisse gli occhi, quegli occhi così chiari da donarle i brividi, e li posasse su di lei. Che quelle dite affusolate si aprissero sulla sua pelle e ne sfiorassero ogni avvallamento, ogni anfratto.

Il respiro si fece più pensante mentre lentamente abbassava gli occhi sul petto piatto, privo delle rotondità tipiche femminili.
Linda si morse il labbro, fissando il leggero movimento del petto, scendendo poi verso la pancia piatta si Amanda.
Sbuffando osservò i fianchi stretti e le cosce affusolate. Era davvero bella.
Niente a che vedere con lei, definita dalla maggioranza delle persone "cicciottella".
Erano davvero diverse.

I suoi pensieri vennero interrotti da un sospiro più pesante. Amanda si era mossa leggermente, mostrando meglio il petto dal quale, oltre la canotta sottile, i capezzoli della donna iniziavano ad intravedersi.

Linda trattenne un gemito, non riuscendo a smettere di fissare quel punto. Quanto desiderava sfiorare quei bottoncini, vedere se erano così morbidi come sembravano.

Alzò nuovamente lo sguardo sul viso addormentato. Sapeva che Amanda si sarebbe arrabbiata, probabilmente l'avrebbe punita, ma non riusciva più a pensare lucidamente.
Il suo corpo tremava di aspettativa e desiderio. La sua intimità pulsava come mai, mentre si sentiva sempre più bagnata. Voleva sì toccare Amanda, ma solo dio sa quanto non desiderasse quelle lunghe e sottili dita tra le sue cosce.

Tremante allungò la mano posandola sul petto della donna, sentendola sbuffare nel sonno. Piano afferrò il top, per poi alzarlo, portando ai suoi occhi quel petto così sottile.

"Voglio toccarla." Era l'unica cosa a cui riusciva a pensare e così fece. La sua mano si poso' sulla sua pelle, sfiorandone la consistenza. Le dita che sfioravano quei seni minuscoli. Osservò sempre più eccitata la pelle incresparsi contro il suo tocco. I capezzoli ormai induriti dal freddo e dal suo tocco. Li afferrò stringendoli tra le dita, contorcendoli.

Mentre con una mano sfiorava quelle perle bellissime, si abbassò col viso sfiorando col naso l'altro capezzolo, ormai anche lui duro e portandosi l'altra mano tra le mutandine.

Aveva ormai perso il senno. Si era negata per così tanto ed ora desiderava solo che la donna sotto di sé si svegliasse e decidesse di farla sua.

Nelle stesso momento in cui iniziò a masturbarsi afferrò quel bottoncino tra i denti, iniziando a leccarlo con desiderio.

"Merda!" La voce roca di Amanda non riusci' a fermarla dal suo compito.
La donna abbassò lo sguardo lucido di sonno ed eccitazione, posandolo sulla ragazza più giovane.
Grugnì di piacere, mentre il suo seno veniva venerato da quella mocciosa.

L'avrebbe punita. Oh, sì l'aveva fatta grossa.
Ma non prima di assaggiarla.
Ormai i suoi piani erano andati al diavolo, e la piccola avrebbe finalmente conosciuto davvero Amanda.
La vera Amanda.

"Guardami." Ringhiò verso il basso e la ragazza alzò gli occhi verso di lei, le pupille ormai dilatate al massimo.
Amanda la osservò con attenzione.
Il viso era rosso come mai l'aveva visto. La lingua impertinente non faceva che stuzzicare il suo seno, a volte succhiando a volte mordendo. La mano destra che torturava l'altra parte del suo petto.

Il corpo schiacciato contro il suo si muoveva a scatti, balia del momento. Solo in quel momento Amanda si rese conto di un altro particolare.
"Togli quella mano da lì." Grugnì infastidita da quell'iniziativa.

Linda diede un'ultima, lunga lappata contro il suo seno, per poi alzarsi sulle ginocchia e, sfidandola con lo sguardo, non smise di muovere le dita che, ora più libere, si mossero con più facilità contro le sue pieghe, facendola gemere forte.

Amanda strinse i denti furiosa. La piccola le stava deliberatamente disubbidendo ma, nonostante la rabbia, era anche estremamente eccitante sapere che aveva finalmente trovato qualcuno degno, che le avrebbe tenuto testa.

Sdraiata sul letto, sotto la figura che non smetteva di sospirare, Amanda non riusciva a farla smettere.
Lentamente portò una mano al suo fianco, per aiutarla a sostenersi, mentre l'altra si avvicinava alle mutandine del pigiama abbassandole il più possibile.

Sospirò eccitata vedendo finalmente la sua intimità nuda e rapace portò la proprie dita vicino alle sue, imitandone i gesti.

"Ahhh!!" Linda gemette buttando la testa all'indietro quando altre dita si unirono al suo interno ed pollice di Amanda non iniziò a sfiorarle il clitoride con lentezza.
"Oh, mio..." I fianchi ormai seguivano quelle dita abili, muovendosi sempre più scatti. La giovane si impalava contro quelle dita, desiderandole sempre più a fondo.

Amanda la vide tremare, ormai vicina all'orgasmo e dicise di tirare via le dita, facendo urlare di disappunto la propria compagna di letto. Si avvicinò le dita al viso, iniziando a leccare le falangi coperte dagli umori della più piccola.
"Sei una stronza." Mormorò Linda.
La donna sorrise crudele. Sì, non sapeva quanto. Quella mocciosa non la conosceva affatto e forse mai lo avrebbe fatto. Grugnì, ora infastidita. Aveva permesso a qualcuno di "comandare" e questo la irritava irrimediabilmente.

"Facciamo un patto." Sorrise serafica. " Se tu fai venire me, io farò poi venire te."
Linda spalancò gli occhi, ormai più coscienti di ciò che stava avvenendo.
"Ma, ma... Io n-non sono mai stata con una ragazza..." Mormorò abbassando lo sguardo e, forse, rendendosi finalmente conto di fin dove si era spinta preda della lussuria.

Amanda sorrise crudele, lo sguardo di ghiaccio puntato su di lei. "Fallo! O non mi vedrai mai più."
Linda spalancò gli occhi spaventata dallo sguardo sadico della donna davanti a sé.

"N-no... Non puoi. Tu..." Pigolò, le lacrime ormai agli occhi.

"Vattene." Disse lapidaria la bionda. "Non me ne faccio nulla di una mocciosa come te."

Linda si alzò di scatto, afferrando le proprie mutande e coprendosi.
Scese dal letto e, afferrate le proprie cose, scappò da quella stanza.

Amanda fissò a lungo la porta spalancata della propria camera, sentendo poco dopo quella dell'ingresso sbattere con forza.

Era meglio così forse. Linda era troppo piccola e lei desiderava cose che la piccola non avrebbe mai compreso, mai.

Si, era meglio così. Disse coprendosi e girandosi tra le lenzuola ormai vuote.

Sicuramente, era meglio così.

My Sweet Sugar Girl - Side Story Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora