chapter one

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È un pomeriggio di inverno come tutti gli altri, fa molto freddo e io sono sotto le coperte mentre fuori diluvia. Sento la pioggia che scroscia sulla ringhiera del balcone, il rumore mi fa sentire così bene e al sicuro.

Decido di prendere le cuffie per ascoltare un po' di musica, cercando di colmare l'immenso vuoto che ho dal momento in cui ho realizzato di aver perso tutti e di essere solo.

Passano circa due ore e finalmente, o purtroppo, smette di piovere. Si, ho seriamente detto "purtroppo"; sarò strano io ma adoro la pioggia, mi fa sentire bene e compreso e inoltre, certe volte, sembra rispecchiare il mio animo.
Nonostante l'acquazzone fosse terminato, il cielo era ancora cupo e l'aria profumava ancora di umido.

Avevo voglia di una cioccolata calda, così infilo un pantalone nero e una felpa e mi dirigo verso il bar più vicino. Quasi dimenticavo i miei guanti con lo scheletro, come potrei scordarmi di indossarli.

La gente mi chiede spesso perché io li metta anche quando non fa tanto freddo, e io rispondo che mi piacciono da morire e arricchiscono il mio outfit.
Beh si, il motivo è anche quello ma in realtà li uso per coprire le cicatrici che ho sulle mani, che mi sono provocato dando pugni al muro in momenti di rabbia o/e tristezza.

Dopo essermi coperto abbastanza per ripararmi dal freddo, apro la porta e mi incammino verso la destinazione. Durante il tragitto, ovviamente ascolto della musica mentre fumo una sigaretta.

Questa atmosfera è così rilassante, mi piace.

Manca poco all'arrivo, quindi getto il mozzicone a terra che lentamente si spegne nell'acqua che quel giorno aveva inondato le strade della città.

skeleton gloves || frerard Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora