Capitolo 10

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Pov Louis

Venni svegliato dal muoversi incessante di Harry, ma non mi dispiacque affatto. Quella sera, per la prima volta dopo tanto tempo, avevo dormito tranquillamente.
Aprii gli occhi lentamente, senza farmi vedere da lui e lo guardai mentre cercava in tutti i modi di uscire da sotto il mio braccio.
Lo feci tribolare ancora un po’, poi allentai la presa e lui riuscì ad uscire.
Lo vidi sedersi al bordo del letto e scuotendo la testa, come il suo solito, si tirò indietro i capelli.
Si alzò, fece il giro del letto e uscì dalla porta.
Aspettai qualche minuto e poi decisi di scendere anche io e raggiungerlo.
Sentii dei rumori in cucina e così, entrando, trovai Harry che stava preparando la colazione.
<< Buongiorno >> gli dissi, tirando la sedia verso di me e sedendomisi sopra.
<< ‘Giorno >> mi rispose con un sorriso.
Lo guardai mentre preparava tutto e, all’improvviso senza ragione alcuna, pensai che fossimo come due giovani sposini. Lui ovviamente era la moglie… meglio non dirglielo, altrimenti mi urla dietro, non vorrebbe essere la parte debole in una coppia.
Coppia… è un po’ che non lo sento parlare delle sue innumerevoli storie. Certo, storie che durano una sera, una scopata e via, però è da un po’ che non mi dice niente…
<< Ehi dimmi… come va in fatto d’amore? >>
<< Perché lo vuoi sapere? >>
Lo vidi irrigidirsi di colpo.
<< Beh… non mi racconti più della tua vita amorosa >> gli dissi facendogli un sorriso << Hai accalappiato qualcuna? >>
Scosse la testa. << Non capiresti >> mi disse, semplicemente.
<< E perché? Ti ho sempre capito >>
<< Non questa volta Lou… lascia stare >>
<< No invece! Dannazione io voglio saperlo! >>
<< No >>
Scattai in piedi sbattendo le mani sul tavolo, facendolo spaventare, poi lasciai cadere le braccia lungo i fianchi, chiudendo le mani a pugno.
<< Fa come credi! >> gli urlai contro, prima di correre su per le scale e sbattere la porta della camera.
Avevo gli occhi che pizzicavano. Mi lasciai cadere lungo la porta, mi presi la testa tra le mani e iniziai a piangere.
Una volta calmatomi presi il cellulare e, senza esitazioni, chiami la persona che più mi avrebbe potuto capire in quel momento.
 
Pov Harry
 
Aprii gli occhi e mi ritrovai il viso di Louis a pochi centimetri dal mio.
Sorrisi. Quella sera aveva dormito senza mai svegliarsi, ne ero davvero felice, finalmente dopo giorni era riuscito a chiudere occhio.
Sospirando, guardai l’orologio che avevo al polso e vidi che erano le 8 e 30. Volevo preparare la colazione, visto che l’ultima volta l’aveva preparata Lou.
Così, cercando di fare meno rumore e movimenti possibili, cercai di togliere il braccio di Louis che era chiuso intorno alla mia vita.
Tribolai davvero molto, ma alla fine riuscii a togliermelo e mi sedetti sul letto, tirandomi indietro i capelli.
Mi alzai e scesi in cucina per preparare la colazione. Pochi minuti dopo mi raggiunse Louis, dandomi il buongiorno.
<< Ehi dimmi… come va in fatto d’amore? >>
<< Perché lo vuoi sapere? >>
La domanda mi prese di sorpresa, non mi aspettavo mi chiedesse una cosa del genere.
<< Beh… non mi racconti più della tua vita amorosa. Hai accalappiato qualcuna? >> mi chiese con un sorriso.
Scossi la testa. << Non capiresti >>gli dissi, cercando di chiudere il prima possibile quel discorso.
<< E perché? Ti ho sempre capito >>
<< Non questa volta Lou… lascia stare >>
<< No invece! Dannazione io voglio saperlo! >>
<< No >> risposi, in modo freddo.
Se gli avessi detto di amarlo… o meglio se avessi detto di amare qualcuno ma che non era una ragazza, non mi avrebbe capito e avrei rovinato l’amicizia.
Conosco Lou, so che non disprezza le persone che amano qualcuno dello stesso sesso, ma magari avere un amico come me lo potrebbe disturbare e, di conseguenza, distaccarlo da me.
Venni distolto dai miei pensieri da un rumore assordante. Era stato Louis. Aveva sbattuto le mani sul tavolo, facendomi fare un mezzo infarto. Non mi aspettavo una reazione del genere.
<< Fa come credi! >> mi urlò contro, prima di uscire dalla cucina.
Che diamine ho fatto? Ora è arrabbiato… avrei dovuto inventare qualcosa, qualsiasi cosa e invece…
Rimasi in piedi, immobile come una statua per un tempo che mi sembrò durare degli anni, poi mi ripresi. Mi resi conto di stare piangendo solo quando una lacrima toccò le mie labbra e a quel punto, non riuscendo più a sopportare tutto questo chiamai Liam, l’unico in grado di consolarmi.
Rispose dopo pochi squilli.
<< Harry… a quest’ora della mattina mi chiami? >>
<< Liam… ho bisogno di te >> gli dissi, tra un singhiozzo e l’altro.
<< Che è successo? >>
<< Ho litigato con Louis >>
<< Vengo subito da te. 5 minuti e sono lì >> chiuse la chiamata.
Tirai su con il naso, appoggiai il telefono sul bancone della cucina e mi lasciai andare a quelle lacrime amare, che da tempo avevo trattenuto.

Il prossimo sarà l'ultimo capitolo... :/

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