Capitolo 1

2.4K 73 1
                                    

Pov Louis

Mi misi seduto sul letto e mi stropicciai gli occhi.
Mi girai a guardare la sveglia sul comodino. Le 9 e 30... mi girai a guardare la persona vicino a me nel letto che stava ancora dormendo.
È un angioletto, così dolce e innocente, pensai. Era la perfezione e lui non poteva negarlo a se stesso.
Sospirai e decisi di scendere in cucina a preparare la colazione. Cosa strana visto che non la preparo mai io.
Infilai le ciabatte e cercando di non fare rumore uscii dalla stanza.
Scesi le scale e andai in cucina. Presi la bottiglia del latte dal frigorifero, poi presi un padellino e ce ne misi un pò, poi accesi il gas e lo misi a scaldare.
Nel frattempo presi dei cereali, due scodelle, lo zucchero, due cucchiai, due tovaglioli e due tovagliette.
Appoggiai le cose una alla volta sul tavolo e mi misi a sistemare le tovagliette. Sorrisi nel vedere quella che raffigurava due gattini.
Guardai il latte… non era ancora caldo abbastanza. Decisi di andare a vedere nella posta.
Uscii fuori casa, all’aria fresca e guardai nella cassetta delle lettere.
Vuota. La richiusi ed entrai di nuovo in casa.
Diedi ancora un’occhiata al latte e poi salii le scale fino alla camera da letto.
Aprii la porta e vidi che stava ancora dormendo. Andai verso il letto e mi ci sedetti sopra.
<< Ehi, su svegliati >> dissi scuotendo leggermente la persona sdraiata nel letto.
Essa per tutta risposta si tirò le coperte fin sopra la testa bofonchiando qualcosa di incomprensibile.
Sorrisi e un idea mi passò per la testa.
Mi tolsi le ciabatte e salii sul letto, poi iniziai a saltare mentre con le mani scompigliavo i suoi capelli.
<< Svegliati, svegliati è mattinaaa! Il latte è caldooo e i cereali ci stanno aspettandooo! >> iniziai a cantare a gran voce.
<< Ok ok, ho capito. Smettila di saltare mi da il volta stomaco >>
Disse, mentre sul suo viso si allargava un sorriso meraviglioso e i suoi occhi verdi si incrociavano con i miei azzurri.
<< Avanti che si raffredda >>
<< Si si Lou, ho capito >> mi disse Harry mentre si metteva a sedere sul letto lasciando scoperta la schiena nuda.
Lo vidi indossare i pantaloni del pigiama e le pantofole, a forma di gatto ovviamente.
Uscii dalla stanza, scesi le scale, andai in cucina e versai il latte nelle scodelle.
Accessi la televisione e mi sedetti a fare colazione.
In quel momento trasmettevano Scooby-doo.
Sorrisi quando mi venne in  mente che Harry ad un concerto invece di dire “Gotta be you” disse “Scooby-doo”.
In quel preciso momento sentii la sedia in parte alla mia muoversi.
Mi girai e vidi Harry, a torso nudo, sedersi e prendere i cereali.
<< Mattiniero? >> mi chiese prendendo il cucchiaio.
<< Mh? Diciamo che non riuscivo più a dormire >>
<< Quindi mattiniero >> disse sorridendomi.
Gli risposi con un sorriso mentre mettevo in bocca il cucchiaio con su i cereali.
Lo spostai immediatamente.
<< Ah! Scotta scotta scotta! >> dissi ad alta voce, mentre correvo al frigorifero a prendere dell’acqua fresca.
Il freddo mi invase subito e mi raffreddò la gola all’istante, mentre una risata rumorosa proveniva dalla bocca di Harry.
<< Non è per niente divertente, sai? >> gli dissi io offeso.
<< Ahahahah! Eddai avevi una faccia! Ahahahah! >> disse continuando a ridere mentre si metteva una mano sulla pancia.
Io scossi la testa e ritornai sui cereali, soffiandoci sopra questa volta.
Mi misi a guardare la televisione quando suonò il mio telefono. Lo presi e guardai il nome sul display… Liam. Risposi.
<< Che c’è Liam? >>
<< Ah buongiorno! Dove sono le buone maniere? Ti sei alzato con la luna storta? >>
Sorrisi. << No, scusa Liam. Buongiornooo >> dissi per prenderlo in giro << Avanti che c’è? >>
<< Tu ed Harry vi ricordate che oggi abbiamo un’intervista, vero? >>
Spalancai gli occhi.
<< Si mi ricordo >> mentii.
<< Bene allora veniamo a prendervi alle 3. Puntuali! >>
<< Ovvio lo siamo sempre >>
<< Vallo a raccontare ad altri, ahahahah >>
Sorrisi. << Ok ci vediamo oggi. Ciao >>
<< Ciao >> disse lui e attaccammo.
Rimisi il cellulare al suo posto e ricominciai a mangiare.
<< Che voleva? >>
<< Ha detto che oggi abbiamo un’intervista. Tu te lo ricordavi? >> dissi girandomi verso di lui.
Vidi la sua espressione e risi.
<< Ok, nemmeno tu lo sapevi. Alle 3 sono qui a prenderci >>
<< Ok perfetto >> disse mentre si alzava e prendeva la scodella per metterla nel lavandino.
<< Fai tu? >> mi chiese, riferendosi al pulire le scodelle.
<< Si certo >> risposi senza distogliere lo sguardo dalla televisione.
Lo sentii avvicinare a me.
<< Grazie per la colazione >> disse e mi diede un bacio sulla guancia.
Il mio cuore fece un balzo.
<< Di niente >> gli dissi sorridendogli.
Lui ricambiò il sorriso e salì le scale.
Finii di fare colazione e lavai le scodelle e i cucchiai, misi a posto tutto e mi sdrai sul divano con le cuffie nelle orecchie e mi addormentai dopo pochi minuti.

Pov Harry
 
Sentii Lou nel letto in parte a me, muoversi in continuazione.
Ha fatto tutta notte ad agitarsi nel sonno, fino ad adesso.
Dopo minuti che si girava di qua e si girava di là si mise seduto nel letto.
Diedi un’occhiata all’orologio al polso, cercando di non dare a vedere che ero sveglio. Le 9 e 30… è mattiniero oggi.
Lo sentii sospirare e poi lentamente scendere dal letto. Dopo pochi secondi aprì la porta e se la richiuse alle spalle.
Sentii dei rumore giù al primo piano e poi la porta d’entrata aprirsi e chiudersi.
Un pensiero mi passò per la testa. Perché è uscito senza dirmi niente e mi lascia qui da solo?
Di colpo aprii gli occhi e mi precipitai giù dal letto verso la finestra.
Lo vidi dirigersi verso la cassetta delle lettere, aprirla e poi richiuderla.
È andato a controllare la posta. Tirai un sospiro di sollievo e tornai a letto.
Altri rumori giù al piano terra e poi sulle scale. Sta per venire a svegliarmi, ne sono certo.
Così, lo sentii aprire la porta e poi subito dopo sedersi sul letto.
Iniziò a chiamarmi e io, sorridendo, mi tirai le lenzuola fin sopra la testa bofonchiando qualcosa di incomprensibile persino per me.
Quando lo sentii salire sul letto, iniziando a cantare e saltarci sopra mentre mi scompigliava i capelli, non seppi fare a meno di lanciare la battuta del “volta stomaco”, sapendo benissimo che non mi avrebbe creduto.
Mi girai verso di lui facendogli un sorriso e incrociai i suoi occhi azzurri. Distolsi lo sguardo.
Mi rigirai dall’altra parte e mi misi a sedere, mettendomi su i pantaloni del pigiama e le pantofole a forma di gattino.
Nel frattempo Lou era uscito dalla camera e io mi misi in piedi e mi stiracchiai.
Guardai la maglietta del pigiama appoggiata sulla sedia. Decisi di non metterla.
Uscii dalla camera e andai in cucina, dove proveniva l’odore del latte appena fatto.
Mi sedetti vicino a lui, che era intento a guardare Scooby-doo e iniziai a fare colazione mentre ci parlavo insieme.
D’un tratto lo sentii urlare e poi alzarsi e prendere una bottiglia d’acqua e bere velocemente. Si era scottato con il latte.
Inizia a ridere in modo incontrollato mettendomi una mano sulla pancia.
Quando lui si rimise seduto e riprese a mangiare i suoi cereali, sorrisi vedendolo soffiare questa volta, e poi gli suonò il cellulare.
Pensai subito che fosse Eleanor, ma poi quando lo sentii rispondere, mi sorpresi nel sapere che fosse Liam.
Che voleva a quell’ora del mattino?
Lui è un tipo mattiniero, si sa, ma perché chiamare Lou?
<< Che c’è Liam? >>
Lo sentii rispondere in modo brusco. Conosco Lou. Odia le telefonate di prima mattina.
Poi lo vidi sorridere. Cosa c’è di divertente? Perché non intromette anche me?
Non essere geloso, Harry!
Guardai nella mia scodella mentre lui continuava a parlare con Liam.
Quando ebbe finito gli chiesi cosa volesse Liam e lui mi chiese di un’intervista. Io lo guardai allibito. Che intervista?
Lo vidi buttare indietro la testa e ridere di gusto. Bellissimo, come sempre.
<< Ok, nemmeno tu lo sapevi. Alle 3 sono qui a prenderci >> mi disse.
<< Ok perfetto >> gli risposi mentre mi alzavo dalla sedia e mettevo la scodella nel lavandino.
<< Fai tu? >> gli chiesi riferendomi al fatto di lavare le cose.
<< Si certo >> mi rispose senza distogliere lo sguardo dalla televisione.
Lo guardai per un attimo e poi senza rendermene conto mi avvicinai a lui << Grazie per la colazione >> gli dissi e gli diedi un bacio sulla guancia.
<< Di niente >> mi rispose sorridendomi.
Ricambiai il sorriso e poi sparii su per le scale.
O meglio, corsi su per le scale e mi rinchiusi in camera.
Andai verso il letto e mi ci buttai sopra. Presi l’Ipod dal mio comodino e mi misi le cuffie.
Perché ho fatto una cosa del genere? Un bacio? Ma che mi è preso? Non avrei dovuto essere così… avventato. Lui non deve sapere… altrimenti ciao ciao amicizia.
Mi misi una mano sulla fronte. Non ho nemmeno la febbre per degenerare e fare una cosa del genere. Eppure l’ho fatto.

*Cough cough*

Salveee.. ho già pubblicato questa storia su Efp ma volevo pubblicarla comunque anche qui :)

Amore all'improvvisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora