Capitolo 3

98 9 0
                                    

La mattinata iniziò con molta agitazione, soprattutto per il ritardo sulla tabella di marcia per colpa della sistemazione della macchina del tempo sul retro della taverna.
L'avvolsero in un telo di iuta e la legarono, in modo da non muoversi o qualunque altra "catastrofe" che potesse succedere.
《Abbiamo finito qui》disse Ban avvicinandosi a Meliodas, che annuì e invitò gli altri ad entrare nella struttura.
《Dimmi Aerilyn...come hai fatto a convincere Lord Meliodas a portare il tuo congegno?》chiese Elizabeth mentre si incammimava verso il piccolo portico.
《Beh ecco...- iniziò a dire la corvina portando una mano dietro la testa - non è stato facile, ma ho avuto un piccolo aiuto, per così dire》
Girò lo sguardo verso King, che stava sdraiato sul suo cuscino mentre parlava con Diane.
"Speriamo che mantiene il patto..." pensò non levandogli gli occhi di dosso, mentre la memoria gli fece tornare il ricordo di ieri sera in testa.

Finalmente, la luna non era più coperta dalle nuvole, e illuminò tutto quello che era intorno alla ragazza e alla fata.
La corvina, ancora a terra, chiuse gli occhi e sospirò, quasi come per scaricare tutta la tensione di poco fa.
Riaprì gli occhi, guardando di nuovo il ragazzo di fronte a lui.
《Mi hai salv-》
《Stai zitta》disse King puntandogli il suo tesoro sacro alla gola, facendo mancare il respiro alla ragazza.
《Avevo detto che non ci si poteva fidare di te, cosa volevi fare? Avvertire i cavalieri sacri? Dirgli la nostra posizione?》
Aerilyn lo guardò, mentre il terrore iniziò ad impossessarsi di lei.
King, d'altro canto, teneva il braccio in avanti, pronto a scagliare Chastiefol contro di lei.
《Le tue ultime parole?》
《A...Aspetta aspetta! - balbettò la ragazza, che si mise a guardare la lama dell'arma - non volevo avvertire a nessuno, ti sto dicendo la verità, volevo solo provare ad aggiustare la macchina per andarmente》
Si allontanò leggermente col busto, ma la lama continuava ad avvicinarsi.
《Stupidaggini su stupidaggini, voi umani sapete solo mentire》
Aerilyn deglutì, spostando poi i suoi occhi verso quelli del rosso.
Lo sguardo di King era di ghiaccio, i lineamenti seri, quasi come se non vedeva l'ora di quel momento.
《Senti - disse cercando di non far tremare la voce - lo so che non ti piaccio, e che non ti fidi di me, ma forse...potremmo fare un patto, che ne dici?》
Ci fù un attimo di silenzio, e la corvina notò che il ragazzo spostò leggermente lo sguardo, capendo che sicuramente stava pensando a questa offerta.
《Che genere di patto?》disse poi, riposando lo sguardo su di lei.
《Se tu mi aiuti a convincere il capitano a portare la macchina con me, potrò aggiustarla, e quindi andarmene, non è questo quello che vuoi?》
Di nuovo silenzio.
Il rosso si mise a studiarla, dall'alto in basso, nei minimi dettagli, come se stesse cercando qualche segno che l'avrebbe tradita.
Guardava tutto, le mani, i lineamenti del viso, qualunque segno di nervosismo, ma poi il suo sguardo venne bloccato dai suoi occhi grigio ghiaccio, fermi e sicuri.
Scosse leggermente la testa, ritraendo il braccio e quindi, automaticamente, richiamando a sé il tesoro sacro.
La ragazza fece un sospiro di sollievo, alzandosi poi lentamente.
《Non dirò niente a nessuno di quello che è successo ora, ma - la fata incrociò le braccia al petto - se vedo che non rispetti il patto sarò io a farti fuori》
Aerilyn lo guardò, annuendo leggermente, per poi allungare il braccio verso di lui.
《Quindi accetti?》
King osservò il braccio e, ancora non troppo convinto, strinse la sua mano.
《Accetto》

《Aerilyn? Perchè ti sei fermata?》
La corvina alzò il capo di scatto, attirata dalla voce di Elizabeth, che l'aspettava alla porta della taverna.
Scosse leggermente la testa, dicendo uno "scusami" mentre corse verso di lei.
《Dovresti aggrapparti a qualcosa》disse la principessa alla ragazza che, per tutta la risposta inarcò un sopracciglio.
Aprì la bocca ma, dopo un "andiamo mamma Hawk!" gridato dal capitano, e una forte scossa, gettò un urlo e cadde.
《CHE STA SUCCEDENDO?》gridò spaventata, mentre Elizabeth l'aiutò ad alzarsi.
《Oh è solo mamma Hawk, tranquilla》 rispose il biondo sorridendo.
"Mamma...Hawk?" pensò la ragazza, scombussolata dalla tranquillità delle quattro persone presenti nella taverna.
Si avvicinò traballando alla finestra, sgranando gli occhi non appena vide la taverna sulla schiena di un maiale gigante.

Il cuore dell'OrsoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora