Capitolo 9

62 7 0
                                    

Non riuscì ancora a metabolizzare quello che era successo, rimanendo a fissare fuori dalla finestra, con il paesaggio che si allontanava col costante ondeggiare di mamma Hawk.
Era ferma lì, su uno sgabello, mentre teneva tra le mani il quaderno di sua madre.
"Aerilyn preparati! - gli disse Diane dopo aver lanciato Meliodas, Ban e Gowther verso Lyones - cerca di attivare in qualche modo quelle armi, non c'è più tempo!"
Ed in effetti era così, dovevano trovare un modo per raggiungere gli altri ed unirsi alla battaglia...ma lei cosa avrebbe potuto fare? Non aveva mai combattuto in vita sua, e non aveva mai maneggiato delle armi, soprattutto se si parla di un armatura dotata di razzi a propulsione e puntatori laser.
Sapeva che, la risposta per utilizzare al meglio la tuta, era all'interno delle pagine finali del quaderno ma che, al tempo stesso, poteva soltanto provare ad attivare qualcosa osservando gli schizzi, non riuscendo a decifrare i testi all'interno di quel manuale.
"Mamma...perché?" pensò sconsolata, mentre armeggiava col casco.
Appena i led, posti sul lato sinistro dell'oggetto, si illuminarono prima di rosso, si fermò e posò gli attrezzi sul tavolo.
Si girò il casco tra le mani, indecisa sul da farsi.
Non era decisamente pronta a combattere contro dei cavalieri mortali, e la paura di non poter rivedere più la sua famiglia la paralizzava.
《Sono veramente inutile...》sussurrò portando al petto l'oggetto.
Un leggero flash gli illuminò il viso, mentre una voce metallica fece capolinea nella stanza.

"Attivazione vocale eseguita. Prego, identificarsi."

La corvina si bloccò, non credendo a quello che aveva appena sentito.
Guardò l'apertura del casco, notando la luce andare ad intermittenza.
Con un po' di paura, mise la testa al suo interno; una linea azzurra si materializzò sul vetro di protezione.

"Prego, identificarsi."

《Ehm...Aerilyn Bradley》
Vide la linea muoversi leggermente, come se si stesse caricando, poi una sua foto uscì in alto a destra dello schermo, e diversi dati uscirono sotto di essa.

"Benvenuta Mrs.Bradley, io sono XiNiaG01, sarò il vostro assistente personale."



Dopo che indossò la tuta, uscì fuori dalla locanda.
Camminò fino alla punta del naso di Mamma Hawk, notando che la gigantessa e la fata stavano parlando.
L'animale gigante sbuffó, attirando la loro attenzione.
Le reazioni furono completamente inverse: se, da una parte, Diane era euforica, dall'altra, King andò fuori di sè.
《Non penserai veramente di venire con noi!》disse fuorioso il rosso avvicinandosi ad Aerilyn.
《No sto andando ad una sfilata, certo che vengo con voi!》rispose a tono lei, aprendo il casco.
《King non dire così, - Diane si intromise, attirando verso di sè lo sguardo truce del ragazzo - ha delle potenzialità, anche il capitano l'ha detto》
《Non mi interessa di quello che ha detto il capitano - ad ogni parola era sempre più velenoso - sarebbe solo una palla al piede, e lo sai anche tu》
Aerilyn strinse i pugni, sentendo un leggero mal di testa arrivare intanto che stringeva gli occhi.
《Non devo per forza combattere, vi aiuterò a liberare i civili, vi coprirò le spalle!》
《Ah! Ma sentiti un po'! - volò verso di lei, potevano sentire sui loro visi il respiro dell'altro - E con quali poteri dovresti coprirci le spalle? Non capisci che stai mettendo la tua vita in pericolo?》
Aerilyn sostenne ancora lo sguardo; si morse il labbro inferiore per il nervosismo, sapeva che King aveva ragione, ma non poteva rimanere a girarsi i pollici così.
《Il tuo silenzio mi fa pensare che tu abbia capito. - continuò il rosso, abbassando leggermente il tono di voce - Non giocare a fare l'eroina, in quel caos non riusciremmo a proteggerti...e non potrai più vedere la tua famiglia se ti succedesse qualcosa》
L'ultima frase la sussurrò, ma non per farsi sentire solo da lei...era come se era un messaggio riferito a sè stesso.
Aerilyn fece un passo indietro, abbassando la testa; voleva ritornare alla sua vita più di qualunque altra cosa...però qualcosa dentro di sè le diceva che non era giusto farsi da parte.
Diane la guardò dispiaciuta, e King gli diede le spalle, volando verso la direzione della capitale.
Una piccola esplosione lo fece rigirare.
Sgranò gli occhi quando vide la ragazza tenersi in equilibrio...mentre si trovava nell'aria.
La osservò fare qualche giro intorno a loro, mentre si abituava ai movimenti.
Aerilyn si fermò di fronte a lui, cercando di rimanere rigida.
《Non farò nulla di avventato. - la voce era leggermente distorta dal microfono - Prometto che non farò l'eroina, che proverò ad aiutarvi senza mettere a rischio la missione》
Rimasero lì, in aria per qualche minuto, come se tutto intorno a loro di fermò.
King non sentì nemmeno la voce di Diane, intenta ad implorarlo per far venire la ragazza con loro.
"Perchè sei così testarda?" pensò, mentre fece un lungo sospiro.
Era invidioso di quella determinazione, e infastidito per come riusciva a metterlo alle strette...gli umani sono mai stati così disponibili verso le altre razze?
《Tanto non cambierai idea, lo so...》
Dopo quella affermazione, Diane gridò entusiasta, avvicinandosi a loro:《Si va verso Liones!》
《Quasi dimenticavo!》la fata ebbe come un illuminazione, e si allontanò, fischiando.
Un buco nero si formò sopra di loro; da esso, uscì un enorme cane verde.
Ricordava i colori del muschio e delle foglie.
《Lui è Oslo, e ci aiuterà ad arrivare velocemente a destinazione》







Diverso tempo dopo, nella capitale...

Dove diavolo è finita?!》gridò Aerilyn correndo tra i tetti di Lyones.
《Non lo so... - rispose King volandogli accanto, mentre cercava con lo sguardo la gigantessa - e il suo potere magico è diminuito drasticamente...》
《Se invece di guardargli il culo, l'avessi spinta come ti aveva chiesto, a quest'ora eravamo insieme a lei!》continuò furiosa la ragazza.
La fata arrossì di colpo, pensando ancora a come la parte inferiore di Diane era bloccata tra le fauci del suo segugio.
《N-Non avevo metabolizzato che...che avrei d-dovuto mettergli le mani-》
《Ah! Voi uomini siete, e rimarrete, dei poveri pervertiti! - tuonò interrompendolo, spostando lo sguardo su di lui - avete buttato tutti e due il pudore nel cesso?! Menomale che non dovevo rovinare IO la missione!》
Ad ogni parola che diceva, al rosso gli tremava sempre di più il sopracciglio per il nervosismo.
"Perchè ora è così furiosa? Non ho fatto nulla!" pensò irritato il rosso, aumentando di poco la velocità.
Si allontanò di qualche metro, continuando la ricerca; non era il momento di pensare su come capire la psiche delle donne.
Sentì alle sue spalle la voce della corvina, alzando un sopracciglio quando gli sentì dire "attivazione scanner".
《Per ora non vedo nulla, solo dei civili muoversi verso sud》
"Potrebbe essere che hanno visto Diane" pensò elevandosi più in alto.
Da lì poteva vedere le diverse stradine, alcune bloccate per colpa delle macerie.
Vedere la capitale in quello stato, gli spezzò il cuore; ricordava come passava le giornate ad inseguire Ban e a risolvere i diversi guai che combinava, o quando, insieme agli altri, andava a bere alla locanda e passavano intere serate a raccontare storie sulle loro avventure.
Per un attimo vide la sovrapposizione del regno distrutto con...la foresta del re delle fate, e questo gli fece ancora più male.
A riportarlo al mondo reale fu un esplosione proveniente dalla sua sinistra.
Delle urla provenienti da quella direzione lo fecero scattare, attivando la seconda forma del suo tesoro sacro, il guardiano.
《Resistete, tra poco sarete liberi》disse calmo mentre sgomberava la zona.
Quando il guardiano cacciò l'ultimo pezzo di quello che doveva essere un tetto, si stropicciò gli occhi con la manica della sua giacca; Aerilyn era lì, inginocchiata e con dei bambini in braccio.
Una specie di aura verde li avvolgeva.
《Abbassare scudo - disse la corvina portandosi i bambini vicino al viso - va tutto bene...siete al sicuro...》
I bambini, tremanti, si strinsero l'un l'atro, tranquillizzandosi appena incontrarono il sorriso dolce della ragazza.
Due paia di occhioni marroni si misero a fissarla.
King vide la bocca di lei muoversi, ma non sentì nessun rumore.
Si chiese del perchè non l'aveva ascoltato e aveva rischiato così tanto, sapendo che non era preparata a situazioni del genere...eppure non trovava le parole adatte per sgridarla.
Rimase incantato per come teneva quei bambini e li tranquillizzava tra carezze e parole dolci.
Sentì un qualcosa dentro di sè, come una specie di rottura.
Forse, quegli umani che detestava così tanto, non erano tutti dei mostri senza cuore.
《Ehy, mi senti?》
Delle dita schioccarono di fronte a lui, facendogli sbattere diverse volte le palpebre.
《Tutto ok? Ti ho chiamato tre volte, stai bene?》
《Cosa? Oh sì...sì sto bene》

"Perchè sto esitando?"

《Ok allora...- continuò Aerilyn, titubbante - forse ho trovato qualcosa, il radar mi segna una grande fonte di calore a quasi otto chilometri da qui》
Perse un battito.
Se era Diane, potevano arrivare abbastanza in fretta se sfruttavano il volo.
《In che direzione?》
《Nord-Est》
《Ottimo lavoro, andiamo allora》
Si alzò subito in aria, richiamando a sè Chastiefol.
Abbassò lo sguardo, aspettandandola, vedendola però combattuta.
《King io... - sussurò la ragazza alzando lo sguardo, il rosso era di nuovo di fronte a lei - ...non posso lasciare qua questi bambini...e poi c'è ancora della gente che ha bisogno d'aiuto...》
La fata la guardò, notando il suo dispiacere.
Altre esplosioni e altre urla si sentirono intorno a loro.
Si morse il labbro inferiore, pensando a cos'era meglio fare.
《Ehy va tutto bene, tu vai da lei, io me la caverò. - sorrise abbassando di nuovo il visore del casco - Non avrò un tesoro sacro, ma questo gioiellino ha ancora tanti segreti da mostrarmi》
Il lato destro del suo labbro si alzò spontaneamente.
《Non fare pazzie, ci sono un sacco di cavalieri sacri in giro...e non potrò aiutarti se finirai nei guai》
《Stai tranquillo, non sarò al vostro livello di forza, ma sono abbastanza agile, vi rangiungerò io》
Si scambiarono un cenno con la testa, prendendo poi due strade separate.
《Ah, King! - Aerilyn si bloccò, gridando verso di lui - dimostrargli chi sei veramente, diventa il SUO eroe!》
Il rosso, senza fermarsi, fece un cenno col braccio, sentendo per la seconda volta qualcosa rompersi dentro di sè, mentre uno strano calore, assopito da tempo, iniziò a farsi strada per tutto il suo corpo.















Il cuore dell'OrsoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora