LAST RESORT

2

Due mesi prima.

<Che ne dici bro se andiamo in Messico quest'estate?>
<Non so se mi va. Mi hanno appena dato una promozione...> gli rispondo pacato.
<E con questo cosa vorresti dirmi? No, ti prego. Non dirmi che non hai voglia di sbatterti qualche bella chica?!> immagino che stia mimando il movimento, come se non avessi capito. <E magari ci fumiamo un bel po' d'erba.>
<E magari sai anche dove trovare la chica e l'erba, vero?>
<No fratello, quello no, ma di sicuro basterà chiedere in giro. A Guadalajara sono convinto che si troveranno delle persone che sapranno "Il fatto loro".>
<Non lo so. Ho anche trovato la donna della mia vita.> alzo le spalle anche se lui non può vedermi.
<Mi spieghi che cazzo dici? La donna della tua vita? Non state insieme da nemmeno un mese e già ti sei fatto mettere l'uccello in gabbia?>
<No. Non è questo il punto.>
<Allora dimmi qual'è, perché io proprio non lo conosco.>
<Amico, sei rimasto indietro con gli anni. Ormai non siamo più dei ragazzi universitari a cui piaceva fare "festini" di ogni genere alla confraternita.>
<Vero, ma sono sempre troppo giovane per fare il vecchio. Cazzo Andrew! Ci conosciamo da una vita e tu sei diventato un pantofolaio a trentacinque anni! Datti una svegliata bello!>
<Senti Mark, non mi sembra il caso di discutere di questa cosa, proprio ora, anche perché sono al lavoro, IO, mentre tu sicuramente stai cazzeggiando da qualche parte come sempre!> stringo forte il cellulare. <E poi mancano due mesi. Sai quante cose possono ancora cambiare?>
<Sai una cosa? Fottiti bello!>
E finalmente mi attacca il telefono in faccia, concludendo così la nostra conversazione che si stava trasformano in un litigio.
In alcuni punti però ha ragione.
È vero che ci conosciamo da una vita.
È vero che ci siamo sempre divertiti.
Ma è anche vero che io sono andato avanti con la mia di vita, mentre a quanto pare lui no.
Avevo bisogno di vivere normalmente, come fanno le persone normali. Avevo bisogno di una routine quotidiana, perché mi ero rotto i coglioni di fare il ragazzino e poi sarò diventato anche un pantofolaio (come mi ha definito Mark), ma cazzo, la gnocca non mi manca, ho un lavoro che mi fa guadagnare parecchio denaro da sfamare tutti gli statunitensi, per cui non ho bisogno di nient'altro.
Parlando giusto di gnocca mi arriva una sua mail. La apro dal pc e rimango folgorato dalla sua bellezza.
È una foto appena scattata in una posizione che lascia solo all'immaginazione...
Sotto mi ha scritto delle cose che mi hanno fatto venire voglia di correre a casa e farmela su quel tappeto persiano che lei adora e invece io odio.
Così le ho risposto.
Come oggetto ho scritto: VOGLIO.
Voglio la tua bocca che mi prende e vedere la tua testa muoversi.
Voglio sentire le tue unghie conficcate nei miei glutei.
Voglio che mi bevi fino alla fine.
Voglio prenderti da dietro con il busto piegato in avanti e vedere il movimento del tuo bacino che mi viene incontro, mentre con le mani mi aggrappo ai tuoi fianchi stringendoli con forza.
Voglio infilare la lingua dentro di te e muoverla con le dita che ti allargano dolcemente.
Voglio saziarmi dei tuoi umori.
Voglio toccare i tuoi capezzoli turgidi tra le dita.
Voglio udire i tuoi gemiti e sentire uscire dalla tua bocca il mio nome mentre stai venendo.
Voglio tutto di te.

A.

Invio la mail e aspetto una sua risposta che non tarda ad arrivare.

"Ogni tuo VOGLIO sarà realizzato nel momento in cui arriverai a casa."

Cazzo! Questa sì che è bomba. La mia bambola.
Altro che Messico! 'Fanculo!
Cerco di sbrigarmi per arrivare a casa.
Quando mi ha mandato la mail mi sono eccitato e mentre battevo con le dita frenetiche ciò che "voglio", stavo soffrendo in silenzio.
Ora sto male e mi sono slacciato il primo bottone dei pantaloni per stare leggermente meglio, ma ho peggiorato la situazione.
Cazzo Marie...