Prompt 28 - In Vino Veritas
[Anime: Gintama]
[Personaggi: Hijikata Toshiro, Gintoki Sakata]
<<Dan'na per questa sera credo abbia bevuto abbastanza, è ora che torni a casa.>>
Gintoki non comprende pienamente le parole che gli vengono dette, la mente annebbiata a causa dell'alcol, ma riesce a comprendere da solo che forse è ora di rincasare... Dove precisamente non lo sa, dato che una casa in cui tornare non esiste più.
Si alza barcollando dalla panca in legno del piccolo carretto e saluta goffamente il proprietario con un lieve cenno della testa, con le mani tenta di scostare la tenda che lo separa dall'esterno, nel mentre, prova a tenere la mente lucida abbastanza da fargli fare due passi consecutivi, preferibilmente senza farlo ruzzolare malamente a terra.
Le sue gambe, però, collaborano per poco.
Dopo pochi metri si accascia accanto alle macerie di un negozio, distrutto nel mezzo dei combattimenti o dalle bombe immagina, si perde osservando il paesaggio in rovina di quello che resta di Kabukicho e sospira, questa notte, crede, dormirà all'aperto.
Sta per chiudere gli occhi, quando avverte una presenza al suo fianco e un forte odore di tabacco raggiunge le sue narici.
<<Dovrei arrestarti, ma mi fai così pena che per questa sera lascerò stare Yorozuya.>>
La voce di Hijikata è calma mentre osserva Gintoki dall'alto, lo sguardo un po' irritato dalla noncuranza dell'altro.
Gintoki apre gli occhi a fatica, ma sul suo viso, immancabile, compare una lieve smorfia, che ricorda molto un ghigno, prima di aprir bocca per ribattere.
<<Non mi pare tu abbia l'autorità per arrestarmi... e comunque, per cosa vorresti mettermi dentro? Non sto facendo nulla.>>
Le forze per alzarsi non le ha, ma quelle per importunare il Vicecomandante dell'ormai ex Shinsengumi di certo non gli mancano.
<<È esattamente questo il punto.>>
Gintoki non sa come ribattere a questo, quindi si limita a restare in silenzio, ma non dura a lungo; questa sera Shiroyasha si sente stranamente in vena di chiacchere, colpa del sake immagina.
<<Me ne vado.>>
Hijikata assimila lentamente quelle parole e quando i suoi occhi si posano sullo Yorozuya si può scorgere in essi un velo di perplessità, ma non fa caso alle parole dell'altro e gli tende una mano per aiutarlo ad alzarsi.
<<È il caso che ti riporti a casa, il sake ti ha decisamente annacquato il cervello, straparli.>>
Gintoki ride accettando, ben volentieri, l'aiuto dell'ex poliziotto e mentre si fa riaccompagnare all'agenzia tra i due cala il silenzio, ma nessuno di loro ha intenzione di interromperlo, parole da dirsi non ne hanno più.
Una volta arrivati Hijikata lo osserva chiudersi la porta del bar alle spalle, un ringraziamento appena accennato prima di sparire oltre la soglia, le parole pronunciate dalla Yorozuya dimenticate in un angolo della memoria, si accende un'altra sigaretta mentre si perde per le strade buie di quella che un tempo era la città di Edo.
C'è un modo di dire che penso in molti conoscano.
In Vino Veritas.
Nel Vino c'è la Verità.
Ora, se Hijikata avesse saputo di quel detto popolare, forse avrebbe prestato più attenzione alle parole di Gintoki quella sera, ma questa è una cosa di cui non saremo mai certi.
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