Primo

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PREMESSA: scrivo questa storia un po' di getto, è un'esperimento... volevo sentirmi libera di iniziare una storia senza sapere come andrà a finire... se vi piacerà questo primo capitolo, scriverò quello dopo.. quindi lasciate un commento per favore, e se avete suggerimenti su come proseguire la storia, ditemi pure...sono aperta ad ogni consiglio e niente è già scritto o deciso.
Enjoy!
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Roma, 10 Marzo 2033.

Martino si guarda intorno... il suo povero appartamento è ridotto malissimo. C'è gente ovunque, tutti che ridono e ballano senza contegno. Elia ha rovesciato un bicchiere di vino sul suo adorato tappeto bianco, gli viene voglia di strozzarlo.. Giovanni sta rollando una canna, a 32 anni suonati ancora si fa le canne... ma come si fa?? Sta spargendo tabacco per tutto il tavolo, senza rimorsi, tanto alla fine c'è Marti che pulisce! È casa sua infondo! Che idea del cazzo aveva avuto quella volta...organizzare una festa di compleanno per la sua vicina di pianerottolo, Elena.
Era entrata prepotentemente nella sua vita, quella ragazza con capelli neri cortissimi e occhi di un azzurro trasparente.. più chiari di quelli di Giò addirittura. L'aveva vista diverse volte di sfuggita uscire o rientrare a casa senza mai incontrarla ufficialmente. Cercava in realtà di evitarla all'inizio, era una tipa davvero strana...
Ha trattenuto il fiato quando si sono ritrovati in ascensore assieme per la prima volta, lei indossava degli anfibi pesantissimi, calze nere bucate, minigonna di pelle nera e un giubbotto sempre in pelle nera pieno di zip e borchie... ai polsi portava una quantità spropositata di bracciali e polsini, alle orecchie innumerevoli piercing.. senza contare quello sotto al labbro..aveva quasi paura che lo ammazzasse... invece, dopo qualche secondo, si era girata a guardarlo da capo a piedi, e prima che lui potesse dirle 'ciao', lei gli aveva sorriso e aveva parlato per prima...
"Ciao vicino."
"Ciao..." aveva risposto Martino imbarazzato.
"Io sono Elena. Tu?"
"M..Martino.."
Lei lo aveva guardato nuovamente alzando un sopracciglio.
"Sei gay vero?"
Martino aveva sbarrato gli occhi, e si era quasi sentito offeso.
"Sì...perché?"
Lei aveva sorriso.
"Oh..meno male..."
"Scusa..?"
"No dico...meno male... da oggi in poi queste maledette casalinghe disperate che abitano nel palazzo avranno qualcun altro su cui spettegolare... magari lasciano in pace me per un po'..."
Martino lascia scappare una risata.
"Perché mai dovrebbero spettegolare su di te...?" Dice con fare sarcastico.
Lei lo guarda divertita, scuotendo la testa.
"Sono single, faccio un lavoro che nessuna di loro sa nemmeno pronunciare, mi vesto...beh...mi vedi no? E sono pure lesbica... secondo te non hanno materiale da qua ai prossimi vent'anni..??"
Martino ride sonoramente adesso. La guarda negli occhi e vede tutta la dolcezza del mondo nel suo sguardo.
"Vabbè... facciamole spettegolare ancora di più allora... ti va di cenare con me stasera?" Dice sorridendo Martino.
Elena fa un sospiro.
"Mio eroe... certo che mi va! Casa mia o casa tua?"
"Casa mia dai.. faccio il cavaliere fino infondo..."
Elena sorride divertita.
"Wow... cosa darei per essere un uomo gay in questo momento....sembra una di quelle scene da film romantico di Natale di stocazzo...."
Martino ride. Apre il portone d'ingresso e lascia che sia lei la prima ad uscire.
Lei lo saluta con un inchino e se ne va ridendo.
Dopo quel giorno, c'era stato un susseguirsi di cene, aperitivi, serate alcoliche, cinema, colazioni insieme.. erano diventati amici, amici veri.. Elena lo cercava dopo l'ennesima delusione amorosa, e lui la consolava a suon di vino, tisane e risate. Lo stesso valeva per lui.. quando stava male era la prima persona che voleva vedere.. e oggi era il suo 30esimo compleanno. Conosceva tutti i suoi amici, loro la adoravano quanto Martino.. era impossibile volerle male... sotto quel vestitino nero, i quintali di trucco scuro e gli anfibi, era una ragazza dolcissima, senza peli sulla lingua, e sapeva sempre far ridere tutti. Elia aveva letteralmente perso la testa per lei... si parla di innumerevoli mazzi di rose recapitati a casa, regali e dichiarazioni d'amore... ovviamente non ricambiate, visto che Elena avrebbe preferito di gran lunga farsi Eva...o Silvia, come ripiego...
Fatto sta che i suoi amici erano ancora dei cretini senza contegno, e gli stavano riducendo la casa a un porcile.

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